Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso degli anni Trenta molte poetiche del cinema europeo si richiamano all’esigenza [...] interpreta l’avvento del sonoro come un impulso tecnologico decisivo per lo sviluppo di un nuovo linguaggio "ontologicamente" realista, capace di tradurre a livello stilistico il realismo immanente alla funzione riproduttiva del mezzo. Si tratta ...
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malattia. Storia delle idee di malattia
Gilberto Corbellini
Da un punto di vista storico, il problema di definire che cosa è malattia è stato inquadrato utilizzando tre approcci teorico-esplicativi, [...] o come un processo in cui non c’è soluzione di continuità tra fisiologia e patologia. Si tratta dell’approccio ontologico e di quello fisiologico (o funzionale o nominalistico) della malattia, che nella storia del pensiero medico si sono incarnati in ...
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Alessandro di Afrodisiade
di Afrodisiade Filosofo (2° - 3° sec. d.C.). Insegnò la dottrina aristotelica ad Atene fra il 198 e il 211 d.C.; i suoi scritti originali a noi pervenuti sono Sul fato (in [...] per noi, cioè dal punto di vista della nostra progressiva conoscenza della realtà, ma anche per natura, cioè ontologicamente. Da ciò discendeva una concezione dell’universale come esistente soltanto nel nostro pensiero e non nella realtà e quindi ...
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SPIRITUALISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, i cui possibili valori dipendono da alcuni dei significati che, nella sua complessa evoluzione, è venuto assumendo il termine "spirito" (v.). In quanto [...] le dottrine che, pur subordinando la realtà materiale a quella spirituale, continuano tuttavia a considerare quest'ultima ontologicamente come una realtà. Una particolare derivazione di questo uso del termine è infine quella che si manifesta nell ...
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Filosofo greco (2°-3° sec. d.C.). Rielaborò la dottrina aristotelica dell'intelletto, delineando l'esistenza di un intelletto "agente" da identificare con la causa prima, e quindi con la divinità.
Vita [...] non solo per noi, cioè dal punto di vista della nostra progressiva conoscenza della realtà, ma anche per natura, cioè ontologicamente. Discendeva da ciò una concezione dell'universale come tale che esiste solo nel nostro pensiero e non nella realtà e ...
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TRASPARENZA AMMINISTRATIVA.
Alfredo Moliterni
- La trasparenza amministrativa nello Stato democratico e pluriclasse. Accesso ai documenti amministrativi e trasparenza. Trasparenza amministrativa e obblighi [...] dell’amministrazione. Il segreto, che costituisce l’altra ‘faccia’ della trasparenza, rimanda, infatti, a una visione ontologicamente ‘elitaria’ dell’esercizio del potere (R. Orestano, Sulla problematica del segreto nel mondo romano, in Il segreto ...
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RICKERT, Heinrich
Heinrich Levy
Filosofo, nato a Danzica il 25 maggio 1863. Insegnò dal 1891 all'università di Friburgo in B. Nel 1915 successe a W. Windelband nella cattedra di Heidelberg.
Punto di [...] la compiuta unità metafisica della realtà col valore è oggetto di fede ed è concepibile soltanto per simboli. Su questa ontologia si fonda l'antropologia, come teoria della posizione dell'uomo nell'universo e del significato della vita umana. Essa ...
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dharma
Nella filosofia indiana, l’ordine universale, la legge religiosa e morale che ne deriva e i doveri a questa inerenti. Poiché il dh. regola insieme la vita religiosa e quella sociale il termine [...] in cui è possibile scomporre il reale. Tali elementi hanno generalmente natura di caratteristiche date nell’esperienza e non di concrete entità ontologicamente distinte (➔ Abhidharma). Per l’accezione di dh. nelle scuole giainiste, ➔ giainismo. ...
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(XIV, p. 402; App. IV, i, p. 725)
La ricerca filosofica in ambito estetico presenta, nella seconda metà del Novecento, connotati vari e diversificati. Fenomenologia, ermeneutica e filosofia analitica ne [...] suo senso e il nostro orizzonte di verità; ancora: è nel nostro rapporto con l'opera che si manifesta il carattere ontologico del suo 'linguaggio'; d'altronde, dandosi l'opera solo nel linguaggio e come linguaggio, si stabilisce un 'circolo' che ne ...
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apparenza
La famiglia di termini ricollegabili alla nozione di apparenza (φαινόμενον; φαίνεσϑαι; ecc.), connessa a quella di «opinione» (δόξα) e contrapposta a «verità», è presente nei filosofi presocratici, [...] conoscenza sensibile e conoscenza intelligibile; l’a. è legata alle immagini e alle cose visibili, che sono ontologicamente imitazioni delle «idee»; «oggetti apparenti, ma senza effettiva realtà» (596 e). Soltanto tale rapporto di imitazione, ossia ...
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ontologia
ontologìa s. f. [comp. di onto- e -logia]. – Nel linguaggio filos., la scienza dell’essere in quanto essere: il termine è stato introdotto nel sec. 17° e deve in partic. la sua fortuna al filosofo ted. Christian Wolf (1679-1754)...
ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi ontologica. Con accezione partic., prova...