Figlio (m. Treviri 993) del conte Teodorico d'Olanda, arcivescovo di Treviri dal 977. Grande mecenate, promosse alcune notevoli imprese, come la costruzione del duomo di Treviri; ma va ricordato particolarmente [...] per l'impulso dato all'attività dei miniatori e degli orafi (salterio di E. a Cividale; legatura del codice aureo di Echternach a Coburgo; reliquiario del Sacro Chiodo a Treviri, ecc.). ...
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ARTIGIANI
Bartolomé Bennassar e Mauro Ridolfi
Storia
di Bartolomé Bennassar
Introduzione
Qualunque sia la definizione di artigianato che si voglia considerare, due fatti sembrano innanzitutto incontestabili: [...] , i pittori e i doratori nel 1589, i cappellai nel 1592 (v. Baudot, 1981, p. 225).
Tra i Chibcha gli orafi godevano di una posizione privilegiata accanto al palazzo degli zaques: grazie a tecniche raffinate, in particolare quella della cera a perdere ...
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FEDERIGHI, Francesco
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze attorno alla metà del. sec. XIV da Lapo, capitano di cavalleria al soldo del Comune di Firenze, e da Tana di Lamberto di Iacopo Bochini.
La famiglia [...] quel periodo a Sovigliana, ove avevano proprietà immobiliari.
A Firenze abitavano nel popolo di S. Pancrazio, in via degli Orafi, strada che, dopo la costruzione di palazzo Federighi, avrebbe assunto lo stesso nome della famiglia.
Dal 1346, anno in ...
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Angioini
C. Bruzelius
M. Righetti Tosti-Croce
F. Bologna
F. Aceto
E. Marosi
Dal nome della contea d'Angiò (Anjou), istituita nel sec. 9° come avamposto contro i Bretoni, sono stati detti A. alcuni [...] Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1972", Roma 1974, pp. 159-173.
P. Leone de Castris, Tondino di Guerrino e Andrea Riguardi orafi e smaltisti a Siena (1308-1338), Prospettiva, 1980, 21, pp. 24-44.
Il gotico a Siena, cat. (Siena 1982), Firenze 1982 ...
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zecca Officina governativa in cui si coniano le monete. Maestri, ufficiali, massari, provveditori della z. erano dette le autorità preposte alla z. nelle varie parti d’Italia; diritto della z. era l’utile [...] la medaglia, prima fusa e poi coniata. Alla loro opera si ispirarono poco dopo i monetieri, che spesso erano anche orafi. In Germania, a Norimberga, nel 16° sec. furono introdotti i primi perfezionamenti meccanici nella tecnica della coniazione, dai ...
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ZUG (A. T., 20-21)
Maria MODIGLIANI
Rudolf KAUFMANN
Città della Svizzera centrale, capoluogo del cantone omonimo, situata in bellissima posizione a 428 m. s. m., al centro di una zona ricca di campi [...] coro datati 1484, il tabernacolo del sacramento (circa 1484). Nel Tesoro ostensorî e reliquiarî, i più dei quali di orafi di Zug (1500-1780). La Liebfrauenkapelle, costruita nelle parti essenziali circa il 1300, rimaneggiata nel 1676, ha nel soffitto ...
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(ted. Augsburg) Città della Germania (262.512 ab. nel 2006), nella Baviera, posta a 486 m s.l.m., alla confluenza dei fiumi Lech e Wertach. È la terza città più popolosa della Baviera, dopo Monaco e Norimberga. [...] strade principali furono ornate da numerose fontane. Tra i sec. 16° e 18° ebbero sede ad A. fiorentissime botteghe di orafi e argentieri.
Confessione di A. Nome con il quale si indica la redazione degli articoli fondamentali della dottrina luterana ...
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Arte
Impronta ottenuta su un supporto malleabile (cera, ceralacca, metallo) mediante l’apposizione di una matrice recante figure o segni distintivi di un’autorità, di un ente, di una persona.
Larga diffusione [...] fino al Rinascimento: bellissimi i s. inglesi di corporazioni, quelli dei Comuni italiani, spesso eseguiti da famosi orafi. Dopo il Cinquecento, anche per ragioni tecniche, si nota una tendenza alla meccanizzazione dell’intaglio, in parallelo ...
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Urbino Comune delle Marche (226 km2 con 13.929 ab. nel 2020, detti Urbinati), capoluogo, insieme a Pesaro, della prov. di Pesaro e Urbino (➔ Pesaro). La cittadina è situata a 485 m s.l.m. sopra un colle [...] Berruguete, che vi decorarono lo studiolo; L. Signorelli, S. Botticelli, che diede disegni per le tarsie delle porte ecc.), orafi ecc. Il palazzo è sede della Galleria nazionale delle Marche, di grandissimo interesse per l’importanza degli artisti e ...
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GAETANO, Domenico Emanuele
Rotraut Becker
Nacque in data imprecisata nel terzo quarto del XVII secolo in un villaggio della provincia di Napoli da padre contadino. Apprese il mestiere di orefice e successivamente [...] esibire la sua arte al cospetto del re in persona. Anche il principe ereditario Federico Guglielmo, altri dignitari di corte, orafi e funzionari della zecca assistettero alla prova. Il G. convinse senza difficoltà il suo pubblico che, con l'aiuto di ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.