«[…] e pensando di lei mi sopragiunse un soave sonnonel quale m’apparve una maravigliosa visione […]»Dante AlighieriGli uomini antichi si sono spesso interrogati sulla natura delle visioni e dei sogni, [...] l’idea che la visione fosse una semplice facoltà naturale dell’uomo, la cui modalità di conoscenza opera tramite un linguaggio putanda non sunt» («i sogni non sono da considerare di origine divina»; De divinatione, II, 61,126). Alcuni studi di ...
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Nel saggio del 1979 La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere Jean-François Lyotard, dopo aver analizzato in chiave storico-critica le esperienze filosofiche fondate sui principali sistemi emancipativi [...] identificato nell’origine e nello sviluppo della tecnoscienza uno dei tratti distintivi della trasformazione della propria epoca disinvoltura, compirà questa azione, esattamente come l’uomodell’esempio precedente, nonostante le differenze tra gli ...
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CTH 105 è un trattato stipulato da Tuthaliya IV, terzultimo sovrano ittita, e Shaushga-muwa di Amurru. Esso ci è giunto in due versioni, entrambe in ittita, A e B, la seconda più frammentaria. Il regno [...] la lineare B fosse concepita in origine proprio per scrivere sul legno anziché che è il primus inter pares . Vi sarebbero delle analogie anche in Anatolia occidentale: il re ittita Tuthaliya LÚ URU A-ah-hi-ya-a ‘uomo di Aḫḫiya’ e con i suoi cento ...
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La Bibbia si pone al centro della tradizione ebraica in quanto testo sacro latore della legge perfetta e divina in forma scritta. Prende il nome ebraico di Tanàkh, acronimo che lega in sé inscindibilmente [...] forgiato dall’uomo con redazione complessa ed è pervaso delle criticità proprie degli scritti dell’antichità, Dunque, è il testo di memoria che riconduce il lettore alle originidella civiltà, svelando le voci di un passato lontano e archetipico e, ...
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Le parole-bauli, nel modo in cui Carroll le utilizza e Deleuze le analizza, prendono forma attraverso espedienti morfologici (in questo caso dell’inglese) raramente giustificabili [...] dell’Ottocento. Lo notava, peraltro, Karl Wilhelm von Humboldt, in Sulla differenza della struttura linguistica dell'uomo e linguistiche, che potrebbero ancora offrire delle cifre significative allo studio dell’origine del linguaggio.
Per ...
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L’ingresso nel processo penale italiano della prova neuroscientifica ha da pochi anni aperto nuovi orizzonti e sollevato ampi dibattiti. La giurisprudenza italiana ha assunto in Europa un ruolo pionieristico [...] al “caso Bayout”. Il procedimento ha riguardato un uomo algerino sulla quarantina, tale Bayout, con storia psichiatrica abbia segnato l’esordio delle indagini di genetica nell’ambito del processo penale e abbia dato origine all’ampio dibattito circa ...
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Nei secoli intercorsi dal mondo greco-romano fino ai nostri giorni, la pratica sociale relativa all’arte è stata delle più diverse e polimorfe: come ricorda in modo tanto essenziale quanto efficace Gianni [...] fonda la natura delle arti mediante quella del genio che le produce, è dedicata alla Divisione e originedelle arti, — sotto di sé le arti che hanno per oggetto i bisogni dell’uomo, ovverosia le arti meccaniche; la seconda categoria riguarda invece ...
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Nel 1976 veniva pubblicato il saggio Storia sociale dei processi cognitivi di A. Lurija, sociologo e psicologo sovietico che negli anni ’30 era stato inviato in Asia centrale per condurre alcuni studi [...] che per ragioni culturali riteniamo essere l’elemento essenziale dell’uomo. Anzitutto perché l’alfabeto traduce in qualcosa di dall’alto, dall’esterno, in sé. Troviamo qui l’origine del concetto di obiettività che abita ancora oggi l’Occidente, nella ...
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L’asse a cui oggi si riconduce principalmente il termine nostalgia è quello temporale: si ha nostalgia della propria adolescenza, a volte di un amico perso, spesso di qualcosa che non c’è stato. Pochi [...] parola è nata invece in rapporto molto stretto alla dimensione spaziale dell’esperienza, e declinata secondo le esigenze espressive dell’uomo nei confronti della propria terra di origine.
Contrariamente a quanto si possa credere non si tratta di un ...
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Cormac McCarthy non indulge certo in ingenui concessioni alle presunte virtù di vinti o vincitori. Né la retorica manierista e pseudo-rousseauiana del “buon selvaggio” messicano, né il tono celebrativo [...] uomo nella specificità della sua formazione e della sua individualità, alla ricerca di un equilibrio fra le istanze della singolarità e quelle della alla sponda di un vuoto senza confine o origine, e qualunque scienza avesse adoperato per risalire ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...
UOMO, Origine dell'
Gioacchino SERA
Charles BOYER
Storia della questione. - Limitandoci al periodo più propriamente naturalistico e prescindendo dalle guardinghe e un po' vaghe anticipazioni di G.-L.L. Buffon, si può dire che J.-B. Lamarck...
Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...