Onomatopea
Domenico Russo
Parole come suoni
Il termine onomatopea, dal greco onomatopoiìa («fare, costruire una parola»), si applica a quell’insieme di espressioni linguistiche che imitano quasi alla [...]
È ora il momento di dire una cosa molto importante: tutte le opere d’arte che usano la parola sono ricche di onomatopee. I grandi artisti di tutti i tempi, infatti, sono sempre stati sensibilissimi alla possibilità di usare le parole in modo che ...
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ONOMATOPEE
Le onomatopee (chiamate anche fonosimboli) sono parole o gruppi di parole invariabili che riproducono o evocano un suono particolare, come il verso di un animale o il rumore prodotto da un [...] comuni relative ad animali ci sono quelle, molto diffuse nella lingua dei e per i bambini
bau, miao, grrr, chicchirichì
Tra le onomatopee più comuni di oggetti e azioni ci sono
tic tac, crac, plin, din don, eccì, brr
Spesso si usano in serie ripetute ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] , come trrr per il rumore del trapano o strumento affine, tun tun per la percussione.
Individuare criteri che distinguano nettamente onomatopea e ideofono non è semplice; ad es., forme come pio pio, cip cip, ecc. possono essere classificate come voci ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] (26) (Andorno 2003: 49):
(26) Il tintinnìo dell’orologio di Maria era così forte che non ho chiuso occhio
Quanto alle onomatopee semplici, sarà il tipo di impiego a determinare se l’elemento ha valore interiettivo o no: la voce bum, imitativa di uno ...
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I fonemi di ogni ➔ sillaba formano una struttura analizzabile in tre parti: l’attacco, il nucleo e la coda. Il nucleo, costituito sempre da una sola vocale, è l’elemento cruciale, necessario e sufficiente [...] (solo le interiezioni e gli ideofoni possono formare una sillaba anche quando completamente consonantiche: pss, brrr, zzz; ➔ onomatopee e fonosimbolismo), si può affermare che in italiano il numero delle sillabe di una parola corrisponde al numero ...
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Il grammelot è un linguaggio scenico che non si fonda sull’articolazione in parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata lingua o varietà, come l’intonazione, il ritmo, [...] comunicate nel grammelot nonostante l’assenza (o comunque la rarità) di vere e proprie parole. A tutto questo si aggiunge il ricorso alle onomatopee, cioè a quelle espressioni vocali che riproducono convenzionalmente il suono al quale si riferiscono ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] riassume esemplarmente tutto questo (Rossi 2005, da cui sono tratti tutti gli esempi).
Quanto al fonosimbolismo (➔ onomatopee e fonosimbolismo), a esemplificare la vittoria del significante sul significato (o meglio, la loro reciproca rimotivazione ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] di un’unità lessicale ha determinato, oltre alla ➔ lessicalizzazione, un cambiamento di categoria grammaticale: è il caso dell’onomatopea ripetuta (➔ onomatopee e fonosimbolismo) che ha dato luogo al nome tran tran o della forma verbale che è all ...
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«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] come gulp «boccone, sorso», mumble «mormorio», sigh «sospiro». La forza del modello ha determinato la nascita «di nuove onomatopee con basi italiane, formate sul modello inglese con finale in consonante, come strap (strappare), sgrat (grattare), rasp ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] di fantasia, come i nomi dei personaggi delle Cosmicomiche o di Ti con zero di Italo Calvino), o da un’onomatopea (il ciak cinematografico, ma anteriormente ciac o ciacche per il frangersi delle onde): in genere si tratta di creazioni occasionali ...
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onomatopea
onomatopèa (meno com. onomatopèia) s. f. [dal lat. tardo onomatopoeia, gr. ὀνοματοποιία, der. di ὀνοματοποιέω, comp. di ὄνομα -ατος «nome» e ποιέω «fare»]. – In linguistica, modo di arricchimento delle capacità espressive della...
pim!
interiez. – Voce onomatopeica che imita il rumore dello sparo di un’arma da fuoco: prese la mira e, pim!, fece volare in pezzi la bottiglia. Spesso unito ad altre onomatopee simili: pim, pum, pam!