Testimonianze - Marlon Brando
Edoardo Albinati
Marlon Brando
Il Novecento ha declinato una quantità di tipi umani molto diversi tra loro e tutti raffigurati con la massima nettezza di profilo nel cinema. [...] di attese e risposte del tutto nuovo nello spettatore, non smette di indicare quella vuota cassa di risonanza che corpo insaccato in sé stesso capace di ispirare pietà, risate, orrore o rimpianto, insomma, una specie di tricheco macellato sulla ...
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Noia
Carlo Maggini
La noia è una condizione, transitoria o duratura, di insoddisfazione frustrante, di indifferenza inquieta e disaffezione dolorosa verso una realtà esperita come priva di significato. [...] ("avere in orrore"). Nella lingua tedesca e in quella ebraica affiorano i significati del tempo e del desiderio: Langweile vero e proprio gusto per la morte. I vissuti di vuoto sono inscindibili dallo stato di noia: desideri, convinzioni ed ...
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TODESCO, Giorgio
Giovanni Battimelli
– Nacque il 9 giugno 1897 a Firenze da David e da Giulia Castelfranco.
Di famiglia ebrea, studiò a Firenze; nell’ultimo anno del liceo fu attivo nel movimento interventista, [...] dopo la morte di quest’ultimo nel giugno del 1920, di Lavoro Amaduzzi.
Si laureò in corrente di scarica in tubi a vuoto, dovuta a variazione di temperatura.(Esperienze immobili che avevano portato all’orrore della persecuzione dei diversi affioravano ...
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Nostra Signora dei Turchi
Giacomo Manzoli
(Italia 1968, colore, 124m); regia: Carmelo Bene; produzione: Giorgio Patara, Carmelo Bene; sceneggiatura: Carmelo Bene, dal suo omonimo romanzo; fotografia: [...] legge la rivista "Annabella". Lui si agita nel vuoto, ferito e bendato, mima gli oggetti, li almeno il più sensato (l'orrore per la cultura, per il comico nel modo in cui rivela la nevrosi del cinema istituzionale e delle sue ridicole convenzioni, ...
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Salfi, Francesco Saverio (Cosenza 1759 - Parigi 1832)
Mario Scotti
, Di D. si occupò in un capitolo del Resumé de l'histoire de la littérature italienne (Parigi 1826; in traduz. ital., Lugano 1833), [...] ingrandendoli, ne accresce il senso di ammirazione e di orrore.
Naturalmente la simpatia del S. va alla prima cantica: se la poesia di essi, salvano la poesia del Paradiso, che tanto più naufraga nel vuoto disputare di un'accademia scolastica quanto ...
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BISANTI, Paolo
Gerhard Rill
Nacque nel 1529 a Cattaro. Studiò a Padova dove conseguì il titolo di doctor utriusque iuris; in data ignota ottenne il beneficio di S. Maria de Flumine a Cattaro. Quando [...] Nel dicembre del 1573 concesse a certe condizioni il monastero delle clarisse di Cattaro, che era rimasto vuoto per la Aquileia, centro nominale del patriarcato (di fatto lo era Udine), che nelle sue lettere egli chiama "luogo d'orrore". Dal 1580-81 ...
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orrore
orróre s. m. [dal lat. horror -oris, der. di horrere (v. orrido)]. – 1. a. Impressione violenta di ribrezzo, di repulsione, di spavento, provocata nell’animo da cose, avvenimenti, oggetti, persone che siano in sé brutti, crudeli, ripugnanti...
horror vacui
〈òrror vàkui〉 (lat. «orrore del vuoto»). – Frase con la quale si espresse un concetto fondamentale della fisica aristotelica che, in polemica con la fisica democritea, asseriva l’inesistenza di spazî vuoti (la natura aborre dal...