oncogenesi
Formazione e sviluppo dei tumori (➔), spontanei o sperimentalmente provocati. L’o. riguarda molti aspetti della genesi tumorale: le basi genetiche (➔ oncogene), i rapporti dei tumori con i [...] virus (➔ oncovirus), i fattori di crescita tumorale e i loro recettori, la regolazione dell’apoptosi delle cellule, l’immunologia tumorale, l’angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni su ...
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oncogeno, fattore
Agente biologico, chimico o fisico che può provocare o favorire l’oncogenesi.
Epidemiologia
L’incidenza più elevata di decessi per determinate neoplasie maligne è stato uno dei primi [...] motivi per la ricerca di fattori o.; ad es, sono stati specificamente studiati i meccanismi oncogenetici che correlano le morti per tumore al polmone al fumo di sigaretta e all’inquinameno atmosferico. ...
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Patologo italiano (Greve 1901 - Bologna 1989); prof. univ. dal 1936, ha insegnato (dal 1949) patologia generale a Bologna. Socio nazionale dei Lincei dal 1971. Di particolare risonanza i suoi studî in [...] tema di oncogenesi e sulle mesomucinasi. È autore, tra l'altro, del trattato Patologia generale (2 voll., 1954). ...
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Berenblum, Isaac
Oncologo polacco naturalizzato israeliano (Białystok 1903 - Rĕḥōvōt, Israele, 2000). Prof. al Weizmann Institute of Science di Rĕḥōvōt e nell’Università ebraica di Gerusalemme. Ha dedicato [...] la sua attività di ricerca al campo dell’oncologia sperimentale, formulando la teoria a due stadi dell’oncogenesi: dapprima presenza di cellule tumorali quiescenti (fase iniziale), poi proliferazione cellulare incessante (fase promovente). ...
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Medico francese (Villerest, Loire, 1884 - Parigi 1971), studiò radiologia all'Istituto Pasteur di Parigi, di cui divenne primario (1923). Direttore del Dipartimento di biologia e medicina dell'Istituto [...] (1951) al Collège de France, ha effettuato importanti scoperte nel campo della radiosensibilità degli organi normali e in quello dell'oncogenesi sperimentale, dimostrando il ruolo degli estrogeni nell'insorgenza del cancro della mammella. ...
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Patologo italiano (S. Miniato 1882 - Milano 1956); prof. univ. dal 1920, insegnò batteriologia a Firenze, patologia generale a Sassari, Napoli e Milano dove diresse anche l'Istituto Vittorio Emanuele III [...] dei Lincei (1935), accademico pontificio (dal 1936). Le sue ricerche più significative riguardano la patogenesi della pellagra (di cui sostenne tra i primi la natura avitaminosica), l'oncogenesi, il meccanismo d'azione della tubercolina e l'allergia. ...
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Conoscere il cancro
Lucio Luzzatto
Il cancro può essere descritto come una malattia nella quale il controllo della crescita cellulare è gravemente compromesso, tanto che si ha invasione di uno o più [...] ’altro, in che modo la cellula trasformata possa eludere i controlli, così che la sua crescita diventi talvolta travolgente.
Oncogenesi
La trasformazione di una cellula normale in cellula tumorale è la conseguenza di una serie ben precisa di eventi ...
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Oncologo (Białystok 1903 - Rĕḥōvōt, Israele, 2000). Ha svolto attività di ricerca e d'insegnamento presso l'univ. di Oxford (1936-48), nella School of pathology e nel Centro di ricerche della British empire [...] dedicato la sua attività di ricerca al campo dell'oncologia sperimentale, formulando la teoria "a due stadî" dell'oncogenesi: dapprima presenza di cellule tumorali quiescenti (fase iniziale), poi proliferazione cellulare incessante (fase promovente). ...
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VIRUS
Angelo Carere
Generalità. - Negli ultimi 30 anni la virologia ha avuto uno sviluppo enorme portando contributi fondamentali alla biologia e alla medicina; ciò è dimostrato anche dal fatto che [...] , ha esteso i suoi interessi a livello molecolare fornendo modelli per studi di fisiologia cellulare, di fenomeni ereditari e di oncogenesi virale. In tal modo il significato di v. come entità genetica ha assunto un'importanza uguale se non superiore ...
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oncogenesi
oncogèneṡi s. f. [comp. di onco- e -genesi]. – Nel linguaggio medico, la formazione e lo sviluppo dei tumori, spontanei o provocati sperimentalmente (o. sperimentale).