DELLA RENA (Dell'Arena, Rena), Orazio
Diana Toccafondi Fantappiè
Nacque a Prato il 30 marzo 1564 (l'atto in Arch. di Stato di Prato, Comunale,n. 2983, C. 55v) da Fulvio di Giuliano di Colle Val d'Elsa [...] e da Aspasia, figlia primogenita dell'umanista di tendenze evangelico-luterane Aonio Paleario.
La parentela con il Paleario, impiccato come eretico a Roma, costituirà per i Della Rena una macchia vergognosa ...
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Grecista (Napoli 1699 - ivi 1777). Segretario dei Brevi a Roma, prof. di greco all'univ. di Napoli (1745), scrisse di letteratura greca e di archeologia. Il suo nome è legato all'interpretazione di un reperto archeologico che egli ritenne essere stato un calamaio per inchiostro dei tempi d'Augusto (De regia theca calamaria, 2 voll., 1756). Ammiratissimo ai suoi tempi per la sua dottrina, il Metastasio ...
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Letterato (n. Firenze 1718 - m. forse Venezia dopo il 1770). Avventuriero, soldato, viaggiatore, nel 1753 si stabilì a Venezia. Improvvisatore famoso, è inoltre autore di una raccolta di Poesie liriche (1753), del poema didascalico Il tempio della filosofia (1755, rifacimento e amplianento del precedente Il sepolcro d'Isacco Newton, 1751), e dei tre poemetti La primavera, L'estate, L'autunno (1755-56) ...
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Poeta latino del 1º sec. a. C., che Orazio ricorda (Sat. I 10, 36-37, II 5, 40-41) come autore di turgidi versi su Memnone e sul Reno e le Alpi, cioè, secondo i commentatori antichi di Orazio, di un poema [...] su Memnone (verosimilmente una Aethiopis) e di un altro dal titolo Pragmatia (altrimenti Annales) belli Gallici, sulle imprese galliche di Cesare. L'identificazione con Furio Bibaculo, ricorrente negli ...
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Filologo romano (fine 1º sec. d. C.), commentatore di Orazio; da identificare con l'A. contemporaneo di Plutarco, ricordato anche negli scolî virgiliani. ...
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Poeta (Kazan´ 1743 - Zvanka, presso Novgorod, 1816). Ispirandosi soprattutto a Orazio, cantò nelle sue odi, oltre a temi contingenti (Felica, elegia in lode di Caterina II), gli eterni motivi della brevità [...] della vita, dell'ineluttabilità della morte, della grandezza di Dio: Vodopad ("La cascata"), Na smert´ knjazja Meščerskogo ("In morte del principe Meščerskij"), Bog ("Dio"). Coltivò anche il genere anacreontico ...
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Grammatico latino (2º-3º sec. d. C.), commentatore di Terenzio e di Orazio; gli scolî a Orazio che vanno sotto il suo nome sono però una rielaborazione posteriore (Pseudo-Acrone). ...
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Letterato spagnolo (Santander 1856 - ivi 1912). Insigne umanista, tradusse da Eschilo, Orazio, Cicerone; fu bibliografo ricco di dottrina e accuratissimo, come appare dal suo più antico lavoro, La novela [...] entre los latinos (1875), e dall'opera della sua maturità, Bibliografía hispanolatina clásica (1902), che contribuì a restaurare la tradizione scientifica spagnola. Alla storia della cultura apportò validi ...
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BORGOGNINI, Antonio Maria
Luciano Marziano
Nacque a Siena nel 1753 da Orazio della famiglia del Venture e Porzia Massari.
Nella casa paterna ebbe come precettore il p. Francesco Corretti. All'università [...] cittadina studiò poi scienze naturali, seguendo i corsi di Giuseppe Baldassarri: primo risultato di questi studi fu la stesura del poema La teoria del fuoco, Firenze 1774 (l'opera, divisa in tre parti, ...
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oraziano
agg. – Di Quinto Orazio Flacco, poeta latino (65-8 a. C.), o che è proprio, tipico di Orazio e della sua poesia: la lirica o.; lo stile o.; la metrica o.; l’ideale di vita o., quello che si ispira all’opera di Orazio e in partic....
venosino
(meno com. venusino) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venusinus]. – Di Venosa, cittadina lucana in prov. di Potenza; come sost., abitante o nativo di Venosa. Per antonomasia, il poeta v. o assol. il V., Orazio, nativo appunto di Venusia,...