brivido /'brivido/ s. m. [voce onomatopeica, prob. già gallica]. - 1. [agitazione, tremolio e sim., prodotti da freddo, febbre o altri motivi] ≈ fremito, tremito, tremore. ‖ palpito. 2. (fig.) [sensazione [...] forte: sentire un b. di piacere; il b. della velocità] ≈ ebbrezza, emozione, fremito ...
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ehm /mm/ o /ɛ:m/ interiez. [voce onomatopeica]. - [esclam. che imita il suono d'un leggero colpo di tosse e che può indicare reticenza, incertezza, esitazione, imbarazzo, ecc.] ≈ mmm, uhm. ...
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tic [voce onomatopeica]. - ■ interiez. [voce imitativa di un rumore non forte, ma rapido e secco] ≈ ticche, ticchete. ● Espressioni: tic tac [riproduce il rumore di colpi lievi e regolari] ≈ ticche tacche, [...] ticchete tacchete; tic toc [riproduce il battito di qualcosa] ≈ ticchete tocchete. ■ s. m. 1. [rumore secco, spec. nelle espressioni t. tac e t. toc] ≈ ‖ clic, scatto. ● Espressioni: tic tac [il rumore ...
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brusio /bru'zio/ s. m. [voce onomatopeica]. - 1. [vociare continuo e sommesso di gente raccolta in un luogo] ≈ bisbiglìo, mormorìo, sussurro. 2. [lieve rumore di cose che s'agitano] ≈ fruscìo, [di foglie [...] e sim.] stormire ...
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bua (non com. bubù) s. f. [voce onomatopeica], fam. - [fonte di dolore fisico, nel linguaggio infantile, usata anche da chi parla a bambini] ≈ dolore, malattia, male. ...
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tintinnare v. intr. [dal lat. tintinnare, voce onomatopeica] (aus. avere). - [mandare suoni argentini, a colpi brevi e staccati: il campanello tintinna] ≈ scampanellare, (lett.) tinnire, trillare. ‖ risuonare, [...] squillare, suonare ...
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bubbolare v. intr. [voce onomatopeica] (io bùbbolo, ecc.; aus. avere), non com. - 1. [far rumore, detto del tuono o del mare] ≈ mugghiare, rimbombare, rumoreggiare. 2. [emettere brontolii] ≈ bofonchiare, [...] borbottare, brontolare. 3. [battere i denti dal freddo] ≈ rabbrividire, tremare ...
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buffetto /bu'f:et:o/ s. m. [voce onomatopeica, affine a buffare]. - [colpetto leggero dato con la mano] ≈ schiaffetto. ↑ ceffone, manrovescio, sberla, scapaccione, schiaffo, schiaffone, scoppola. ↓ carezza. ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...