Editoria
legaturaL. del libro Operazione finale della lavorazione editoriale, mediante la quale i fogli stampati sono pareggiati, piegati in pagine, cuciti, rifilati, e protetti da un rivestimento (coperta [...] ’evangeliario donato da Teodolinda al duomo di Monza, adorna di cammei e gemme (7° sec.). L. ricchissime, vere opere di oreficeria, spesso per codici liturgici, sono diffuse in tutto il Medioevo: si ebbero l. con piatti lignei ricoperti di placche d ...
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(fr. Meuse; nederl. Maas o Maes) Fiume dell’Europa centro-occidentale (950 km). Nasce nella parte settentrionale del Plateau de Langres presso Avrecurt, a 384 m, scorre nella Francia orientale, nel Belgio [...] manifestò inizialmente con R. de Huy. Successivamente, tra gli artisti che nei sec. 12° e 13° segnarono l’evoluzione dell’oreficeria mosana dalle forme romaniche a quelle gotiche, sono noti: G. de Claire; il maestro di Stavelot, autore di un altare ...
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Metallo nobile, lucente, di caratteristico colore giallo, che per la sua duttilità e malleabilità, oltre che per la sua rarità, è considerato tra i metalli più preziosi.
Chimica
Elemento chimico di simbolo [...] variabile dal giallo al verde al crescere della percentuale dell’argento; tali leghe sono tenere, duttili e malleabili. Più frequentemente in oreficeria si usa una lega formata da 750 parti (in massa) di o. e da 250 di argento (o. verde acqua) e ...
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CORVINI (Corvina, Corvinia), Maddalena
Silvia Meloni Trkulja
Nipote del medico e botanico romano Pietro Castelli, pittrice e "miniatrice eccellente" (Baldinucci), operosa a Roma, secondo il Thieme-Becker [...] , miniatura in pergamena, "che va all'ingastro del capizzale d'argento fatto da Innocenzo Mangani"; e M. Accascina (Oreficeria di Sicilia, Palermo 1974, p. 318) ricorda, del famoso orefice, pittore e architetto fiorentino un "capezzale d'argento ...
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Arte
Recipiente a forma di calice, vaso o ciotola, usualmente senza anse, con piede tondo e corto stelo; presenza o aspetto di anse, piede e stelo sono però elementi variabili. I primi esemplari (sin da [...] (1380 ca., Londra, British Museum); si giunge a forme originali e indipendenti da quelle sacre nelle più tarde manifestazioni dell’oreficeria gotica, con grande diffusione delle c. ad alto stelo. Soprattutto dai sec. 15° e 16° si diffondono c. in ...
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Anatomia
S. dentario Tessuto che ricopre la corona del dente come un cappuccio; negli organismi superiori, è il tessuto più duro e più mineralizzato. Deriva dagli ameloblasti dell’organo dello s., formazione [...] (diffuso anche dai Celti che lo praticavano già dal 5° sec. a.C.). Lo s. cloisonné acquistò grande importanza con l’oreficeria bizantina, che probabilmente ne apprese la tecnica dalla Persia; la produzione più intensa si ebbe tra il 10° e l’inizio ...
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DENTE, Marco (Marco da Ravenna)
Evelina Borea
Si hanno scarse notizie di questo incisore, originario di Ravenna e attivo a Roma nella cerchia di Marcantonio Raimondi, incisore di fiducia di Raffaello, [...] ss., 428; cfr. anche Bologna 1647, III, 1, p. 306; B. Cellini, Due trattati uno intorno alle otto principali arti dell'oreficeria l'altro in materia dell'arte della scultura, Firenze 1568, p. 2; V. Carrari, Orazione in morte di Luca Longhi, Ravenna ...
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oreficeria
oreficerìa s. f. [der. di orefice]. – 1. L’arte di lavorare i metalli nobili e le pietre preziose per farne gioielli, oggetti d’ornamento, d’arredamento o di culto: l’o. antica, moderna; o. egizia, fenicia, bizantina; storia dell’o.;...
orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...