Elemento chimico bivalente di numero atomico 12, peso atomico 24,312, simbolo Mg, del 2° gruppo del sistema periodico.
Chimica
Generalità
È noto fin dal 1808, quando H. Davy ne descrisse la preparazione [...] , con consumi di energia elettrica di 18-20 kWh/kg di metallo prodotto. Si hanno anche processi di elettrolisi che partono da ossido di m., mescolato con coke in polvere e foggiato in granuli, i quali vengono trattati con cloro a circa 1100 °C; il ...
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Forno a tino, a funzionamento continuo, per la fabbricazione della ghisa a partire da minerali di ferro, generalmente ossidi, mescolati con coke e fondente. I minerali di ferro subiscono, ad alta temperatura, [...] ’aria, porta alla formazione di anidride carbonica CO2; successivamente questa, a contatto con il carbone incandescente, si riduce a ossido di carbonio, CO, secondo lo schema CO2 + C ⇆ 2CO. Lo studio di questa reazione, di fondamentale importanza nei ...
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Reazioni chimiche, che avvengono rispettivamente con sviluppo di calore, come per es., la formazione di acqua dai suoi elementi, o che sono accompagnate da assorbimento di calore, come per es., la formazione [...] di carburo di calcio da ossido di calcio e carbonio.
Si parla anche di composti esotermici o endotermici che risultano in genere tanto più stabili quanto maggiore è la quantità di calore che si è sviluppata durante la loro formazione e tanto meno ...
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Famiglia della classe Schizomycetes (batterî). Comprende organismi con cellule globose, ovalari, o cilindriche, disposte in filamenti spesso assai lunghi, non ramificati, rivestiti da guaine più o meno [...] chiaramente visibili, spesso incrostate da ossido idrato di ferro o di manganese. Sono specie tipicamente acquatili; per lo più i filamenti sono immobili, fissi su materiali solidi, ma in alcune specie sono liberi e lentamente mobili. La ...
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lipuria
Presenza di grasso, sotto forma di goccioline visibili a occhio nudo, nelle urine, che acquistano un colore biancolatteo. Si riscontra in alcune malattie del fegato, del pancreas e del rene, [...] e nelle intossicazioni da fosforo e da ossido di carbonio. ...
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succinico, acido Acido bicarbossilico, avente formula HOOC(CH2)2COOH; si trova in natura nel regno sia vegetale sia animale. Si prepara per idrogenazione catalitica in fase liquida dell’anidride maleica, [...] per reazione sotto pressione di acetilene con ossido di carbonio e acqua in presenza di cobaltocarbonile, per fermentazione dell’acido tartarico o dell’acido malico. Cristalli incolori, solubili in acqua.
È largamente usato nella preparazione di ...
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Nome commerciale di un tipo di vetro avente coefficiente di dilatazione cubica assai basso (ca. 3,5∙10–6 °C–1) e pertanto resistente agli sbalzi termici. Una sua costituzione tipica è: 80,9% di quarzo [...] (SiO2); 12,6% di anidride borica (B2O3); 4,4% di ossido di sodio (Na2O); 1,8% di allumina (Al2O3); 0,3% di ossido di calcio (CaO). È usato per apparecchiature da laboratorio e industriali e anche per vasellame da cucina. ...
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Chimico svedese (n. Skara 1888 - m. 1974); prof. di chimica tecnologica nel Chalmers Tekniska Högskola di Göteborg; autore di importanti ricerche (reattività allo stato solido, chimica degli ossidi, ecc.). [...] Notevole il suo studio sui prodotti di reazione ottenuti da ossido di cobalto e altri ossidi metallici ad alte temperature (1915), perché costituisce la prima ricerca sistematica su reazioni realizzate con prodotti allo stato polverulento. Autore di ...
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Fisico statunitense (n. Hendrum, Minnesota, 1880 - m. 1968); professore all'univ. di Wash ington, e poi alla Carnegie Institution, quindi direttore delle ricerche presso la Union switch and signal company. [...] È noto specialmente per l'ideazione del raddrizzatore a rame-ossido di rame, o a strato di sbarramento, del quale studiò in dettaglio le proprietà. ...
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La chimica come corpo di scienza è relativamente recente, ma è antica come arte. Nell'antichità la chimica si riduceva a una tecnica più o meno rudimentale disseminata in tutte le arti. Fra le antiche [...] nel 1828. Fu riconosciuto il cadmio fino dal 1817 (Stromeyer), il cromo nel 1777 (Vauquelin), l'uranio nel 1798 (Klaproth isolò un ossido che fu creduto il metallo: il metallo fu poi isolato da Péligot); il vanadio fu segnalato nel 1801 da Del Rio e ...
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ossido
òssido s. m. [dal fr. oxyde, comp. di oxy- «ossi-2» e del suff. -ide di acide «acido»]. – 1. In chimica inorganica, composto binario dell’ossigeno sia con un metallo (o. basico, che, reagendo con acqua, forma un idrossido basico o base),...
ossidabile
ossidàbile agg. [der. di ossidare]. – Di sostanza che ha attitudine a essere ossidata. In partic., nel linguaggio com., di metallo soggetto a ossidarsi: posate, maniglie facilmente ossidabili.