OSCULATI, Giulio
Aleksandra Patalas
– Cantante e compositore nato a Lodi nella seconda metà del secolo XVI.
L’origine lodigiana risulta dai frontespizi dei tre libri di musica da lui pubblicati. Non [...] Padova), sosteneva finanziariamente Osculati. I mottetti policorali rientrano nel tipo tradizionale dei «cori spezzati»: l’omofonia omoritmica prepondera sull’imitazione contappuntistica; i due cori enunciano il testo perlopiù per segmenti alternatim ...
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Musicista (Palestrina 1525 - Roma 1594). Massimo musicista italiano del Cinquecento ed esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale, P. visse per tutta la vita a Roma, alla corte dei [...] per la novità e la freschezza delle frasi, per la continua varietà ritmica, per l'alternanza dei procedimenti omofoni ai polifonici, ove l'omofonia dà ottime concatenazioni di accordi. L'altra pubblicazione del tempo (1570) fu il terzo libro di messe ...
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D'origine fiorentina, nacque verosimilmente sul principio del sec. XVI, ma è compreso fra i maestri di scuola romana predecessori di Pierluigi da Palestrina. Pubblicò nel 1547 il suo Primo Libro di Madrigali [...] le popolazioni umbre. Le Laudi di A., delle quali apparvero due libri a cominciare dal 1563, o sono composizioni omofone assai semplici, adatte al canto di chi partecipava alle adunanze dell'Oratorio di S. Gerolamo della Carità, alle feste campestri ...
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. Voce della lingua colta, indicante "l'origine di una parola, o la derivazione di una parola da un'altra", significa inoltre la scienza che ricerca quest'origine, e significò pure quella parte della grammatica [...] la via a identificare altre parole che si trovassero a presentare questa corrispondenza, donde la scoperta che l'omofonia fra due parole di lingue diverse può essere completamente casuale e diventare una pessima guida alla identificazione etimologica ...
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MONODIA
Gastone ROSSI-DORIA
. Composto con le parole greche μόνος "solo" e ᾠδή "canto", questo termine, già corrispondente in proprio ai monologhi frequenti nel teatro classico, oggi designa, presso [...] i timbrici, a proprio sostegno e lume.
Nel quale procedimento la scrittura delle parti sommesse si avvia a pratiche omofoniche (nota contro nota) che nel liuto (e affini) spezzano la linea in frammenti spesso accordici, densi di agogismo armonistico ...
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PERANDA, Giuseppe
Mary E. Frandsen
PERANDA (Perandi, Perande), Giuseppe (Marco Gioseppe). – Compositore e contralto, forse castrato. Nacque a Macerata, battezzato il 4 aprile 1626, quinto figlio di [...] il recitativo solistico, lo stile arioso, il concertato a 2-5 voci e la condotta di volta in volta imitativa od omofonica o antifonale dell’organico pieno di coro e strumenti.
Il numero delle composizioni di Peranda registrate nei diari di corte a ...
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Nato a Lipsia nel settembre 1735, morto a Londra il 1° gennaio 1782, era l'ultimo dei figli maschi di Giovanni Sebastiano, nato dalla seconda moglie Anna Magdalena Wülken, e però fratellastro di Philipp [...] e soprattutto più fluidi i quartetti dell'op. 8 e i concerti per cembalo dell'op. 7. Ma la tendenza generale è l'omofonia diatonica con volute melodiche meno ampie - e anzi, di frequente, spezzettate - e con spunti ritmici di fiato assai più corto e ...
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MARENZIO, Luca
Gaetano CESARI
Compositore, nato a Coccaglio (Brescia) nel 1553, morto a Roma il 22 agosto 1599. Studiò contrappunto e canto con Giovanni Contino (un allievo del parmigiano G. M. Lanfranchi); [...] parole e sostenuta dal sapiente gioco polifonico delle voci, alleggerito per opportune concessioni agli atteggiamenti declamatorî dell'omofonia corale -, conferì ai madrigali di M. un profumo di romanticismo, che rimase tipico nelle musiche migliori ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] con altri suffissi in pochissime formazioni (raperonzolo, panzerotto).
Gli infissi possono essere impiegati anche per differenziare casi di possibile omofonia: ad es., risolino si riferisce solo all’atto di ridere e non al cereale (per cui si usa ...
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SCHÜTZ (Sagittarius), Heinrich
Compositore di musica, nato a Köstritz l'8 ottobre 1585, morto a Dresda il 6 novembre 1672. Nel 1599, segnalatosi per le sue spiccate attitudini musicali e specialmente [...] tutte, importantissima la scrittura monodica, o solistica (per es., nello stile "rappresentativo") o corale (nella cosiddetta omofonia), che nell'opera dello Sch. assume una posizione direttiva, quasi egemonica. Né senza intime ragioni liriche: lo ...
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omofonia
omofonìa s. f. [dal gr. ὁμοϕωνία «uguaglianza di suono», comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Il fatto di essere omofono, di avere cioè suono uguale: c’è o. tra «la morale» e «l’amorale». In partic., in musicologia, stato di una...
omofonico
omofònico agg. [der. di omofonia] (pl. m. -ci), non com. – Relativo all’omofonia: segmenti o. del discorso parlato; anche, sinon. di omofono, nel sign. musicale.