CANTARELLA, Raffaele
Piero Treves
Nato a Mistretta (Messina) il 25 apr. 1898 da Francesco e da Eva Rebeck, trascorse la giovinezza a Salerno, ove il padre fu a lungo insegnante di lettere classiche [...] matrice, origine o fonte di civiltà se non in quella che sorse nella penisola ellenica, massime in età periclea; e nell'indifferenza allarmata e ostile alla scienza atomico-nucleare, che favorisce unicamente l'hybris, o "dismisura", dell'uomo, e ...
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Aristotele
Stefano De Luca
La mente filosofica più universale dei Greci
Se il filosofo è colui che 'ama il sapere', Aristotele ‒ vissuto in Grecia nel 4° secolo a.C. ‒ ne ha rappresentato la massima [...] . Queste due 'scuole' diedero origine al più celebre dualismo della cultura occidentale, quello tra platonici e bella musica, il medico quando guarisce l'ammalato), la felicità dell'uomo consisterà nel vivere secondo ragione, giacché è la ragione che ...
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EDEL, Alfredo Leonardo
Barbara Drudi
Figlio di Giuseppe e Clementina Naudin, nacque a Colorno presso Parma il 15 maggio 1856 (nell'atto di morte è riportata, a differenza del certificato di nascita, [...] teatrale.
Proveniva da una famiglia di artisti di origine alsaziana: il padre era un pittore dilettante, il trionfi dell'industria e della nuova civiltà dell'uomo, di una rappresentazione teatrale definita "il più ambizioso balletto della storia ...
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Goethe, Johann Wolfgang von
Antonella Gargano
Lo scrittore che si definì un "beniamino degli dei"
Vissuto tra la seconda metà del Settecento e la prima dell'Ottocento, Johann Wolfgang von Goethe è considerato [...] il dramma della conoscenza dell'uomo che, non appagato dallo studio delle scienze umane, aspira all'esperienza diretta delle forze della natura. o Lazzaro Spallanzani.
Fra le teorie sull'originedella Terra dominanti nella sua età ‒ il vulcanismo ...
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Flaherty, Robert Joseph
Francesca Vatteroni
Regista statunitense, nato a Iron Mountain (Michigan) il 16 febbraio 1884 e morto a Brattleboro (Vermont) il 23 luglio 1951. Il suo lavoro influì in modo [...] Il tema unico della sua opera fu proprio quello dell'uomo di fronte alla natura uomo di Aran) ottenne la Coppa Mussolini come miglior film straniero alla Mostra del cinema di Venezia del 1934.
Figlio primogenito di un ricercatore minerario di origine ...
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Erasmo da Rotterdam
Margherita Zizi
Un grande umanista europeo contro il dogmatismo e l'intolleranza
Grande umanista e filologo, Erasmo visse nella prima metà del Cinquecento, in un periodo segnato [...] e il valore dell'uomo, quei principi fondamentali dell'Umanesimo che sono alla radice del suo pensiero.
Viltà o coerenza?
Posto a scegliere tra Lutero e la Chiesa, Erasmo decise di restare neutrale. Questa 'non scelta' è all'origine di un'immagine ...
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PERRONCITO, Edoardo Bellarmino
Germana Pareti
PERRONCITO, Edoardo Bellarmino. – Nacque a Viale d’Asti il 1° marzo 1847 in un’umile famiglia formata dal padre, Luigi, calzolaio, la madre, Lucia Pastrone, [...] evacuate le uova dei parassiti, da cui traevano origine infusori ciliati che, penetrando nei corpi di molluschi, vaccinazioni carbonchiose, Torino 1882; I parassiti dell’uomo e degli animali utili. Delle più comuni malattie da essi prodotte. ...
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Calvino e il calvinismo
Massimo L. Salvadori
Le opere dell'uomo sono solo quelle che Dio permette
Il francese Giovanni Calvino è stato, dopo il tedesco Martin Lutero, il maggiore esponente della Riforma [...] (dove i calvinisti presero il nome, di incerta origine, di ugonotti), nei Paesi Bassi (nei quali si opere dell'uomo non sono altro che quelle che Dio permette.
Dunque libero è soltanto Dio, non l'uomo, che è predestinato prima ancora della nascita. ...
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ASTALLI, Camillo
Gaspare De Caro
Nacque a Sambuci, presso Tivoli, il 21 ott. 1616 da Fulvio e da Caterina Pinelli; studiò al Collegio romano e seguì i corsi di diritto civile ed ecclesiastico alla Sapienza, [...] radicalmente le sue sorti e quelle della sua dissestata famiglia. All'originedell'eccezionale mutamento furono le nozze di allorché successe al Panciroli nella segreteria di stato un uomo di notevolissime capacità come il nunzio a Colonia Fabio ...
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BOTTAZZI, Filippo
Giulio Coari
Nacque a Diso (Lecce) il 23 dicembre del 1867 da Giuseppe e Cecilia Bortone e si laureò in medicina e chirurgia a Roma nel 1893. L'anno seguente divenne aiuto di G. Fano, [...] della fase tonica, lenta e di sostegno; da tali ricerche derivarono poi quelle sull'origine miogena o neurogena dell'automatismo del cuore e dell Baglioni, A proposito di "Note critiche sull'alimentazione dell'uomo del prof. F. B.", in Riforma medica, ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...