Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] l’errore di fatto (fino a prova del contrario), salvo per le l. inabilitanti qualunque sia la sua natura e la sua origine, ha validità generale riceve il nome di al pensiero greco l’idea che il mondo naturale, in analogia con quello umano, sia ...
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Chimica
Si dicono t.: un atomo di carbonio che in una molecola organica risulta unito ad altri tre atomi di carbonio (così nel metilpropano, CH3CH(CH3)CH3, è un carbonio t. l’atomo centrale); il radicale [...] ordine) o femminile (secondo ordine), seguono una terza regola redatta nello spirito del relativo primo ordine e approvata dalla Santa Sede, vivendo sia nel mondo (t. secolari) sia in comunità (t. regolari). Tra questi ultimi alcuni costituiscono ...
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Nel mondo protestante centroeuropeo, termine usato per indicare tutti i riformati, sia evangelico-luterani sia evangelico-riformati (calvinisti e zwingliani); più correntemente, nell’uso, questi ultimi [...] le minoranze riformate.
Nel mondo anglosassone, tolti alcuni gruppi luterani di origine germanica, le confessioni, le in Christ, movimento di tipo evangelico fondato in Pennsylvania ai primi del 19° sec. da P.W. Otterbein, costituendo la Evangelical ...
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L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il sorgere del Sole; si contrappone a giorno nel significato ristretto di intervallo di tempo tra l’alba e il tramonto. La durata della n. varia con [...] sono alla base delle opposte immagini che la n. presenta: nel mondo vedico Rātri (la n.) è legata a Uṣas (l’aurora) da giorno con la n., di cui narravano anche l’origine: dovuta a una scomparsa del sole (che si nasconde in una caverna sotterranea, ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] le cause naturali sarebbero semplici 'occasioni' del manifestarsi della volontà di Dio (occasionalismo).
più netto alle tesi cartesiane sull'origine delle idee, scartando la soluzione l'esistenza d'un mondo sensibile, assolutamente non dimostrabile ...
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(gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla) Nell’antichità classica, fin dal periodo arcaico della Grecia, particolare tipo di veggente femminile. I primi dati letterari (da Eraclito in poi) parlano di una S., al singolare [...] profetesse dell’avvento di Cristo nel mondo pagano. Le rappresentazioni di singole S di nuovi culti, tra cui quelli di origine greca. Secondo la tradizione i libri rifiuto e un terzo al secondo rifiuto del re di acquistarli. I libri erano custoditi ...
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Con questo termine si indicano almeno due fenomeni differenti, benché diffusi pressappoco nella medesima area culturale. Il primo è la vera e propria p. esercitata costantemente da determinate donne [...] servizi di vario genere per la manutenzione del tempio; appartenevano a una casta, in si trovano connessioni anche con il mondo culturale dei popoli di interesse etnologico di un fenomeno culturale d’origine anteriore all’egemonia dei popoli di ...
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(gr. ᾿Ιᾶπυξ) Mitico eroe eponimo degli Iapigi, figlio di Licaone e fratello di Dauno e di Peucezio. Secondo un’altra versione, era figlio di Dedalo e di una cretese; venne in Italia dopo la morte di Minosse, [...] l’origine illirica. Nel processo di etnogenesi locale l’apporto di componenti allogene sembra rilevante: la documentazione archeologica prova l’esistenza di contatti diretti e scambi con il mondo balcanico e miceneo fin dalla tarda età del Bronzo ...
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Storico e polemista (n. Charlwood, Surrey, 1530 circa - m. 1581). Studiò a Oxford; dopo l'ascesa al trono di Elisabetta (1559), lasciò l'Inghilterra per Roma. Nel 1561 il legato papale, S. Hosius, lo portò [...] Morì forse nella primavera del 1581, lasciando incompiuta l'opera De origine et progressu schismatis Anglicani, stampata solo nel 1585 da E. Rishton che la completò: l'opera ebbe grande popolarità nel mondo ...
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Parte del camino, più o meno rialzata da terra, ma posta direttamente sotto la cappa, in cui si faceva fuoco per cuocere vivande e per riscaldare ambienti.
Come centro della vita domestica, il f. è circondato [...] (allevatori nomadi), diviene il tramite fra il mondo terrestre e i mondi infernale e celeste, costruito, con pietre, dei Lari, così che fumosi Lares veniva a significare una origine nobile e antica della gens, rappresentata appunto da immagini che, ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...