ARTISTA
G. Curatola
Con il termine a. si indica genericamente l'ideatore, che nella maggioranza dei casi coincide con l'effettivo esecutore, di un'opera caratterizzata da elevati contenuti intellettuali [...] rilevante alla corte del re Enrico III d'Inghilterra. Nel 1270 Filippo III l'Ardito (1245-1285), re di Francia, conferì all'orafo di corte Raoul un titolo nobiliare: si tratta del primo caso noto di a. asceso al rango di nobile. Committenze di grande ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
Artigiani e artisti: l’officina Italia
Enrica Pagella
Una storia ancora da scrivere
Nel 1608 Francis Bacon affidava al suo diario il programma di una storia dei mestieri:
I punti o cose da indagare [...] si afferma una delle più suggestive novità delle tecniche orafe, quella dello smalto traslucido, che è stato interpretato la fine cesellatura sottostante. Dopo le prime grandiose prove di orafi come Guccio di Mannaia, per il calice di Nicolò IV ad ...
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GARZONI, Giovanna
Gerardo Casale
, Nacque, quasi certamente, ad Ascoli Piceno nel 1600 da Giacomo e da Isabetta Gaia.
La data di nascita si ricava esclusivamente dalla Sacra Famiglia (collezione privata), [...] probabilmente ad Ascoli, aveva genitori anch'essi veneziani. Il nonno materno, Nicola Gaia, e il fratello Vincenzo, entrambi orafi, erano giunti ad Ascoli provenienti da Ferrara, intorno agli anni Settanta del XVI secolo. Lo zio, Pietro Gaia, nacque ...
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Vedi OREFICERIA dell'anno: 1963 - 1996
OREFICERIA
L. Breglia
R. Grousset
J. Auboyer
Una storia della o. antica manca ancora, né è ancora possibile tracciarla nonostante che, da un decennio circa a [...] i tempi, a Midea, in Argolide, è stata recuperata una coppa d'oro (v. voi. iv, fig. 1337) in cui l'orafo ha ripetuto con elegante sensibilità decorativa, un motivo frequente nel repertorio ornamentale dell'ambiente. Micene invece ci ha reso uno dei ...
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VALDÉS LEAL, Juan de
José F. Rafols
Pittore, figlio del portoghese Fernando de Nisa e di Antonia Valdés Leal, nacque a Siviglia il 4 maggio 1622 e vi morì nel 1690. Passò la gioventù a Cordova, dove [...] sembra dipinta sotto l'influenza del Castillo e di Herrera il Vecchio. Si ritiene eseguita nello stesso anno la sua Madonna degli orafi, del museo di Cordova. La serie di tele con scene della vita di S. Chiara che adornano la cappella maggiore della ...
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Pittore (Parigi 1619 - ivi 1690); allievo di S. Vouet, eccezionalmente precoce (a dodici anni eseguì il primo ritratto importante; a quindici due dipinti con storie per il cardinale Richelieu), fu a lungo [...] , dove lavorò dal 1674 al 1686, fornendo anche disegni a scultori, arazzieri (diresse la manifattura dei Gobelins), orafi e mobilieri. Attraverso l'accademia, dominò ogni campo dell'attività artistica francese, contribuendo a diffondere lo stile ...
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RIGUARDI, Andrea
Michele Tomasi
RIGUARDI, Andrea. – Orafo senese noto da tre documenti fiorentini del febbraio del 1325 e dalle sottoscrizioni apposte su quattro calici, uno conservato (Londra, British [...] di Perugia, in Bollettino d’Arte, s. 4, XL (1955), 4, pp. 354-358; P. Leone de Castris, Tondino di Guerrino e A. R., orafi e smaltisti a Siena (1308-1338), in Prospettiva, 1980, n. 21, pp. 24-44; E. Cioni Liserani, Tondino di Guerrino e A. R., in Il ...
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CERACCHI, Giuseppe
Sandra Vasco Rocca
Marina Caffiero
Figlio di Domenico, orefice, e di Lucia Balbi, figlia dell'orefice Bartolomeo, nacque a Roma il 4 luglio 1751.
Domenico, figlio di Silvestro, anche [...] suoi figli, Silvestro (n. 1733)e Bartolomeo (n. 1747)furono anch'essi orefici e argentieri (C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, I, 1, Roma 1958, pp. 273s.).
Il C., oltre che nell'ambiente familiare, apprese la scultura nello studio di ...
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LANI (Botteghesi de' Lani), Luigi de'
Elisabetta Nardinocchi
Non si conosce la data di nascita di questo orafo e argentiere, forse pisano, attivo in Toscana, essenzialmente tra Firenze e Pisa, tra il [...] in Il Museo dell'Opera del duomo a Pisa, a cura di G. De Angelis d'Ossat, Milano 1986, p. 119; G. Cantini Guidotti, Orafi in Toscana tra XV e XVIII secolo. Storie di uomini, di cose e di parole, II, Documenti, Firenze 1994, pp. 180-184; A. Capitanio ...
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BARTOLOMEO di Tommè, detto Pizzino
Zenaide Giunta di Roccagiovine
Figlio di Tommaso di ser Giannino, non se ne conoscono con esattezza le date di nascita e di morte, ma, dalle notizie della sua lunga [...] e di oggetti di oreficeria senese,Siena 1905, p. i s;A. Venturi, Storia dell'arte italiana, VI, Milano 1908, p. 14; 1. Machetti, Orafi senesi,Siena 1925, DJ). 26, 30, 34, 42, 43, 50;S. J. A. Churchill C. G. E. Bunt, The goldsmiths of Italy,London ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.