LOREDAN (Loredano), Giovan Francesco
Clizia Carminati
Nacque a Venezia il 27 febbr. 1607 da Lorenzo di Giovan Francesco, del ramo dei Loredan da S. Maria Formosa, e da Leonora di Carlo Boldù, che gli [...] forma di preghiere rivolte a Dio da un "cuore invecchiato nelle brutture del peccato" (Opere, III, 1653, p. 335). L'operetta devozionale fu a lungo considerata un tardivo atto di pentimento seguito al matrimonio (1638) o alla morte dell'amico Michiel ...
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FRANCO, Nicolò
Franco Pignatti
Nacque il 13 o il 14 sett. 1515 a Benevento da Giovanni, di umili condizioni. Forse dopo avere intrapreso studi giuridici, il F. si dedicò alle lettere. Si stabilì a Napoli [...] ne aveva portato con sé una copia manoscritta da Napoli e una volta giunto a Venezia pubblicò senza scrupoli l'operetta come cosa sua, limitandosi a sostituire i nomi delle gentildonne napoletane che vi erano celebrate con quelli di dame veneziane ...
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BEREGAN (Berengan, Beregani), Nicolò
Gian Franco Torcellan
Nato il 28 maggio 1713 da Antonio e da Isabella Loredan, era nipote del più noto letterato suo omonimo. Scarna ed essenziale è la vicenda biografica, [...] , e che verrà compreso più tardi, nel 1786, con qualche correzione, in un volume di opere poetiche del Beregan.
Operetta d'occasione, quella del B., ma resta come non volgare testimonianza d'un atteggiamento significativo d'una certa parte del ...
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CRICO, Lorenzo
Paolo Preto
Nato a Noventa di Piave (Venezia) il 10 nov. 1764 da Santo e Maria Benson, ricevette una buona educazione letteraria nel seminario di Treviso dove fu ordinato sacerdote e [...] non ignorava, e invece ancorati alla realtà della vita contadina trevigiana. Dopo L'amico dei contadini (Bassano 1805), operetta semisconosciuta anche ai suoi tempi, conseguì fama con Il contadino istruito dal suo parroco (3 voll., Venezia 1817-18 ...
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CARLI, Ferdinando (Ferrante)
Martino Capucci
Nacque a Parma il 18 apr. 1578 da Giovanni Gianfattori, famiglio di casa Farnese, che gli diede appunto i nomi di due dei suoi padroni, e Claudia Bochi. Più [...] possa essere il fondamento della poesia, perché solo il verisimile può "persuadere e regolare gli affetti" del lettore. L'operetta del Tesauro pecca contro la grammatica, la retorica, la poetica, la logica, la storia, la favola, l'etica, la ...
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Tacito, Cornelio
Antonella Bruzzone
Il grande storico della Roma imperiale
Tacito ci ha lasciato straordinari ritratti di imperatori romani e un’incisiva analisi delle tensioni politiche del suo tempo. [...] , e di datazione incerta, si discute sulle cause del decadimento dell’eloquenza nella società dell’epoca. La conclusione dell’operetta è che la soppressione del libero confronto politico attuata dal principato aveva tolto alla grande tradizione dell ...
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CESENA, Antonio
Gaspare De Caro
Nacque a Varese Ligure, presso La Spezia, presumibilmente al principio del sec. XVI. Presi gli ordini religiosi divenne, in data imprecisabile, parroco del paese natale. [...] induce il C. a ritenere che quegli "con la sua prudenza maneggiava non solo Genova ma anco quasi tutta l'Italia".
L'operetta si conclude con la "rovina della illustrissima casa Fiesca", la quale, secondo il C., "è cosa da essere in eterno pianta ...
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WACKENRODER, Wilhelm Heinrich
Bonaventura Tecchi
Scrittore, nato a Berlino il 13 luglio 1773, ivi morto il 20 gennaio 1798. Figlio di persone agiate (il padre era un alto magistrato prussiano, la madre [...] die Kunst. Nonostante che l'affascinante delicatezza, propria dell'autore, sia sempre conservata, W. arrivò in questa operetta a intuizioni audaci che discutendo sulla natura dell'arte dei suoni, precedettero quanto avrebbe poi affermato la critica ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] simile; le Miracole de Roma, rielaborazione dei Mirabilia Urbis Romae; le Storie de Troia e de Roma, volgarizzamento di un'operetta latina del secolo precedente. Solo nella seconda metà del secolo, e in Toscana, si affermerà l'uso della prosa in ...
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CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] , al fine di "tener collocati e a ministrar tutti gli umani concetti, tutte le cose che sono in tutto il mondo". L'operetta, in tal modo, finisce per suonare apologia della sua contrastata impresa ("so ben io che mi beffano al presente, prima che non ...
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operetta
operétta s. f. [dim. di opera]. – 1. In genere (ma poco com.), breve opera, cioè scritto letterario o componimento poetico di piccola mole: compose in un volumetto, il quale egli intitolò «Vita Nuova», certe o., siccome sonetti e...