CARTARO, Mario
Fabia Borroni
Incisore anche cartografico, disegnatore e mercante di stampe, è con molta esattezza definito in un gruppo di documenti citati dallo Ehrle (p. 12) come "intagliator seu [...] e gli inventari dell'eredità del Lafréry (Arch. di Stato di Roma) l'incisore si firmò con la "C.".
Origine orvietana gli attribuì, invece, senza documentarla, A. Baudi di Vesme (Schede Vesme, I, Torino 1963, p. 278) scrivendo di Gregorio Cartaro ...
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TODI
(lat. Tuder)
Città dell'Umbria (prov. Perugia), sorta su un colle a dominio della valle del Tevere.Occupata in antico da popolazioni umbro-sabelliche, dopo l'89 a.C. entrò nell'orbita politica romana [...] nella letteratura, nell'arte, Bologna 1954, pp. 251-271; M.C. Faina, I palazzi comunali umbri, Verona 1957; P. Cellini, Appunti orvietani. III. Fra' Bevignate e le origini del duomo di Orvieto, Paragone 9, 1958, pp. 3-16; E. Carli, La scultura lignea ...
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GIOVANNI di Bonino
E. Lunghi
Pittore, mosaicista e maestro vetrario originario di Assisi, documentato a Orvieto e Perugia tra il 1325 e il 1347.La prolungata attività di G. nel cantiere del duomo di [...] sagrestia della chiesa di S. Agostino di Perugia (Gall. Naz. dell'Umbria), che presenta palmari somiglianze con la vetrata orvietana e che dovrebbe risalire al tempo del documentato soggiorno perugino di G., cioè prima del 1345. Più problematico è il ...
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ANDREA di Giovanni
Bianca Asor-Rosa Saletti
Il nome di A. di Giovanni è ricordato nel 1378, insieme con quelli di Francesco di Antonio e di Cola di Petrucciolo, come aiuto nella decorazione della tribuna [...] America,IX(1921), pp. 102-107; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923, p. 25; R. van Marle, La scuola pittorica orvietana del '300, in Bollett. d'Arte, n. s., III (1923-24), pp. 306, 310, 322, 329, 330, 331, 332; P. Cellini, Appunti ...
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LELLO da Orvieto (Lello de Urbe)
Simona Moretti
Non si conoscono la data e il luogo di nascita di questo pittore e mosaicista, attivo tra Napoli e il Lazio nella prima metà del XIV secolo.
La prova della [...] che L. fosse nella città partenopea già dal 1314: ciò tuttavia sulla base dell'ipotesi di una sua origine orvietana e della generica documentazione attestante come Ramo di Paganello si procacciasse maestranze di mosaicisti a Orvieto per la corte ...
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PIETRO di Puccio
Giampaolo Ermini
PIETRO di Puccio. – È ignota la data di nascita di questo pittore e mosaicista orvietano (per i dubbi identitari: Ermini, 2007, pp. 212 s.), la cui attività documentata [...] e Ludovico di Giovanni di Petrucciolo (ibid., pp. 391, 467 s.). È del 18 settembre 1402, infine, la presenza nella Lira orvietana, ovvero i registri dove, per fini fiscali, erano censiti gli abitanti della città (Ermini, 2007, p. 220 nota 55). Non si ...
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Angelo da Orvieto
M. E. Savi
Architetto attivo in Umbria nella prima metà del sec. 14°, citato per la prima volta in un documento che ne testimonia la presenza a Perugia nel 1317 (Rossi, 1873) come [...] tifernate un aspetto più dimesso.
Più imponente è il palazzo dei Consoli di Gubbio, vicino, per impostazione, all'architettura orvietana (Toesca, 1951). Il progetto era anche molto più elaborato di quello di Città di Castello, in quanto prevedeva ...
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COPPO di Marcovaldo (Coppus Alarcoaldi)
Miklòs Boskovits
Nato probabilmente a Firenze nel secondo o nel terzo decennio dei XIII secolo, fu attivo a Siena e a Pistoia, oltre che nella sua città d'origine, [...] pp. 241-64;R. Van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, The Hague 1923, I, pp. 270-77;Id., La scuola pittor. orvietana del '300, in Boll. d'arte, n. s. III (1923-24), p. 305;G. Vitzthum-W. F. Volbach, Die Malerei und Plastik des ...
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Vedi VOLSINIESE, Ceramica dell'anno: 1966 - 1997
VOLSINIESE, Ceramica
I. De Chiara
Produzione attribuita alla città di Bolsena, la Volsinii Novi, databile alla fine del III - II sec. a. C. I vasi sono [...] che siano serviti come corredo funebre in sostituzione dei vasi metallici.
Questa ceramica è stata spesso chiamata "ceramica orvietana" perché il Klügmann, che per primo illustrò alcuni vasi di questa serie, ritenne che ad Orvieto si potesse ...
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HADES ("Αιδης, ᾿Αΐδης, dor. Αἵδας)
P. E. Arias
Figlio di Kronos e di Rhea che ebbe in sorte, nella divisione del mondo tra i tre fratelli, l'Oltretomba. In Hymn. Hom., in Dem., 17, considerato re dell'Aldilà [...] (Plin., Nat. hist., xxxiv, 69) che rapiva Persefone, nulla sappiamo. In Etruria, tra le pitture parietali ricorderemo quella orvietana della Tomba Golini I e quella tarquiniese della Tomba dell'Orco dove il dio, nel primo caso panneggiato e in trono ...
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