CACCHI, Giuseppe
Alfredo Cioni
Nacque a L'Aquila intorno al 1535 e dovette fare buoni studi che proseguì probabilmente a Napoli ove risiedette per vari anni entrando in relazione con Orazio Salviani, [...] ottimo tipografo ed editore, che ebbe probabilmente maestro nell'arte della stampa e nella pratica del commercio librario. Divenuto provetto tipografo tornò nella città natale nel 1565 con il proposito ...
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DE FILIPPIS DELFICO, Melchiorre
Chiara Garzya Romano
Nacque a Teramo il 28 marzo 1825 (Aurini, 1952, p. 299) da Gregorio, conte di Longano, e da Marina Delfico, figlia unica di Orazio, un nipote del [...] pensatore e uomo politico Melchiorre. Ebbe quattro fratelli; tra questi, noti per le vicende politiche, Troiano e Filippo (Cerulli, 1964, pp. 15, 29). Frequentò a Teramo la scuola di disegno diretta da ...
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Poligrafo (Osuna 1771 - Madrid 1820). Si occupò delle più svariate questioni culturali ed erudite. Come poeta, s'iniziò alla lirica italiana del Cinque e Seicento, e trasse qualche spunto dai poeti latini; [...] tradusse Orazio. Tra le sue composizioni originali, Las ruinas de Roma (1808), La diosa del bosque, A la memoria, Al pensamiento del hombre, Oda a la Natividad de Nuestra Señora. ...
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RINALDI, Cesare
Salvatore Ritrovato
RINALDI, Cesare. – Nacque il 12 dicembre 1559 a Bologna da «honorata, et assai facoltosa famiglia», terzo figlio maschio di Sebastiano e di Faustina Cattani.
Non [...] , come consta da diversi instromenti rogati in varie riprese fra il 1614 e il 1624 (G. Ghilini, Memorie di Cesare e Orazio, cit., c. 3rv).
Per quanto siano circoscritte agli anni 1611-20, le lettere di Cesare Rinaldi sono molto utili per spiegare ...
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FALCONIERI, Alessio
Raffaella De Rosa
Nacque a Roma nel 1746 circa nella parrocchia di S. Caterina della Rota. Era figlio, insieme con Lelio, Mario e Giuliana (futura principessa Santacroce), di don [...] Orazio e di Mobilia Muti.
Il palazzo dei Falconieri, ramo dell'antica ed illustre famiglia fiorentina trapiantato a Roma nel Seicento era sito al numero 1 di via Giulia; qui il F. trascorse la sua infanzia finché non divenne convittore del collegio " ...
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BERGAMINI
Silla Zamboni
Hugh Honour
Nome di vari artisti di Carrara, operosi nei secoli XVI-XVIII. Di Francesco, scultore ornatista, attivo nella seconda metà del sec. XVI, si ignorano le date di nascita [...] era già in rapporti di affari con il Moschino e che abitava a Parma nella vicinia di S. Barnaba.
Il 1° genn. 1591 Orazio riceve dai Farnese una provvigione che sarà rinnovata a tutto l'aprile del 1591. L'anno successivo lo scultore - in società con ...
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Filologo (Zaasch, Sassonia, 1793 - Lipsia 1861), prof. nell'univ. di Lipsia (1840); la sua opera principale è l'edizione critica degli scritti platonici (1827-60) con ampie introduzioni. Curò anche edizioni [...] di Erodoto e di Orazio. ...
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. È il nome di un luogo della Puglia, dove esistette un fons Bandusinus, o piuttosto il nome della ninfa abitatrice della sorgente. Il nome durava ancora al tempo di papa Pasquale II e ricorre in una bolla [...] Sabinensis agri regio est, in qua Horati ager fuit), ma si debba invece ritenere che quella poesia fosse ispirata a Orazio da un viaggio in Puglia nel quale egli avrebbe rivisto la sorgente della sua terra natale. Questa interpretazione fu accolta e ...
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Musicista (S. Angelo a Scala, Avellino, 1698 - Napoli 1771). Studiò al conservatorio di S. Onofrio in Napoli e nel 1724 era maestro di cappella di S. Maria la Nova. Compose parecchi melodrammi, fra cui [...] L'Orazio (1737), La locandiera (1738), Caio Fabricio (1743), Didone (1759). ...
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Poligrafo (Beja 1761 - Pedrouços, Lisbona, 1831). Agostiniano (1778), nel 1792 uscì dall'ordine rimanendo prete secolare. Satirico e polemista (contro i poeti contemporanei scrisse il poema Os burros, [...] 1814), traduttore di Anacreonte e di Orazio, tentò di contrapporre al poema di Camões, largamente attaccato nella Censura dos Lusíadas (1812), il gelido e classico poema O Oriente (1814) a cui si accompagnano poemetti didattici quali Contemplação da ...
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oraziano
agg. – Di Quinto Orazio Flacco, poeta latino (65-8 a. C.), o che è proprio, tipico di Orazio e della sua poesia: la lirica o.; lo stile o.; la metrica o.; l’ideale di vita o., quello che si ispira all’opera di Orazio e in partic....
venosino
(meno com. venusino) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venusinus]. – Di Venosa, cittadina lucana in prov. di Potenza; come sost., abitante o nativo di Venosa. Per antonomasia, il poeta v. o assol. il V., Orazio, nativo appunto di Venusia,...