BEGRAM
M. M. Deneck
Il B. di Kāpishī in Afghanistan (v.), che si trova alla confluenza del Panshir e del Gorband, ai margini di una fertile vallata, fu capitale di sovrani indo-greci e, in seguito, [...] argenteria che venivano usati frequentemente nell'epoca ellenistica, e che servivano come modello nelle botteghe degli scultori e degli orafi, o come campioni per i compratori. I loro temi sono tipicamente greci: Dioniso col suo seguito di satiri e ...
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SAINT-MAURICE-D'AGAUNE
D. Thurre
(lat. Agaunum)
Centro della Svizzera sudoccidentale, nel Vallese, situato sulla sinistra del Rodano.Già nel terzo quarto del sec. 4°, i pellegrini giungevano numerosi [...] a smalto: due casse, un busto e un braccio, che è possibile attribuire senza troppe esitazioni a una bottega di orafi locali della metà del 12° secolo. Le due casse sono, nella loro forma attuale, risultato di trasformazioni ulteriori. La più ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli delle migrazioni nelle regioni occidentali: I Turingi
Ursula Koch
I turingi
La regione del medio corso dell’Elba, del Saale e dell’Unstrut, insieme alla zona [...] , tra le quali le fibule a tenaglia con piede ovale. D’altronde non si può escludere che anche orafi longobardi producessero forme di fibule originariamente turingie, fenomeno che avrebbe come risultato una diffusione simile. Dopo l’integrazione ...
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La periodizzazione della Grecia antica. Il periodo orientalizzante
Antonio Giuliano
Il periodo orientalizzante
Il periodo orientalizzante rappresenta il momento di acquisizione, da parte delle popolazioni [...] in seguito alla pressione assira, emigrarono, portando il proprio patrimonio di conoscenze artigiane, in alcune regioni della Grecia. Orafi e bronzisti nord-siriani emigrarono a Creta, forse coroplasti nord-siriani a Corinto. Famiglie greche d’altra ...
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CRISTALLO DI ROCCA
H. Erdmann
Varietà di quarzo purissimo (biossido di silicio), di assoluta trasparenza e totale assenza di colorazione, che trovò largo impiego nella glittica fin dall'Antichità, in [...] Mus. Royaux d'Art et d'Histoire). Dagli esemplari mosani e renani, di estrema semplicità ed eleganza, trassero ispirazione gli orafi veneziani, come attestano alcuni candelabri del sec. 13° conservati nel Tesoro di S. Marco a Venezia, quello del 1296 ...
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Vedi MALLIA dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MALLIA
L. Banti
Questo nome indica i resti di una città minoica sulla costa settentrionale dell'isola di Creta, fra Cnosso e la Creta orientale, a pochi chilometri [...] (o vespe) antitetiche e lo spillo d'oro a forma di fiore, ambedue da Chrysolakkos, danno un'alta idea dell'abilità degli orafi cretesi e della ricchezza dei signori di Mallia. È incerto se il pendente sia stato eseguito in un centro provinciale come ...
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BAVARI
M. Martin
Le prime fonti storiche e archeologiche relative al popolo germanico dei Baiobari o Baiovari e concernenti le province romane di confine, Rezia II e Norico, tra i fiumi Lech ed Enns, [...] c.d. crocette auree, che secondo l'uso longobardo si trovavano nelle sepolture ricche, erano realizzate in genere da orafi locali e solo di rado possiedono un'effettiva qualità artistica. La maggior parte del materiale rinvenuto in occasione di scavi ...
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Vedi CELTICA, Arte dell'anno: 1959 - 1994
CELTICA, Arte
P.-M. Duval
Red.
P.-M. Duval
P.-M. Duval
Con questa espressione si designano quelle forme di arte e quel gusto che si son manifestati nel corso [...] in ferro laminato d'oro.
È stato detto che l'arte dell'epoca di Hallstatt e un arte di superficie, un'arte di vasai e di orafi o, a rigore, di bronzisti, e non di scultori e di architetti. È vero, e bisogna anche dire che i pezzi più belli, quelli di ...
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FIBULA
V. Bierbrauer
Con il termine di f., dal lat. fibula, si indica in generale un fermaglio da veste in metallo in cui la terminazione libera di uno spillo viene infilata o incastrata in un fissaggio.Le [...] risulta la zona di diffusione dei singoli tipi; ciò rende possibile riconoscere la produzione di diverse botteghe di orafi o, per il sec. 6°, anche di artefici itineranti, nonché di formulare considerazioni generali sull'accoglimento delle mode ...
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Vedi FIRENZE dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
FIRENZE (Florentia)
G. Maetzke
G. A. Mansuelli
G. Caputo
T. Coco
Colonia romana dedotta circa la metà del I sec. a. C.: secondo le più recenti ipotesi colonia [...] particolare, isolarle e permetterne un raccolto godimento. La Galleria ospitò poi, in ordine di tempo, i laboratori degli orafi, degl'incisori e dei lavoranti in pietre dure, raccolte scientifiche e naturalistiche (il nucleo del museo di Arcetri ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.