Scrittore russo (Il´kovo, gov. di Orlov, 1877 - Mosca 1959). Notevoli fra i suoi romanzi, improntati prevalentemente a uno spiritualismo misticheggiante, Zolotye kresty ("Le croci d'oro", 1908) e Meždu [...] dvuch zor´ ("Fra due aurore", 1915), intitolato anche Dom Orembovskich ("La casa degli Orembovskij"), sulla rivoluzione del 1905. Fu anche drammaturgo e poeta ...
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Scrittore argentino (Buenos Aires 1892 - ivi 1967); poeta postmodernista, cantò con toni romantici la fugacità dell'esistenza. Ha pubblicato: El ala de sombra (1921); El hilo de oro (1924); La isla de [...] los cantos (1931); Melancolía (1942); Los altares (1959) ...
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Scrittore e regista teatrale russo (Tbilisi 1858 - Mosca 1943); giornalista, poi narratore e drammaturgo (Poslednjaja volja "L'ultima volontà", 1888; Novoe delo "Un nuovo affare", 1890; Zoloto "Oro", 1895; [...] Cena žizni "Il valore della vita", 1896); nel 1891 insegnante d'arte drammatica all'Istituto filarmonico di Mosca. Nel 1897 con la collaborazione di Stanislavskij fondò il Teatro d'arte di Mosca, nel quale ...
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Poeta argentino (Rauch 1889 - Buenos Aires 1968). Ha pubblicato numerose raccolte di versi di contenuta ispirazione e di accurata elaborazione formale (Alma y momento, 1910; Las noches de oro, 1917; Estío [...] serrano, 1926; Tiempo cautivo, 1947; ecc.) ...
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Poeta e drammaturgo danese (Copenaghen 1779 - ivi 1850). Fu il massimo esponente del romanticismo scandinavo, rinnovatore della letteratura danese e il suo poemetto Guldhornene («I corni d'oro», 1802, [...] poi compreso in Digte «Poesie», 1803), ispirato da idee goethiane e schilleriane conosciute per il tramite di H. Steffens, ne divenne quasi il manifesto. Fu incoronato «re dei poeti nordici» a Copenaghen ...
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Poeta cèco (Slavětín, Louny, 1898 - Praga 1951). Aderì inizialmente alla tendenza di avanguardia proletaria, poi si avvicinò al "poetismo" di V. Nezval, con Zlatými rétězy ("Con catene d'oro", 1926) e [...] S lodí, jež dováží čaj a kávu ("Da una nave che trasporta tè e caffè", 1927), reportage lirico di un viaggio in Oriente: qui si alternano sequele di giochi verbali, omofonie, anagrammi, trucchi acustici, ...
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Scrittore peruviano (Sartimbamba 1909 - Lima 1967); propagandista dell'APRA, imprigionato nel 1931 e nel 1933, nel 1934 riparò all'estero. Ha scritto poesie, novelle e romanzi: La serpiente de oro (1935), [...] Los perros hambrientos (1938), El mundo es ancho y ajeno (1941). Nel 1959 pubblicò le Novelas completas. Costante nell'opera di A. sono stati gli intenti di mostrare il rapporto tra la cultura andina e ...
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Scrittore argentino (Villa María del Río Seco, Córdoba, 1874 - Buenos Aires 1938), esponente del modernismo americano, interessato ai movimenti culturali europei. Rubén Darío salutò con entusiasmo Las [...] montañas de oro (1897) perché riproponeva, con immagini ricche di metafore e con uno stile ridondante, l'esotismo e l'ispirazione pagana che egli stesso aveva messo in voga. Seguirono Crepúsculos del jardín (1905) e Lunario sentimental (1909), che ...
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(gr. Μέδουσα)
Mitologia
Una delle 3 Gorgoni, quella mortale. Era un mostro, di aspetto terribile, con la testa cinta di serpenti, zanne di cinghiale, mani di bronzo, ali d’oro, occhi scintillanti e sguardo [...] che impietriva. Perseo, venuto per ucciderla su ordine di Polidette, tiranno di Serifo, o di Atena, le tagliò la testa mentre M. dormiva, sollevandosi in aria con i sandali alati e servendosi dello scudo ...
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Pubblicitario e scrittore francese (n. Valenciennes 1960). Interrotti gli studi di Diritto, ha iniziato a lavorare nel campo pubblicitario come copywriter nel 1982, ottenendo prestigiosi premi quali il [...] Leone d'Oro al Festival della pubblicità di Cannes e fondando nel 2004 l’agenzia Quelle belle journée. Mutuato dalla scrittura pubblicitaria uno stile tagliente ed essenziale in cui ogni frase corrisponde a un’idea, ha esordito nel mondo letterario ...
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oro-1
òro-1 [dal lat. os oris «bocca»]. – Primo elemento di alcune parole composte, con sign. equivalente all’agg. orale; può avere valore attributivo rispetto al secondo elemento (per es., orofaringe) o essere a questo giustapposto (per es.,...
oro-2
òro-2 [dal gr. ὄρος «monte»]. – Primo elemento di parole composte, di formazione moderna (anche nella terminologia lat. scient.), nelle quali significa «monte, montagna» (come in orogenesi, orografia, ecc.).