Filologo classico (Oulton, Yorkshire, 1662 - Cambridge 1742); fin dalla sua prima opera, l'Epistola ad Millium (1691), ma soprattutto con la pubblicazione dei frammenti di Callimaco (1697) e poi con la [...] critico condotto su basi linguistiche, storiche e letterarie. Nelle ulteriori edizioni critiche (Filemone e Menandro, 171o; Orazio, 1711), praticò negli emendamenti, forse un po' troppo radicalmente, un rigore razionalistico che si spingeva talvolta ...
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Antica famiglia di Udine resa illustre da alcuni personaggi assurti a notorietà nei campi delle lettere e della medicina. Federico (n. Udine 1530 circa) è l'autore, oltre che di rime di imitazione petrarchesca [...] Dei suoi fratelli: Francesco (Udine 1523 - Parma 1568), autore tra l'altro di un commento all'Arte poetica di Orazio (1554), fu maestro e segretario di Alessandro Farnese; Luigi (latinizz. Aloysius Luisinus; n. Udine 1526) professò con grande fortuna ...
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PLACIDO, Beniamino
Aldo Claudio Zappalà
PLACIDO, Beniamino. – Terzo di cinque figli (con due sorelle e due fratelli), nacque a Rionero in Vulture, nel Potentino, il 1° febbraio 1929 da Maria Nucci – [...] collaborazione con la Repubblica, pochi giorni dopo il debutto in edicola del quotidiano fondato e diretto da Eugenio Scalfari, con Orazio Gavioli capo degli spettacoli ed Enzo Golino capo della cultura. Il suo primo articolo fu Il corpo è mio e me ...
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Classicista italiano (Bisaccia 1925 - Firenze 2024); prof. univ. dal 1956 al 2000, docente di letteratura latina nelle univ. di Firenze e Pisa, ha insegnato anche alla Scuola Normale di Pisa (1964-93). [...] e l'ideologia degli autori vissuti nell'epoca. Tra le opere: Properzio (1951); Scholia in P. Ovidii Nasonis Ibin (1959); Orazio e l'ideologia del principato (1963); Sallustio e la rivoluzione romana (2a ed. 1969); L'integrazione difficile: un profilo ...
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Forma lirica greca, di tradizione micenea, in onore di Apollo, il cui nome derivava dal ritornello ἰὴ Παιάν, rivolto ad Apollo «salvatore». In seguito si realizzarono p. anche per altre divinità e infine, [...] , di cui si conservano frammenti. Sul tipo dei p. greci sono, fra i latini, il carme 34 di Catullo per Diana, quello simile di Orazio (I, 21) e il Carme secolare.
Il metro più usato era il peone, di cinque tempi, costituito da una sillaba lunga e tre ...
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Poeta polacco in lingua latina (Sarbiewo, Płock, 1595 - Varsavia 1640). Gesuita dal 1612, a Roma, dove studiò teologia (1622-25), acquistò il favore di Urbano VIII. Insegnò poi nell'Accademia di Vilnius. [...] M. Bettini), seppe imitare e "cristianizzare" con singolare perizia le forme oraziane, tanto da meritarsi il titolo di "Orazio sarmatico". I suoi Lirycorum libri (1625) ebbero nel sec. 17º una sessantina di edizioni in varie città europee. I ...
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Uomo di stato e umanista (Noordwijk 1545 - Aia 1604). Convertitosi al protestantesimo, fu inviato dagli Stati d'Olanda presso Elisabetta I d'Inghilterra per indurla ad appoggiare la causa delle Province [...] ufficiale degli Stati d'Olanda (Annales rerum a priscis Hollandiae comitibus ecc., 1599), pubblicò la Batavia di H. Junius (1588) e la cronaca rimata di Melis Stoke (1591). Curò edizioni di Plauto, Sallustio, Catullo, Orazio, Tibullo e Petronio. ...
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GIORGINI, Giovanni
Angela Asor Rosa
Nacque da una nobile famiglia di Jesi, nell'Anconetano, nella seconda metà del sec. XVI e si dedicò a studi giuridici, laureandosi in legge a Macerata nel 1575. Successivamente [...] Nel 1595 pubblicò presso lo stampatore veneziano allora attivo a Jesi Pietro Farri i Cinque libri delle odi di Orazio Flacco dette in canzoni, sestine, ballate e madrigali: l'opera - attualmente introvabile - rivelava la vastissima erudizione del suo ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] lo più di carattere religioso (per es., il Carmen saeculare di Orazio): d’altra parte la natura di quella musica e il preciso più osservare la prosodia arcaica; in Catullo, negli epodi di Orazio e nelle tragedie di Seneca sono trattati al modo greco ...
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Poeta spagnolo (Alcalá de Henares 1536 - ivi 1620 circa). Dimorò in Italia e nelle Fiandre. Tornato in patria, abbandonò lo studio delle lettere e la poesia, e sul letto di morte ordinò che tutte le sue [...] corso del 20º secolo. Di gusto pastorale e classicheggiante, le poesie del F. rivelano un'attenta imitazione dei modelli, specialmente di Orazio e del Petrarca. Molto nota è la lettera che, nel 1560, F. indirizzò ad Ambrosio de Morales sull'Hablar y ...
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oraziano
agg. – Di Quinto Orazio Flacco, poeta latino (65-8 a. C.), o che è proprio, tipico di Orazio e della sua poesia: la lirica o.; lo stile o.; la metrica o.; l’ideale di vita o., quello che si ispira all’opera di Orazio e in partic....
venosino
(meno com. venusino) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venusinus]. – Di Venosa, cittadina lucana in prov. di Potenza; come sost., abitante o nativo di Venosa. Per antonomasia, il poeta v. o assol. il V., Orazio, nativo appunto di Venusia,...