Antropologia e linguistica
Modo di rappresentare visivamente, attraverso tracce grafiche, i segni linguistici o le loro sequenze.
Nei segni linguistici si distinguono un significante e un significato; [...] e legati a dinamiche non facilmente sistematizzabili. Nel mondo mesoamericano, per es., il contatto forzato con gli il concetto della sua origine divina. In questo senso ha validità la distinzione operata dal Corano tra «religioni del libro» e le ...
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Botanica
Pianta perenne legnosa, con fusto diritto, colonnare, che solo a qualche metro d’altezza porta rami o un ciuffo di grandi foglie. Il fusto dell’a. è chiamato tronco; mentre la chioma è l’insieme [...] 100 m d’altezza e i 10-12 m di diametro del tronco, e certi eucalipti. I baobab dell’Africa tropicale hanno di rango crescente, a partire dall’origine, tale che punti di ranghi consecutivi (cielo, terra e mondo sotterraneo), è attraversato da ...
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Sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa composizione spettrale ( c. soggettivo) e la luce stessa ( c. oggettivo), costituita da radiazioni elettromagnetiche di determinate [...] una trasformazione a livello del sistema nervoso centrale) consentirebbe di agire con sicurezza in un mondo di cose familiari , i cromatofori mancano e le colorazioni cutanee sono di origine essenzialmente epidermica. Nei Mammiferi, per es., e così ...
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Comune della prov. di Napoli (12,4 km2 con 25.755 ab. nel 2008), situato nella piana del fiume Sarno, presso le pendici orientali del Vesuvio. È sorto e si è sviluppato nel 19° sec., dapprima col nome [...] cui sembra comparisse la parola christiani; anche sull’origine cristiana di un enigmatico crittogramma gli archeologi non sono del terzo stile, fino a quello illusionistico, fantasioso ed esuberante del quarto stile. I soggetti sono attinti dal mondo ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale [...] suo popolo un patto speciale. Probabilmente gli Ebrei avevano in origine una religione simile a quella dei popoli vicini; il molto piccolo. All'inizio del 21° sec. non si contano più di dodici milioni di Ebrei in tutto il mondo, sparsi fra lo Stato ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] personalità umana e l'impiego dinamico del concetto di infinito. Suo il concetto che il mondo non ha un centro né una ». N. usa, infatti, il termine «congettura» (di origine platonica) per indicare la natura della conoscenza umana che partecipa ...
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Storia
La più antica ripartizione politica e religiosa del popolo romano, attribuita a Romolo, il quale avrebbe diviso i cittadini in 30 c., 10 per ognuna delle 3 tribù dei Tizi, Ramni e Luceri. Di esse [...] conosciamo alcuni nomi, di origine forse gentilizia (per es., Titia) che riguardano la Chiesa cattolica. Si creò nel corso del 16° sec., cominciando da Paolo III (1542) e vescovi residenziali di tutto il mondo. C. diocesana Organismo costituito da ...
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(vedico Mitra-, avestico Mithra-) Divinità indoiranica associata con Varuna; insieme rappresentano i due aspetti, diurno e notturno, del cielo e due aspetti dell’ordine umano e cosmico: Varuna punisce [...] M. si distinguono nettamente dagli altri misteri d’origine orientale soprattutto per tre caratteristiche fondamentali: l’iniziato non mondo ellenistico-romano era il mitreo, detto in latino spelaeum, per analogia con la primitiva grotta natale del ...
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Termine inizialmente legato alla concezione cristiana ma poi usato nella storia delle religioni per indicare un fenomeno presente in diverse aree e culture: quel modo di vita e quel complesso di pratiche [...] parte di singoli individui a norma assoluta del proprio comportamento, si ha l’a. come dell’ascesi come distacco interiore dal mondo dei sensi. Il manicheismo, data diverse nelle religioni indiane o d’origine indiana: nel brahmanesimo e nell’induismo ...
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Cavità naturale a sviluppo prevalentemente orizzontale, di qualsiasi origine e forma, che si addentra nel sottosuolo o nei fianchi di un monte.
archeologia Insediamenti in g. Fin dai momenti più antichi [...] origine e della natura del terreno in cui si sono formate. Si hanno così g. di origine primaria, dovute a processi costruttivi: tali le g. di origine con le acque collegano le g. con il mondo oscuro di tutto ciò che attende ancora di essere ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...