Scrittore e uomo politico (Brienza 1748 - Napoli 1799). Tipico rappresentante dell'Illuminismo napoletano, P. fu profondamente influenzato dal pensiero di G. Vico, sul quale innestò le istanze democratiche [...] , ma considera la nascita di questa come l'effetto dell'impressione sensibile prodotta dall'oggetto sul corpo umano (Discorso sull'origine e la natura della poesia, 1791). In economia P. fu liberista e accettò dai fisiocrati francesi la concezione ...
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podestà Nel comune medievale italiano, magistratura unica che sostituì la magistratura collegiale del consolato (12°-13° sec.). Le origini storiche del p. non sono chiare e neppure è da pensare a un’unica [...] origine: è da ammettere che in alcune città vi si sia arrivati attraverso un’evoluzione del consolato, in altre si sia trattato di creazione nuova, a imitazione della dittatura romana o del baiulo meridionale. Nel periodo di piena affermazione dell’ ...
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Famiglia piacentina, la cui genealogia documentata ha inizio con un Manfredi e un Davide vissuti nel secolo 12º. Da Davide procede Lanfranco, i cui quattro figli furono i capostipiti dei 4 rami degli Scotti: [...] e il titolo Douglas a ricordo dell'antica pretesa origine scozzese della famiglia e, dal duca Filippo Maria 1597-1661), vescovo di Borgo S. Donnino e governatore delle Marche, Onorio (m. 1602), uomo d'armi al servizio di Venezia. Tra quelli di ...
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Modiano, Samuel (Sami). – Attivista contro l’antisemitismo (n. Rodi 1930), sopravvissuto alla Shoah. Di origine ebraica, espulso a otto anni dalla scuola in seguito all’emanazione delle leggi razziali, [...] didattiche nelle scuole. Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana dal 2020, nel testo R. Olla ha realizzato i docufilm Amici per la vita (2018) e L’Uomo di Rodi (2020), mentre nel 2021 W. Veltroni ha ripercorso la vita ...
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Nobile famiglia di greci fanarioti, di antica origine bizantina e imparentata, dopo la conquista latina di Costantinopoli (1204), alla dinastia imperiale dei Comneni despoti di Trebisonda. In seguito alla [...] e 1796-97) e di Moldavia (1786-88), che fu uomo di cultura e si segnalò, durante il suo primo governo, per Valacchia, ma nel 1806 dovette nuovamente abbandonare il paese, a motivo della sua politica russofila, per la corte degli zar. Alla testa di ...
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Famiglia ginevrina, originaria del castello di Nozzano presso Lucca. Capostipite fu Regolo, gonfaloniere di Lucca. I rami italiani si spensero nel 18º sec.; i rami ginevrini ebbero origine con Francesco [...] , Jean (1600-1681), discesero Gédéon (1723-1782), valente diplomatico e uomo politico; Charles-Louis-William (1810-1876), procuratore generale, difese l'indipendenza della magistratura dal potere esecutivo; François (Ginevra 1845 - Cologny, Ginevra ...
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Potente e ricca famiglia del Regno di Napoli che comincia ad avere rilievo storico già nell'età dei primi Angioini. Fra tutti ricordiamo Filippo, arcivescovo di Napoli dal 1288 al 1301, insigne per le [...] uomo di cultura, noto anche perché ricordato nella novella boccaccesca di Andreuccio da Perugia; Pietro, siniscalco al tempo di Giovanna I (tra il 1343 e il 1381); Enrico (m. 1412), dell Da questa famiglia hanno avuto origine la famiglia Minutoli (v ...
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Storico e uomo politico (Montmirail 1613 - Parigi 1679). Discendente da una famiglia nobile di origine fiorentina, fu destinato alla carriera ecclesiastica sin dalla nascita, e nel 1643 fu nominato coadiutore [...] 'arcivescovo di Parigi. Nemico di Mazzarino, fu tra i promotori della Fronda (1648-49), che in seguito tradì, nella speranza di ottenere l'appoggio di Mazzarino e il cappello cardinalizio. Nominato cardinale nel 1652, nello stesso anno venne fatto ...
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Avventuriero olandese (Groninga 1680 - Tetuán, Marocco, 1737), d'origine spagnola. Deputato agli stati generali e ambasciatore olandese a Madrid (1715), fu contemporaneamente al soldo di Gran Bretagna, [...] . Entrò quindi al servizio di Filippo V, di cui divenne l'uomo di fiducia (1720) dopo la caduta di G. Alberoni. Fautore di di duca e grande di Spagna, quando furono chiari i veri termini dell'accordo, R. dovette dimettersi (1726) e fu arrestato con l ...
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Generale e uomo politico romano (sec. 2º a. C.). Di origine popolare, ebbe la pretura nel 153: inviato contro i Lusitani ribelli, subì inizialmente una sconfitta, ma riuscì poi a concludere vittoriosamente [...] con il trasferimento di sculture e pitture a Roma, in Italia, nelle province, dando prova di scarsa intelligenza del valore intrinseco delle opere d'arte). M. rimase alcuni mesi del 145 in Grecia per punire le città ribelli e per mettere ordine nel ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...