Scrittrice inglese, nata a Boston negli Stati Uniti il 3 novembre 1867, morta a Londra il 13 agosto 1906: più nota sotto lo pseudonimo John Oliver Hobbes. Dissensi col marito, conchiusisi con la separazione, [...] 1892 passò al cattolicesimo; e alle sue convinzioni religiose sono ispirati, fra altro, The school for Saints (1897) e Robert Orange (1900). Ma già prima s'era affermata come scrittrice con un piccolo, arguto libro: Some emotions and a moral (1891 ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] statolder e della grande coalizione antifrancese del 1686 (Lega di Augusta) di cui egli fu l’ispiratore. Nel 1689 Guglielmo d’Orange salì sul trono d’Inghilterra e da allora alla sua morte (1702) la repubblica si trovò coinvolta nei conflitti europei ...
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Uomo di stato inglese (Helston 1645 - Saint Albans 1712). Lord della tesoreria e membro del Consiglio privato (1679), appoggiò Shaftesbury nel tentativo di escludere il duca di York dalla successione. [...] 1688 fu uno dei rappresentanti di Giacomo a Londra e votò in favore di una reggenza, accettando però l'ascesa di Guglielmo d'Orange, che gli affidò la carica di 1º lord della tesoreria dal 1690 al 1696. La regina Anna lo nominò "unico alto tesoriere ...
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Capitano di ventura (n. 1490 circa - m. Napoli 1557), figlio di Fabrizio, nel 1520 divenne gran connestabile del regno di Napoli. Prese parte con l'esercito imperiale all'assalto e al sacco di Roma (1527). [...] (nella battaglia di Capo d'Orso) da Filippo Doria, che finì col metterlo a capo delle sue milizie. Ebbe poi il governo degli Abruzzi, e col principe d'Orange partecipò all'assedio di Firenze. Morì in prigione, accusato di tradimento dagli Spagnoli. ...
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Uomo di stato olandese (Rotterdam 1782 - L'Aia 1834). Nel 1813, dopo la battaglia di Lipsia, fu tra i promotori della insurrezione contro i Francesi e membro del governo provvisorio. Promosse l'istituzione [...] , ma, venuto in urto col re, lasciò la carica e passò all'opposizione, pur mantenendo il suo lealismo verso la casa d'Orange. Scrisse tra l'altro: Considérations sur l'économie politique du royaume des Pays Bas (10 voll., 1818-25); Lettres sur la ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] Giuli" fra il 30 e 25 a. C., alla conferma della titolatura di Tiberio (nel 280 tribunato, 26-27 d. C.) nell'Arco di Orange. Allo stesso filone d'arte è da attribuire la nota figura funeraria di Medea e i figli del museo di Arles (vol. iii, fig. 950 ...
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Romano, ma, sembra, di famiglia germanica. Arcidiacono, fu designato alla successione, con forma inusitata, dal vivente pontefice Felice IV; resse la Chiesa dal 22 sett. 530 al 17 ott. 532. Lo scisma per [...] . Nel 531 annullò la decisione presa da lui stesso di designare alla successione il diacono Vigilio. Approvò i canoni del concilio di Orange del 529, contro gli eretici che si chiameranno poi semipelagiani. Fu sepolto nella basilica vaticana. ...
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WITT, De
Adriano H. LUIJDJENS
Giovanni Vacca
Famiglia di reggenti olandesi, oriunda di Dordrecht, già nota nel secolo XV, che ha avuto un'importanza grandissima nella storia olandese del sec. XVII. [...] la flotta da lui costruita; la pace vergognosa offerta da Luigi XIV e Carlo II fu rifiutata. Ma il popolo voleva Guglielmo d'Orange. Il 21 giugno De Witt fu ferito in un attentato; il 4 luglio il principe fu acclamato statolder di Olanda. Il 4 agosto ...
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TETRARCHI
F. Zevi
Col nome di T. si indicano solitamente nella letteratura archeologica due gruppi di immagini in porfido, a Roma (Vaticano) e a Venezia (S. Marco).
Queste immagini sono state poste [...] con il proprio Cesare. Ambedue le tesi hanno argomenti a loro favore; i sostenitori della prima (tra cui il Delbrück e il L'Orange) osservano tra l'altro che in uno dei due gruppi, a Venezia come a Roma, i personaggi hanno un volto dai tratti più ...
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Ventiquattro articoli, Trattato dei
Accordo concluso il 15 nov. 1831 a Londra tra il Belgio e i rappresentanti di Austria, Francia, Gran Bretagna, Prussia e Russia; riconobbe l’indipendenza del Belgio, [...] tuttavia furono tolti alcuni territori, fra cui il Lussemburgo, eretto a granducato e concesso al re dei Paesi Bassi. Malgrado le stipulazioni particolarmente favorevoli al suo Paese, il trattato fu accettato da Guglielmo I d’Orange solo nel 1839. ...
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orangista
agg. e s. m. e f. [dal fr. orangiste, che, nel sign. 2, traduce l’ingl. orangeman] (pl. m. -i). – 1. Relativo alla dinastia degli Orange-Nassau, casa degli statolder delle Province Unite dei Paesi Bassi e poi dei re d’Olanda: la...
orango
s. m. [forma abbreviata di orangutan; cfr. ingl. orang] (pl. -ghi). – Primate antropomorfo della famiglia pongidi (Pongo pygmaeus), detto anche orangutàn o orangutano, diffuso nelle foreste delle isole di Borneo e di Sumatra: ha pelame...