CENNINI, Bernardo
Bruno Santi
Nato il 2 genn. 1415 a Firenze dal beccaio Bartolommeo di Cenni del Fora in campo Corbolini, nel "popolo" di San Lorenzo, nell'anno 1427 era già a bottega dal setaiolo [...] . La società con Iacopo di Filippo si sciolse nel 1446, e il C. rimase debitore di 102 fiorini, che doveva pagare all'orafo in ragione di 2fiorini e mezzo al mese. L'insuccesso dell'attività in proprio lo indusse ad aggregarsi alla più solida impresa ...
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NAPOLI, Tomaso Maria (Francesco Tomaso Antonio)
Francesca Passalacqua
– Figlio di Domenico e Giovanna, nacque a Palermo il 16 aprile 1659, quarto di sette figli. Fu battezzato col nome di Francesco Tomaso [...] tra le maestranze attive a Palermo nel Settecento (Neil, 2004; Scaduto, 2007).
Fu probabilmente avviato al mestiere di orafo, ma nel 1676 entrò nel convento di S. Domenico a Palermo dedicandosi allo studio di teologia, matematica e architettura ...
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Famiglia di artisti fiorita in Perugia nel sec. XVl. Pier Vincenzo sostituì con quello il suo cognome di Rainaldi perché cultore di Dante. Matematico e artista fu matricolato tra gli orafi perugini il [...] di Giulio III a Perugia (1553) cui collaborò col figlio Vincenzo, altre ne possediamo riguardanti la sua attività di orafo. È questione insoluta la sua collaborazione (circa 1554) al reliquario del Santo Anello (Duomo di Perugia), da altri attribuito ...
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PERUZZI, Baldassarre
Alessandro Angelini
Mauro Mussolin
PERUZZI, Baldassarre. – Figlio di Giovanni di Silvestro, tessitore oriundo di Volterra, fu battezzato a Siena il 7 marzo 1481.
Nella biografia [...] ’edizione giuntina delle Vite, aggiornata sulle notizie ricevute da Francesco da Siena, Giorgio Vasari ricorda una formazione avvenuta «presso orafi e disegnatori» (1568, 1976, IV, p. 316). Fu poi Egnazio Danti nei commentari a Le due regole della ...
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DANTI, Girolamo
Giovanna Sapori
Figlio di Giulio e di Biancofiore degli Alberti, e fratello minore di Egnazio e Vincenzo, nacque, probabilmente a Perugia, nel 1547, come si ricava dalla iscrizione apposta [...] a trentatre anni.
Il 31 maggio 1575 si iscrisse all'arte degli orafi (Manari, 1866); nello stesso mese ricevette un pagamento di 20 ducati anno fu priore e nel secondo camerlengo dell'arte degli orafi (Bombe, 1913).
Il 25 maggio 1580 fece testamento ...
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Orefice (n. Venezia 1510 circa - m. dopo il 1559), figlio di Francesco. Si foggiava egli stesso gli strumenti per la sua arte ed era apprezzato per delicatezza e acutezza di segno. Fu amico di Tiziano, [...] del Sansovino e dell'Aretino, che ne loda l'attività nell'intagliare i cristalli e ne ricorda varie opere, ora tutte perdute. I fratelli Andrea e Callisto furono anche essi orafi e intagliatori di gemme. ...
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Pomellato
– Azienda orafa fondata a Milano nel 1967 da Pino Rabolini. Celebre per l’uso di pietre colorate e per aver introdotto il concetto di pret-à-porter nel mondo del gioiello, P. è oggi ai primi [...] in Europa in termini di fatturato, ha più di 30 boutique in tutto il mondo e 400 dipendenti, tra cui 100 artigiani orafi nella sede di Milano. Nel 1995 ha lanciato un secondo marchio, Dodo, a prezzi più accessibili e destinato a un target più ...
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CRISTOFORO (Cristofano) di Paolo
Alessandro Guidotti
Il primo dato biografico finora noto relativo a quest'orafo fiorentino consiste nella sua immatricolazione all'arte della seta, avvenuta il 9 marzo [...] 1, Florence 1897, p. 208; G. Poggi, Catal. del Museo dell'Opera del duomo, Firenze 1904, pp. 45, 47, 66 s.; P. Bacci, Gli orafi fiorentini e il 2° riordin. dell'altare d'argento di S. Iacopo (docc. 1394-1444) in Bull. stor. pist., VII(1905), pp. 98 s ...
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VAGLIENTI, Piero
Michele Lodone
– Nacque a Firenze nel 1438 da Giovanni e da Nanna di Taddeo di Ambrogio galigaio.
Della famiglia materna, attestata anche come Galigari, è nota una zia di Nanna, Francesca [...] . Nel 1442 si trasferì a Pisa con la famiglia e morì prima del 1447.
Per tradizione familiare, Piero si immatricolò tra gli orafi a Firenze nel novembre del 1458. Non risulta che egli abbia mai svolto tale mestiere: sulle orme del padre, si dedicò ...
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FARINA, Ferrante
Antonella Capitanio
Lucchese, figlio di Francesco, è ricordato come orafo in documenti lucchesi dal 1727 al 1779.
Il padre, Francesco, era maestro orefice, documentato per la prima [...] , tra le carte dell'antica Zecca di Lucca, varie sono le ricevute che attestano la compravendita di monete da parte degli orafi locali ed una vede protagonista lo stesso F., che acquista un ruspo fiorentino, uno genovese ed un ungaro. Tale pratica di ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.