Chimico e biologo francese (Dôle 1822 - Villeneuve l'Étang, Seine-et-Oise, 1895). Considerato il padre della microbiologia, a lui si devono sia la scoperta della fermentazione sia l'introduzione delle [...] si trovò ad affrontare lo studio della generazione spontanea, antica teoria esplicativa dell'originedella vita e risalente almeno ad pasteuriana e al suo autore nella sua concreta figura di uomo e di scienziato del sec. 19°. Numerosi furono gli ...
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Chimico e biologo francese (Dôle 1822 - Villeneuve l’Étang, Seine-et-Oise, 1895). Laureatosi in scienze a Parigi, presso l’École normale supérieure, vi si addottorò con una tesi di chimica e fisica (1847).
Le ricerche cristallografiche
Durante questi anni P. si interessò alla cristallografia, scoprendo ... ...
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Antonio Fantoni
Il grande scienziato che inventò la vaccinazione
Nato in Francia, Louis Pasteur trascorre tutta la sua vita realizzando scoperte fondamentali per la biologia e la medicina moderne. Si occupa della fermentazione dei batteri, di malattie infettive, di come combatterle con i vaccini, di ... ...
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Pasteur 〈pastö´r〉 Louis [STF] (Dôle 1822 - Villeneuve 1895) Prof. di chimica nell'univ. di Strasburgo (1848) e di Lilla (1854), infine nell'École Normale Supérieure di Parigi (1857). ◆ [BFS] Punto di P.: v. bioenergetica: I 349 a. ...
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Arnaldo Trambusti
Chimico e biologo francese, nato a Dôle (Giura) il 27 dicembre 1822, morto a Villeneuve l'Ètang, vicino a Garches (Seine-et-Oise) il 28 settembre 1895. Non aveva dato prove, da ragazzo, di un'intelligenza eccezionale. Egli aveva piuttosto manifestato spiccate attitudini artistiche ... ...
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(App. II, I, p. 407; IV, I, p. 281)
Nell'ultimo decennio, si sono andate precisando sempre meglio le caratteristiche della b., come disciplina scientifica che, da un lato, si distingue per problemi e per [...] in un fluido; i cicloni; e, tra i sistemi realizzati dall'uomo, le macchine. La stretta analogia, già da Cartesio messa in dei due grandi problemi di frontiera della biologia: l'originedella vita da un lato e l'origine e la natura del pensiero dall ...
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(App. IV, i, p. 279; V, i, p. 366; v. chimica biologica, X, p. 110; App. II, i, p. 578)
La b. ha una posizione centrale nelle scienze della vita per i contenuti tematici, per le strategie sperimentali [...] questa interazione tra discipline riguarda l'enzimologia che, originata da studi prevalentemente biochimici i quali ne hanno precisato di metaboliti-chiave). Lo studio della stessa via catabolica nei Mammiferi (uomo incluso) tende a definirne il ...
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NUCLEICI, ACIDI
Massimo Libonati
. Gli a. n. si distinguono in due tipi, l'a. deossiribonucleico (DNA) e l'a. ribonucleico (RNA). Entrambi sono molecole di grandi dimensioni preposte a una funzione [...] T)/(G + C), il quale è, per es., pari a 1,52 nell'uomo, 1,00 in Escherichia coli K-12, 0,42 nel bacillo tubercolare aviario. 3 processi biologici in generale e della "trasformazione" delle cellule e dell'origine del cancro in particolare.
Degradazione ...
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Con il termine generale citochine si intendono dei mediatori polipeptidici non antigene-specifici che fungono da segnali di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario e fra queste e diversi organi [...] kilodalton e caratterizzate dalla presenza di quattro cisteine che danno origine a due ponti disolfuro, precisamente tra la prima e la due cisteine (CX3C, o chemochine δ). Nell'uomo, i geni delle chemochine α sono in massima parte localizzati sul ...
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OMEOSTASI
Alessandro Pilo
. Il termine homeostasis fu per la prima volta introdotto nel 1929 dal fisiologo americano W. B. Cannon e definito come "le reazioni fisiologiche coordinate che mantengono [...] , la regolazione nei sistemi biologici, od o., ha origine remote; la storia del suo sviluppo è stata descritta mantenimento delle condizioni fisico-chimiche stabili richieste per il funzionamento della membrana e della cellula. Nell'uomo, per ...
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Genoma
Renato Dulbecco
Sommario: 1. Definizioni. 2. Costituzione del genoma nucleare. 3. Il Progetto Genoma. a) Premesse storiche. b) iI nuovo Progetto. 4. Le basi tecnologiche del Progetto. a) La conoscenza [...] trascrizione da molti promotori.
Nell'uomo il genoma mitocondriale è ereditato esclusivamente dalla madre: è frequente sede di mutazioni, parecchie delle quali sono responsabili di malattie ereditarie di origine materna, che generalmente interessano ...
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Gene
GGuido Pontecorvo
di Guido Pontecorvo
Gene
Sommario: 1. Cenni storici. 2. 1900-1915: i geni come perle di una collana. 3. 1940-1955: le unità elementari della genetica. 4. Il gene oggi. □ Bibliografia.
1. [...] Pauling e altri (v., 1949) dimostrarono che nell'uomo il gene mutante che determina l'anemia falciforme provoca , che inizia la moltiplicazione virale all'interno della cellula ospite. Così a partire dal 1952 si alleli di diversa origine. In tutti i ...
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Neoplasie
FFrancesco Squartini e Luigi Califano
di Francesco Squartini e Luigi Califano
NEOPLASIE
Oncologia umana
di Francesco Squartini
sommario: 1. Introduzione. 2. Epidemiologia e frequenza: a) i [...] indirettamente si esercita l'influenza degli agenti carcinogenetici, quale che ne sia l'origine e la natura.
Lo studio dell'eziologia e della patogenesi delle malattie dell'uomo è tanto più agevole quanto più fedele ne è la riproduzione in animali da ...
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NEUROBIOLOGIA
János Szentágothai
Giorgio Macchi e Marina Bentivoglio
Organizzazione neuronale cerebrale e cerebellare di János Szentágothai
sommario: 1. Introduzione generale: formazioni laminari del [...] della vita postnatale di molti mammiferi, incluso l'uomo.
b) Architettonica della corteccia
La scoperta della struttura della D'altro canto, nelle metodiche in via anterograda l'originedelle fibre e/o dei terminali assonici marcati viene ascritta ai ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...