Penisola dell’Asia orientale, situata tra il Mar del Giappone (E) e il Mar Giallo (O). Il nome deriva dall’appellativo della dinastia indigena di Koryo (10°-14° sec.). Da quello della successiva dinastia [...] bellezza elaborata dalla civiltà coreana, direttamente ispirata alle forme delmondo naturale.
Tra i manufatti più antichi e significativi per della diffusione in C. della religione di origine indiana intorno alla metà del 4° sec. d.C., definendo una ...
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Stato dell’Africa orientale, situato nella sezione nord-orientale del Corno d’Africa. Si affaccia a N sul Golfo di Aden, a E sull’Oceano Indiano; confina a NO con il Gibuti, a O con l’Etiopia, a S e SO [...] ricorrenti siccità), uniti a una mortalità infantile tra le più alte delmondo (109,1‰) e a un’aspettativa di vita inferiore ai S. sino al tardo Olocene.
Alla base della storia e dell’origine delle popolazioni che vivono in S. ci sono i rapporti con ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] Numerosi segni convenzionali sono usati per indicare entità e fenomeni delmondo celeste (tab. 1).
Biologia
Con ♀ e ♂ dei periodi storici e degli autori che le hanno tramandate. Le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle varie confessioni ...
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In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] Amadio»).
I motivi che nel mondo moderno occidentale indirizzano alla scelta del n. sono vari. Il più anche con i segni diacritici propri dell’alfabeto della lingua di originedel nome.
Il cognome discende direttamente dal rapporto di filiazione, ma ...
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Benedettino (Magonza 784 circa - ivi 856). Enciclopedista, organizzatore e divulgatore di cultura tra i più importanti dell'alto Medioevo, operando alle frontiere della cristianità, R. portò avanti, con [...] caratterizzata da una costante interpretazione simbolico-allegorica delmondo fisico; notevole il ms., ricco di ecc.). Nella sua produzione poetica usò particolari accorgimenti, di origine tardo-antica, nella disposizione dei versi in schermi di ...
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Storia
Dispersione in varie parti delmondo di un popolo costretto ad abbandonare la sua sede di origine. In particolare, la dispersione degli Ebrei nel mondo antico, dopo le deportazioni in Assiria (721 [...] d.C. Dopo la d. provocata dai Romani, il tema del ritorno in Palestina degli Ebrei dispersi divenne uno dei più comuni area molto più ristretta dove in origine tali dialetti erano parlati, si diffusero (a partire dalla fine del 3° millennio a.C.) nell ...
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Antropologia e linguistica
Modo di rappresentare visivamente, attraverso tracce grafiche, i segni linguistici o le loro sequenze.
Nei segni linguistici si distinguono un significante e un significato; [...] e legati a dinamiche non facilmente sistematizzabili. Nel mondo mesoamericano, per es., il contatto forzato con gli il concetto della sua origine divina. In questo senso ha validità la distinzione operata dal Corano tra «religioni del libro» e le ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] P. Caprettini, fra i molti altri, la s. del testo letterario di origine linguistico-filologica si estende alla s. della narratività, che testo narrativo e letterario non può 'dire tutto' delmondo che ha costruito; esso è in effetti una 'macchina ...
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LINGUAGGIO (XXI, p. 199)
Antonino Pagliaro
Gli sviluppi degli studî linguistici nell'ultimo decennio, dando sempre maggiore consistenza alla lingua come sistema e struttura, richiedono che il problema [...] consente di organizzare simbolicamente, e perciò dominare, il mondo della propria esperienza, dalla più elementare alla più alta primo conoscere, cioè l'intuitiva.
Il problema dell'originedel linguaggio, che tanto preoccupa psicologi e linguisti, è ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] luogo, dall'attenzione portata dal pensiero europeo verso la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento al problema delle origini di una civiltà medievale, in questo caso alternativa al mondo classico, ma, per l'uso fattone, forse più immaginaria ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...