allotropia
Francesco Tateo
Si designa con questo termine il fenomeno della presenza, nella lingua italiana, di voci diverse nella forma, ma risalenti a una medesima voce originaria. Esso può designarsi [...] ' (cfr. Isid. Etym. XIII X 10), ‛ trono ', ‛ truono ' e ‛ tuono ', sebbene i primi due assumesse per la loro carica onomatopeica, come faceva con ‛ tromba ' nei confronti di ‛ tuba '. Va ugualmente distinta dalla vera e propria a. la presenza di ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] (cfr. fr. ant. jargon, XII sec.), attestato con il significato di «gorgheggiare (degli uccelli)», verosimilmente da una base onomatopeica garg-; ma già nel provenz. ant. gergon designava la lingua usata dai questuanti e mendicanti imbroglioni.
Sono ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Paolo Rinoldi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Primo movimento di avanguardia del Novecento, il futurismo si oppone al culto del passato [...] teoria è raggiunto da Fortunato Depero nei singolari poemi in onomalingua, dove si compie il passaggio dalla mimesi onomatopeica al fonema puro, astratto e autosignificante.
Già elaborata nel primo manifesto tecnico, poi in Lo splendore geometrico ...
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Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] numerali (Setti corna soprannome di donna, per l’infedeltà del marito; Triccìciri «tre ceci»), giorni e mesi, origine onomatopeica, tipi di raddoppiamento (Cialla-cialla, Cicchi-cicchi, Dalì-dalì, Pezza-pezza), modi di dire (locuzioni tipiche, per es ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] carbonai nel Barone rampante di Italo Calvino («Hanfa la Hapa Hota ’l Hoc!», «Hegn Hobet Ho de Hot!»), anche per via onomatopeica (i versi degli uccelli nella poesia di ➔ Giovanni Pascoli), a vere e proprie lingue descritte in una narrazione, o nei ...
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CANGIULLO, Francesco
Ugo Piscopo
Nacque a Napoli il 17 genn. 1884 da Gennaro e Concetta Pennino, primo di dieci figli.
Discendeva, per linea paterna, da affermati intagliatori in legno: il nonno, Francesco, [...] organizzati in sorprendenti ed originali schemi visivi, è la traduzione grafica e la scanzonata interpretazione rumorista ed onomatopeica della celebre festa partenopea: una raccolta dunque di tavole parolibere, genere dei quale il C. si considerò ...
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MARZOLO, Paolo
Leonardo Savoia
– Nacque a Padova il 13 marzo 1811 da Antonio e da Francesca Casagrande.
Ingegno precoce, a quattordici anni seguì il corso di filosofia nell’Università di Padova continuando [...] tre cause naturali: parole di origine automatica, parole di origine patetica (basate sulle interiezioni) e parole di origine onomatopeica.
In particolare il M. sostiene che nel passato come nel presente valgano gli stessi meccanismi naturali e che le ...
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IMMANUEL da Roma (Immanuel Romano, 'Immanu'el ben Šelomoh, 'Immanu'el ha-Romi, Manoello Giudeo, Manoello Romano, Emanuele Romano)
Simona Foà
Nacque a Roma (più volte I., nelle sue opere, ricorda le proprie [...] tramanda si trova nella forma Bisbio, è mutuato dalla trentesima quartina nella quale sono riportati, in forma onomatopeica, i discorsi della donne di corte: "Bis bis bis, - bisbidìs disbidìs, / bisbisbidis - udrai consigliare". La frottola descrive ...
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BERIO, Luciano
Giorgio Pestelli
Nato il 24 ottobre 1925 a Oneglia (Imperia), era figlio e nipote di musicisti: il nonno Adolfo era stato organista e compositore di pagine sacre e pezzi strumentali, per [...] piano creativo il frutto più rilevante, nell’immediato, fu la trasmissione radiofonica Omaggio a Joyce: documenti sulla qualità onomatopeica del linguaggio poetico (dove passi del capitolo XI dell’Ulysses erano letti, tra gli altri, da Berberian ed ...
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CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] , a quanto era stato affermato dai filosofi sensisti francesi Condillac e De Brosses, che sostenevano l'origine naturale, onomatopeica del linguaggio. L'uomo cioè dà agli oggetti nomi analoghi al suono che gli stessi oggetti comunicano meccanicamente ...
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onomatopeico
onomatopèico agg. [der. di onomatopea] (pl. m. -ci). – Formato per onomatopea, che costituisce onomatopea: parola, espressione o.; voce di origine o.; versi o.; suoni o. (anche nella musica). ◆ Avv. onomatopeicaménte, per via...
〈pinġ pònġ〉 s. m. [è propr. la locuz. ingl. ping-pong 〈piṅ pòṅ〉, di origine onomatopeica, coniata sul modello di ding-dong, equivalente dell’ital. din don]. – 1. Nome con cui viene comunem. indicato il gioco detto propriam. tennis da tavolo...