PHAON (Φάων, Φάωνος)
E. Paribeni
Personaggio mitico, che all'inizio fu forse il protagonista di un motivo novellistico di origine ionica, più tardi sviluppato e portato alla notorietà dalla commedia [...] sembra aver riferimento a sacrifici umani rituali nel culto del locale Apollo.
La tradizione figurata di Ph. sembra limitata alla ceramografia attica, con tarde dipendenze nel mondo degli specchi incisi etruschi. Ph. traghettatore ci appare, con ...
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Vedi OLYMPOS dell'anno: 1963 - 1963 - 1996
OLYMPOS (῎Ολυμπος)
G. Scichilone
Toponimo di origine pregreca, comune particolarmente a varî monti delle isole e del continente greco (Lesbo; Skyros; Eubea; [...] olimpia si espande quasi tipizzando in tutto il mondo greco.
Forse per la genericità di questa concezione e, anche nello stesso ambiente nel quale ci è nota, ha una portata del tutto episodica.
Bibl.: Drexler-Mackrodt, in Roscher, III, i, 1897, c ...
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TRAGODIA (Τραγῳδία)
E. Paribeni
In alcune pitture di vasi di età classica e postclassica una menade, o almeno un personaggio femminile del seguito di Dioniso, viene designata con il nome di T.; a volte, [...] Komos, indicano chiaramente un mondo di simboli e di allusioni. Saremmo quindi autorizzati a vedervi una personificazione del "genere tragico", seppure ancora strettamente legato al culto dionisiaco da cui prende origine.
Al contrario, la menade ...
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URANO (Ούρανός, Caelus, Caelum)
E. Paribeni
È una divinità primigenia (con Gaia, la Terra) all'origine delle generazioni degli dèi, e come tale remota e inattuale per gli uomini. Non sono ad esempio [...] una statua di U. nel trionfo di Antioco IV Euphranor del 167 a. C. insieme a statue di Gaia, Eos, successive contro i Giganti.
Nel mondo romano U.-Caelus è un . Una concezione possibilmente di origine pittorica ellenistica, giunta peraltro a ...
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ARSLAN TAŞ, Avorî di
G. Garbini
A. T. è una località dell'Assiria corrispondente all'antica Khadatu; negli scavi eseguiti nel 1928 ad A. T. da parte di una spedizione francese diretta da Thureau-Dangin, [...] furono rinvenute, in una sala del palazzo di Tiglatpileser III (745-727 a. C.) numerose placche di avorio lavorato, disposte su che forse trae origine dal culto della dea babilonese Kilili, chiamata appunto "dea della finestra"; al mondo egeo ci ...
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Vedi STRATONIKOS dell'anno: 1966 - 1997
STRATONIKOS (Στρατόνικος, Stratonicus)
P. Moreno
Scultore e toreuta greco di Cizico, attivo tra il III ed il II sec. a. C.
È ricordato da Plinio tra gli artisti [...] ambito del III sec. a. C. È probabile pertanto che anche S., l'artista del quale siamo forse meno informati tra quelli del gruppo di S. un argomento per cercare nel mondo pergameno l'origine di alcune iconografie di filosofi, particolare quella dei ...
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SEGOVIA (Segovia)
A. García y Bellido
Città già citata, col nome che ancora conserva, al tempo delle guerre di Viriato (metà del II sec. a. C.), come appartenente alla tribù degli Arevaci. Il nome è [...] di origine celtica, come altri conosciuti fuori di Spagna e nella Spagna stessa , nel suo genere, di tutto il mondo romano. Deriva l'acqua dalla Fuenfria, incerta, tuttavia pare, quasi certamente, opera del I secolo dell'Impero. Si riconoscono anche ...
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MITRIDATE III (Μιϑραδάτης, Mithridates)
A. de Franciscis
Il nome di M. è comune ad alcuni dinasti della dinastia degli Arsacidi (v. parthi de rei) e di quella del Ponto. Nella dinastia del Ponto, che [...] faceva risalire la propria origine ad uno dei nobili persiani uccisori del falso Smerdi, è controverso il numero d' etnico orientale e la differenza razziale e culturale che ha con il mondo ellenico. V'è un realismo vivo, anzi piuttosto caricato: l' ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...