Vedi FIRENZE dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
FIRENZE (Florentia)
G. Maetzke
G. A. Mansuelli
G. Caputo
T. Coco
Colonia romana dedotta circa la metà del I sec. a. C.: secondo le più recenti ipotesi colonia [...] particolare, isolarle e permetterne un raccolto godimento. La Galleria ospitò poi, in ordine di tempo, i laboratori degli orafi, degl'incisori e dei lavoranti in pietre dure, raccolte scientifiche e naturalistiche (il nucleo del museo di Arcetri ...
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ARPADI
M. Tóth
Dinastia che regnò in Ungheria per quattro secoli, fino al 1000 con il titolo ducale e dal 1001 al 1301 con quello reale. La dinastia prende il nome da 〈P5>Arpád - figlio del primo [...] effettivi regalia di Béla. La filigrana d'oro che le decora è caratteristica delle opere prodotte da una bottega di orafi di corte attiva probabilmente all'epoca di Béla; dalla stessa proviene forse anche un oggetto di incerta destinazione ornato di ...
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CARLO V il Saggio, Re di Francia
M. Di Fronzo
C. di Valois nacque il 21 gennaio 1338 a Vincennes, da Giovanni, duca di Normandia, conte d'Angiò e del Maine, poi re con il nome di Giovanni II il Buono, [...] degli studiosi è oggi generalmente concorde nel ritenere che la composizione di questa placca costituisca un omaggio degli orafi di C. all'artista ottoniano che decorò il manoscritto. Questa singolare 'copia' dall'antico potrebbe aggiungersi alle ...
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Vedi VETULONIA dell'anno: 1966 - 1997
VETULONIA (Vetiuna, Vatluna, Vetalu)
A. Talocchini
Piccolo centro della Toscana a N-O di Grosseto, situato sopra un'altura che domina la pianura grossetana un tempo [...] settentrionale mostra una tale abbondanza e varietà di oreficerie come Vetulonia. Senza dubbio vi è stata una scuola di orafi fiorentissima, la quale usava le tecniche che divennero abituali nell'oreficeria etrusca, con indirizzo e gusto del tutto ...
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CESARI, Giuseppe, detto il Cavalier d'Arpino
Herwarth Roettgen
Figlio di Muzio di Polidoro, "Pintore d'Arpino, che con maniera assai grossa dipingeva de' voti" (Baglione, p. 367), e di una Giovanna, [...] al 1635-40, con riflessi di M. T. Montagna e di F. Allegrini, e la pala con S. Barbara (ordinata dagli orafi e argentieri, copia della tela con lo stesso soggetto dipinta dal padre per S. Maria in Traspontina). Nella stessa cappella si trovava, prima ...
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LUBECCA
N. M. Zchomelidse
(ted. Lübeck)
Città della Germania, nello Schleswig-Holstein, posta sull'estuario del fiume Trave a km. 15 ca. dal mar Baltico. L., la più antica fra le città coloniali tedesche [...] a S, annesso all'edificio, il Danzelhus o Langes Haus, in cui al piano terreno, aperto e con copertura a volte, si riunivano gli orafi con le loro botteghe e al piano superiore si trovava l'aula per le cerimonie. Intorno alla metà del sec. 14° e fino ...
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MOLA, Gaspare
Lucia Simonato
– Nacque a Como intorno al 1567 (Bulgari) da Donato, originario di Breglia, e da Isabella, di cui è noto solo il nome (Barelli).
Ricevette i primi rudimenti dell’arte orafa [...] -95, pp. 179-188; O. Pollak, Die Kunsttätigkeit unter Urban VIII., I, Wien 1928, p. 401; C.G. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d’Italia … Roma, II, Roma 1959, p. 160; A. Gaibi, Un manoscritto del ’600. L’«Arte fabrile» di Antonio Petrini, in Armi ...
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CHAMPAGNE
A. Prache
(Campania nei docc. medievali)
Regione del Nord-Est della Francia che costituisce attualmente l'unità amministrativa C.-Ardenne, comprendente i quattro dip. di Marne, Aube, Ardennes [...] . La scultura antichizzante di Reims attinge alle fonti gallo-romane e carolinge locali e presenta affinità con l'opera dei grandi orafi mosani; le vetrate degli inizi del sec. 13° a Baye e a Orbais traducono in pittura con grande eleganza la stessa ...
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TORRIGIANI, Bastiano
Emmanuel Lamouche
– Originario di Bologna, la sua data di nascita può essere desunta dal fatto che nell’agosto del 1596 dichiarava di avere cinquantaquattro anni (Lamouche, 2011, [...] 1939, pp. 305 s.; F.S. Orlando, Il Tesoro di San Pietro, Milano 1958, pp. 84, 90, 92; C.G. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d’Italia, II, Roma 1959, p. 478; C. D’Onofrio, Gli obelischi di Roma, Roma 1967, pp. 180, 184, 200-202; G. Roversi, in ...
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CRISTIANI, Giovanni
Miklos Boscovits
Figlio, forse, del pittore Bartolomeo di Vanni, documentato nel 1356 (Chiappelli, 1900), è probabilmente da identificarsi col Giovanni da Pistoia che. in qualità [...] , 112; O. H. Giglioli, Pistoia nelle sue opere d'arte, Firenze 1904, pp. 104, 129, 131 s., 139-146 ss.; P. Bacci, Gli orafi fiorentini e il secondo riordinam. dell'altare d'argento di S. Iacopo, in Bull. stor. pistoiese, VII(1905), pp. 99-101, 110; A ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.