Poetessa (Lisbona 1750 - Bemfica do Ribatejo 1839). Moglie (1779) del conte di Oeynhausen ministro del Portogallo a Vienna, visse in questa città fino alla morte del marito (1793), entrando in contatto [...] la transizione dall'Arcadia al Romanticismo; influì notevolmente su Bocage e Herculano. Scrisse componimenti poetici in vario metro, tra cui il poema Recreações botánicas, tradusse da Omero, Orazio, A. Lamartine, J. Thomson, G. Bürger, W. Goethe. ...
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Poeta e filosofo epicureo greco (n. 110 a. C. circa - m. intorno al 35 a. C.) di Gadara, discepolo di Zenone Sidonio, vissuto in Italia, a Roma e a Napoli, in una villa di Ercolano, protetto da L. Calpurnio [...] Sirone rappresentò l'epicureismo in Italia; a lui fecero capo Virgilio, Lucio Varo, Quintilio Varo, Vario Rufo, forse anche Orazio. Ne fa un ritratto Cicerone nell'orazione contro Pisone, lodandone la humanitas e lo spirito. Scrisse di logica, etica ...
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Filologo latino (n. Berito, od. Beirut, nella seconda metà del sec. 1º d. C.). Si dedicò specialmente allo studio della letteratura latina arcaica rimettendola in onore, in contrasto con le tendenze grammaticali [...] di una messe di osservazioni critiche di P. sulla lingua latina arcaica e sappiamo che curò edizioni critiche di Lucrezio, Virgilio, Orazio, Terenzio e Persio. La sua autorità fu grande, tanto che gli furono attribuite varie opere (fra cui la vita di ...
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Poeta tedesco (Brema 1878 - Wiessee, Alta Baviera, 1962). Dopo aver svolto attività di architetto, nel 1899 fu a Monaco uno dei fondatori della rivista Die Insel, mentre si legava d'amicizia con R. Borchardt [...] tragico succedersi delle vicende storiche. Esemplari sono risultate le sue traduzioni dei maggiori classici (Omero, Virgilio, Orazio); autentiche nell'afflato lirico e nel rigore rivissuto dell'espressione le sue composizioni poetiche, in buona parte ...
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Poeta spagnolo (Matute, Nájera, 1589 - Nájera 1669); venne processato (1659) dall'Inquisizione sotto l'accusa di aver formulato proposizioni di carattere eterodosso e di avere scritto satire contro i religiosi: [...] nelle liriche di carattere anacreontico, introdusse con varia fortuna i metri classici, tra i quali la strofe saffica e il distico elegiaco; nelle versioni da Orazio rivelò eleganza d'espressione; tradusse anche parte del De consolatione di Boezio. ...
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Scrittore e filosofo greco (sec. 3º a. C.) di Gadara, detto anche di Sinope, dalla città in cui visse schiavo prima di essere liberato. Fu tipico esponente della scuola cinica, con la sua critica demolitrice [...] preconcetta. È famoso per il particolare genere di satira, che da lui prese il nome di menippea. Delle sue opere, per noi perdute, si ha l'imitazione e il ricordo negli scritti di Luciano, e fra i Latini specialmente in Lucilio, Varrone e Orazio. ...
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(o strofa) Raggruppamento di due o più versi, costituenti un periodo ritmico, che di solito si ripete più volte nello stesso componimento.
Metrica classica
S. greca. Periodo ritmico di due o più cola [...] poeti neòteroi nel 1° sec. a.C. e viene usata in modi semplici da Catullo e, successivamente, con maggiore ricchezza da Orazio, che riprende e rende fisse le forme strofiche dei poeti di Lesbo, specie la s. alcaica e saffica, ed elabora vari sistemi ...
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WALLIN, Johan Olof
Giuseppe Gabetti
Poeta svedese, nato a Stora Tuna nella Dalecarlia il 15 ottobre 1779, morto a Upsala il 30 giugno 1839. Entrato nella carriera ecclesiastica, fu, tra l'altro, prevosto [...] fra il pensiero del Settecento e le aspirazioni dell'età nuova. Partito da un'esperienza neoclassica con le traduzioni di Orazio e di Virgilio, conservò del Settecento - oltre a taluni residui del gusto - anche la coscienza sociale e il sentimento ...
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PALLAVICINO, Stefano Benedetto
Raffaele Mellace
PALLAVICINO (Pallavicini), Stefano Benedetto. – Nacque a Padova il 21 marzo 1672, primogenito (Croll, 1958, p. 263) del compositore Carlo e di Giulia [...] apprezzata da contemporanei e posteri.
Morì a Dresda il 16 aprile 1742.
Fonti e Bibl.: S.B. Pallavicino, Il canzoniere d’Orazio ridotto in versi toscani, Leipzig 1736; F. Algarotti, Notizie pertinenti alla vita ed alle opere del sig. S.B. P., in ...
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Poeta tedesco (Ansbach 1720 - ivi 1796). Studiò giurisprudenza all'univ. di Halle e subito dopo la laurea (1743) entrò nell'amministrazione pubblica della sua città, giungendo al grado di consigliere segreto [...] scrisse il poemetto, garbato ma poco personale, Der Siege des Liebesgottes (1753). Collaborò anche alla traduzione dell'intera opera di Orazio (3 voll., 1773-75). Infine, nel poemetto didascalico Versuch über die Kunst fröhlich zu sein (1760) fissò i ...
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oraziano
agg. – Di Quinto Orazio Flacco, poeta latino (65-8 a. C.), o che è proprio, tipico di Orazio e della sua poesia: la lirica o.; lo stile o.; la metrica o.; l’ideale di vita o., quello che si ispira all’opera di Orazio e in partic....
venosino
(meno com. venusino) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venusinus]. – Di Venosa, cittadina lucana in prov. di Potenza; come sost., abitante o nativo di Venosa. Per antonomasia, il poeta v. o assol. il V., Orazio, nativo appunto di Venusia,...