Nome (d’incerto significato etimologico) sotto il quale si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni che, prima partecipanti alla comunità linguistica indoeuropea, si staccarono poi a formare [...] presso i G. presenta alcuni aspetti relativi all’origine e alla fine delmondo che non sono caratteristici della generalità delle mitologie antiche: la concezione dell’originedelmondo attuale dallo smembramento di un essere gigantesco primordiale ...
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Francescano (n. Firenze - m. 1359) nel convento di S. Croce in Firenze, poi prof. di teologia a Bologna. Nel 1339 fu inviato in missione da papa Benedetto XII presso il gran khān del Catai, con Niccolò [...] 'imperatore Carlo IV di Boemia, come consigliere, cappellano e cronologo. Per incarico dell'imperatore scrisse un Chronicon Bohemorum dall'originedelmondo, dove inserì anche notizie del suo viaggio, con rilievi topografici, etnografici e storici. ...
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Giudice (n. intorno il 1260), fu, certamente sino al 1310, a Bologna. A Fabriano, dove passò (1320) per esercitare l'ufficio di notaio, compose la Fiorita (terminata nel 1325), compilazione parte in prosa, [...] parte in versi, di racconti storici e leggendarî in una cornice moralistica che ricorda Boezio: dall'originedelmondo ai fatti di Roma antica, con un cenno finale alla Tavola Rotonda. ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] riconosciuta la preminenza con il ruolo di «regina».
Le origini della t. cristiana
Il Nuovo Testamento. Se per t. fronte al fenomeno della secolarizzazione, secondo cui le realtà delmondo e della società tendono a stabilirsi in un’autonomia sempre ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] .
È forse lecito affermare che il R. è stato un ritorno alle origini e una scoperta delmondo classico in quanto ha avuto consapevolezza del significato e dei limiti delmondo medievale, ed è stato una forma nuova e originale di classicismo e di ...
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Complesso di dottrine e di movimenti spirituali, sviluppatosi in età ellenistico-romana e fiorito a fianco del cristianesimo antico. Si tratta di un insieme assai vario di sistemi e di scuole, privi di [...] per un atto di ribellione o di orgoglio di un eone ribelle, inizia la discesa verso le tenebre: di qui l’originedel vario mondo materiale, in cui vengono a trovarsi mescolate particelle di luce che devono poi essere liberate attraverso una serie di ...
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tradizione Trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze; anche le memorie così conservate.
Antropologia
La nozione di t. è molto usata in etnologia [...] Il concetto di t. trova la sua origine e la sua giustificazione nel cristianesimo primitivo, nel mandato agli apostoli di predicare quanto Cristo aveva insegnato a tutti i popoli fino alla fine delmondo: di qui l’importanza dell’insegnamento orale ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] sulla potenza di Indra e degli altri dei, e poi sulla loro stessa esistenza, e con la tormentosa incertezza sull'originedelmondo, sul suo creatore, sulla coscienza in lui stesso della sua opera, finirà nel più largo panteismo, abbracciante in una ...
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POLINESIANI
Iliehard DANGEL
Richard DANGEL
Gioacchino SERA
. L'ampia distesa di isole del Pacifico orientale, dal gruppo delle Ellice a O. fino alla sperduta e remota Isola della Pasqua a E. e dall'arcipelago [...] anche una serie di tiri birboni. La sua figura non aveva alcun rilievo religioso.
Caratteristiche sono le idee intorno all'originedelmondo che si pensava come una successione di coppie a guisa di genealogia. L'idea che tutto sia nato dall'amplesso ...
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MUSE (Μοῦσαι, Musae)
Giovanni CICCONETTI
Goffredo BENDINELLI
Nella mitologia degli antichi Greci, erano figlie di Zeus e di Mnemosine (v.). Narrava Esiodo (Teogonia, 52 segg.) che Mnemosine aveva [...] , si pensarono le Muse come cantatrici e danzatrici: danzando intorno all'altare di Zeus - come le descrive Esiodo - esse cantavano l'originedelmondo, e la nascita degli dei e degli uomini, e le grandi imprese di Giom, le sue lotte e le vittorie ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...