Scrittore italiano (Bologna 1898 - ivi 1985); nel 1918 fondò una rivista letteraria, La raccolta, che anticipò alcuni aspetti della Ronda, di cui fu il più giovane collaboratore. E il gusto neoclassico [...] di questa è sempre rimasto in lui, evidente nella cura stilistica della pagina e nell'intonazione da "operetta morale" di ogni suo scritto, anche quando da forme prevalentemente saggistiche (Notizia su Baudelaire, 1924; Galileo ovvero dell'aria, 1926 ...
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Scrittore, disegnatore, musicista catalano (Barcellona 1854 - ivi 1936). Coltivò quasi tutti i generi di poesia, con Microcosmos (1876), La nit al bosch (1880), Balades (1889), il poema narrativo Margaridó [...] ), Odes serenes (1893), Les flors de sang (1915), ecc. Dal 1901 si dedicò anche alla commedia, al dramma, all'operetta, proponendo un teatro d'impronta modernista: La presentalla (1908); Gaziel (1909), con musica di E. Granados; Liliana (1911); Àtila ...
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Poeta persiano (Hamadān 1895 - Teheran 1924), rinnovò i temi della poesia classica e adottò quello che lui stesso definì un nuovo stile. È considerato il primo poeta romantico della letteratura persiana [...] sulle sue opere dalla poesia romantica e simbolista francese. Durante il suo viaggio a Costantinopoli, scrisse i versi dell'operetta Rashtākhīz ("Il risveglio"). Fra i suoi ultimi lavori teatrali si ricordano Kafan-i siyāh ("Il sudario nero") e Īdi ...
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Letterato (Candia 1552 circa - Padova 1625). Fu lettore di filosofia a Perugia (1590-93), a Roma (1594-99) e infine (1600-23) di lettere classiche a Padova. Gesuita, uscì dalla Compagnia nel 1596, quasi [...] commento al Timeo di Platone letto alla Sapienza nel 1594 fu sconsigliato dalle autorità ecclesiastiche nel 1596 e una sua operetta sulla grazia divina fu posta all'Indice nel 1604). Fu impegnato a fondo nelle polemiche letterarie a lui contemporanee ...
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Umanista (n. Sant'Elpidio tra il 1430 e il 1440 - m. dopo il 1490); rettore delle scuole di umanità a Spalato, a Zara, a Ragusa, ebbe fra i suoi allievi gli umanisti dalmati E. L. Cerva, Giacomo Bona e [...] Marco Marulo. Dalla Dalmazia si trasferì a Montesanto nelle Marche e, forse, a Cosenza. Si hanno di lui dei Carmina in onore degli Sforza e l'operetta De animorum medicamentis. ...
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BOZZA, Bernardo
Cesare De Michelis
Nato a Monselice (Padova) il 25 dic. 1734 da Giovanni ed Enrichetta Santini, di famigila patrizia, ricevette una buona educazione sotto la guida dello zio Bernardo. [...] venne ordinato sacerdote. Caduto in grave miseria, morì il 29 apr. 1817.
Il B. lasciò al figlio Giovanni alcune operette satiriche rimaste inedite, tra le quali si ricordano: La frenetica simpatia degli uomini,La frenetica simpatia delle donne (che ...
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Scrittore francese (Parigi 1608 circa - ivi 1680), fratello di Charles, Claude e Nicolas. Fu ricevitore generale delle finanze e si occupò di letteratura. Tradusse in prosa francese la Secchia rapita di [...] (1678) e scrisse una prefazione con la quale prese posizione, in favore dei moderni, nella Querelle des anciens et des modernes, a cui si collegano anche alcuni suoi saggi critici. Aveva già pubblicato un'operetta, De l'origine des fontaines (1674). ...
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Umanista francese (Malines 1490 - Padova 1522). Compiuti gli studî a Parigi e Poitiers, venne in Italia (1511) e si stabilì a Roma ove fu rapidamente conquistato dall'umanesimo fiorente alla corte di Leone [...] la cittadinanza romana onoraria, che ebbe (1519) dopo aver recitato cinque discorsi su Roma per fare ammenda di una sua operetta giovanile antiromana in lode dei Franchi (De laudibus divi Ludovici atque Francorum, 1510). Ma la sua giovanile fama di ...
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GUIZZARDO da Bologna
Simona Foà
Nacque presumibilmente a Bologna nella seconda metà del XIII secolo da Bondo, o Bondi, forse originario del Frignano, nel Modenese, ma trasferitosi a Bologna. Come G., [...] che lo ricorda come "in partibus omnibus Lombardie quam Tuscie doctor doctorum in gramatica reputatur" nell'explicit della sua operetta Flores veritatis gramaticae (Sarti - Fattorini, p. 609).
G. è ricordato in documenti bolognesi dal 1289. Nel 1291 ...
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BARZANI, Pier Antonio
Italo Zicàri
Nacque a Bagnolo nel Bresciano da Domenico e da Maddalena Pilotta il 26 febbr. 1705.Trasferitosi giovanissimo a Brescia, studiò grammatica e retorica presso i gesuiti [...] deve essere respinta, come incongruente con il pensiero stesso di Tertulliano e con la più sicura tradizione manoscritta. L'operetta riveste una certa importanza, perché come quella dell'Ansaldi esprime un tipo di esegesi e di commento della Sacra ...
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operetta
operétta s. f. [dim. di opera]. – 1. In genere (ma poco com.), breve opera, cioè scritto letterario o componimento poetico di piccola mole: compose in un volumetto, il quale egli intitolò «Vita Nuova», certe o., siccome sonetti e...