FILIBERTI
Renata Massa
Famiglia di orefici, fonditori e orologiai attivi a Brescia e a Bergamo dal secondo quarto del XVIII secolo agli inizi del XIX.
Giovanni Battista, figlio di Giovanni Pietro, nacque [...] Antonio); R. Massa, L'altro tesoro del Duomo, in Le cattedrali di Brescia, Brescia 1987, pp. 151, 158 (per Giuseppe); Id., Orafi e argentieri bresciani nei secoli XVIII e XIX, Brescia 1988, pp. 53, 124, 166 s. (per Giovanni Battista, Pietro e i suoi ...
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RE, Cosimo
Gianluca Zanelli
RE, Cosimo. – Non si conosce la data di nascita di questo pittore, documentato in Liguria tra il 1459 e il 1471. Figlio del pittore Bernardo Re, attestato a Genova dal 1457 [...] quondam Bernardi», è citato in un atto unitamente ai colleghi Bartolomeo d’Amico e Cristoforo della Torre e a tre orafi. I maestri dovevano periziare una croce realizzata dal pittore Giovanni Montorfano per la confraternita di S. Maria di Castello di ...
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GODEFROID de Huy
A. Lemeunier
(o de Claire)
Orafo mosano attivo nella seconda metà del 12° secolo.Il nome di G. è riportato nel registro dei defunti dell'abbazia di Neufmoustier a Huy (Liegi, Mus. d'Archéologie [...] di G., di cui il registro dei defunti di Neufmoustier vantava precisamente il talento e l'alto rango dei committenti, l'orafo G. attestato in uno scambio di corrispondenza, datato al 1148, con l'abate Vibaldo di Stavelot a proposito di una commessa ...
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BARTOLOMEO da Bologna
Lucio Grossato
Figlio di Tonunaso, ne è ignota la data di nascita; le prime notizie risalgono 1420, anno nel quale è documentata la sua presenza a Padova. E pure a Padova lo dichiarano [...] della Vergine a lamina sbalzata; l'opera andò perduta, ma il documento sta a testimoniare che la sua attività non era di orafo soltanto.
Dello stesso anno è un contratto per un reliquiario dei capelli della Vergine, terminato da B. e dai suoi due ...
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Arte
Impronta ottenuta su un supporto malleabile (cera, ceralacca, metallo) mediante l’apposizione di una matrice recante figure o segni distintivi di un’autorità, di un ente, di una persona.
Larga diffusione [...] fino al Rinascimento: bellissimi i s. inglesi di corporazioni, quelli dei Comuni italiani, spesso eseguiti da famosi orafi. Dopo il Cinquecento, anche per ragioni tecniche, si nota una tendenza alla meccanizzazione dell’intaglio, in parallelo ...
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(ted. Augsburg) Città della Germania (262.512 ab. nel 2006), nella Baviera, posta a 486 m s.l.m., alla confluenza dei fiumi Lech e Wertach. È la terza città più popolosa della Baviera, dopo Monaco e Norimberga. [...] strade principali furono ornate da numerose fontane. Tra i sec. 16° e 18° ebbero sede ad A. fiorentissime botteghe di orafi e argentieri.
Confessione di A. Nome con il quale si indica la redazione degli articoli fondamentali della dottrina luterana ...
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Urbino Comune delle Marche (226 km2 con 13.929 ab. nel 2020, detti Urbinati), capoluogo, insieme a Pesaro, della prov. di Pesaro e Urbino (➔ Pesaro). La cittadina è situata a 485 m s.l.m. sopra un colle [...] Berruguete, che vi decorarono lo studiolo; L. Signorelli, S. Botticelli, che diede disegni per le tarsie delle porte ecc.), orafi ecc. Il palazzo è sede della Galleria nazionale delle Marche, di grandissimo interesse per l’importanza degli artisti e ...
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PASITELE (Pasiteles)
Goffredo Bendinelli
Versatile e rinomato scultore, nativo dell'Italia meridionale, fiorito a Roma, come Plinio ricorda, circa l'età di Pompeo Magno. Ricevette la cittadinanza romana [...] l'attore tragico Roscio come un fanciullo circondato da un serpente. P. è anche ricordato tra gl'incisori d'arte, od orafi e toreuti famosi. Come scrittore gli è stata attribuita un'opera in cinque libri, andata perduta, dal titolo Nobilia opera in ...
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VIENNA
M. Pippal
(ted. Wien; lat. Vindobona; Vindomina; Wenia nei docc. medievali)
Capitale dell'Austria, situata all'estremità nord del Wiener Becken, nel punto in cui questo s'incunea tra il Wiener [...] nucleo di legno e i lati posteriori dipinti dell'altare e vennero completate le parti in smalto da pittori e da orafi altorenani, influenzati dalla Francia settentrionale e dall'Inghilterra. Uno scultore svevo del lago di Costanza (forse attivo a V ...
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Leonardo Da Vinci - «Se la pittura è scienzia»
Edoardo Villata
La vita
Leonardo nacque probabilmente a Vinci (anche se non nell’edificio rurale che la tradizione addita come luogo natale) il 15 aprile [...] 1964, I, pp. 126-127; F. Caglioti, Su Matteo Civitali scultore, in Matteo Civitali e il suo tempo. Pittori, scultori e orafi a Lucca nel tardo Quattrocento, catalogo della mostra (Lucca), Cinisello Balsamo 2004, pp. 29-77, in partic. p. 72.
24 A ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.