In anatomia comparata e in botanica, definisce la parte di un arto o di un organo più vicina alla sua inserzione sul tronco o su altro organo (contrapposto a distale).
In fisiologia, descrive il fenomeno [...] o la manifestazione vitale rilevata quando l’organismo è al riparo da sollecitazioni esterne e l’impegno funzionale (ossia il dispendio energetico) è al minimo.
Anestesia b., la somministrazione parenterale di un narcotico (per lo più morfina ...
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Biologia
L’attività propria di una cellula, o di una sua parte, o di un organo, o di un sistema organico. Oggetto di studio della fisiologia, è intimamente legata alla forma o struttura, oggetto di studio [...] l’altra, perché non esiste l’una senza l’altra; è quindi priva di fondamento la frase «la f. crea l’organo», che è divenuta un luogo comune della volgarizzazione delle teorie evoluzionistiche lamarckiane. La formulazione corretta è «la f. sviluppa l ...
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(o termorecettore) In biologia, recettore sensibile alle variazioni di temperatura, quale, per es., lo speciale organo situato sul muso dei serpenti crotali sensibile alle variazioni dell’infrarosso. ...
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Pancreas
Daniela Caporossi
Livio Capocaccia
Il pancreas (dal greco πάγκρεας, composto di πᾶν, "tutto", e κρέας, "carne") è un organo retroperitoneale privo di capsula, non palpabile e di difficile [...] la quinta causa di morte per cancro. Tipico dell'età avanzata, interessa in genere la testa e il corpo dell'organo e rimane asintomatico per molto tempo, sicché quando si manifesta (in genere con dolori a cintura, anoressia, calo ponderale, ittero ...
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degenerativo, procèsso In biologia e in medicina, qualsiasi alterazione strutturale, morfologica o chimica presentata da un organo, tessuto o cellula per azione di fattori dannosi (calore, tossine, numerose [...] sostanze chimiche ecc.). Altre forme sono caratterizzate dalla produzione e dall'accumulo di sostanze abnormi nel corpo cellulare. Conseguenza dei p.d. è la menomazione o soppressione della vitalità funzionale ...
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In biologia, evoluzione rettilinea, in cui cioè si osserva lo sviluppo, o la regressione, di un dato organo, o carattere, come avviene, per es., nel caso di una serie filogenetica; tipica è quella del [...] porta a caratteri distelici, si può pensare che in un primo tempo abbia agito la selezione determinando lo sviluppo dell’organo, poi, a partire da un certo momento, l’evoluzione abbia preso una via irreversibile talché la selezione, che avrebbe ...
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Pene
Gabriella Argentin e Red.
Il pene (dal latino penis, "coda, pene"), detto anche asta, verga o membro virile, è l'organo esterno dell'apparato urogenitale maschile (v. Pelvi, Organi genitali maschili). [...] il turgore del pene e la fuoriuscita del glande dall'apertura cloacale. Negli Uccelli, come già detto, di regola mancano gli organi copulatori, che sono tuttavia presenti nel maschio del cigno e dell'anatra. Si ritiene che questa assenza non sia un ...
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Il protrarsi nel tempo per una durata notevole e senza variazioni considerevoli.
Botanica
Si dice persistente un organo che si mantiene sulla pianta per un tempo assai più lungo del normale, per es., [...] il calice è persistente quando permane dopo la fioritura, come nelle Rosacee; lo stesso vale per corolla, stilo, pappo ecc. Le foglie persistenti sono quelle che restano verdi per più di un periodo vegetativo; ...
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Medico, chirurgo e biologo (Copenaghen 1783 - ivi 1843), a cui si deve, fra l'altro, la scoperta dell'organo vomero-nasale e del nervo timpanico. ...
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Biologia
Capacità morfogenetica di un’area o territorio embrionale o campo, di dare origine, in un determinato momento dello sviluppo, a una particolare struttura od organo. Per es. un’area di ectoderma [...] il tribunale, per i reati che non appartengono alla c. dei tre organi precedenti (art. 6 c.p.p.).
La c. del pretore (art , nell’ambito di una stessa amministrazione, fra i diversi organi dei compiti relativi alle singole parti del territorio sul quale ...
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organo-
òrgano- [tratto da organico]. – In chimica, prefisso usato per indicare che l’elemento o il radicale al quale esso è anteposto è presente in un composto organico; così o.-alluminio, o.-stagno, o.-fosforo, o.-tiocianato, ecc.
organo
òrgano s. m. [lat. ŏrgănum, dal gr. ὄργανον (affine a ἔργον «opera»)]. – In senso ampio ed etimologico, strumento, da cui discendono tutti gli altri sign. particolari. 1. In biologia, unità anatomica, fisiologica e funzionale costituita...