Fisico tedesco (n. Münster 1950), dal 1976 collaboratore di K. A. Müller presso l'IBM Zurich Research Laboratory in ricerche sugli ossidi superconduttori. Per queste ricerche, che hanno portato nel 1986 [...] alla scoperta di un ossido metallico con proprietà superconduttive a temperatura di oltre 30 K, ha ricevuto con Müller il premio Nobel per la fisica nel 1987. ...
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Ruben Samuel
Ruben 〈rùben〉 Samuel [STF] (n. Harrison, New York, 1900) Direttore dei Ruben Laboratories di New York. ◆ [CHF] Pila R.-Mallory: tipo di pila a secco, prototipo delle cosiddette p. a mercurio [...] (propr. a ossido di mercurio): v. pila chimica: IV 515 Tab. 5.1. ...
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Fenomeno chimico che provoca il graduale deterioramento di una sostanza solida, per lo più un metallo, per effetto di agenti esterni.
Il processo di corrosione
Quasi tutti i metalli esistono in natura [...] processo naturale che per essere evitato necessita di interventi specifici. Mentre per un numero limitato di metalli il processo di ossidazione è di difficile attuazione a causa della loro natura ‘nobile’, come si verifica per l’oro e il platino, per ...
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fosgenite
fosgenite [Der. di fosgene, composto chimico, cloruro di carbonile, il cui nome, comp. del gr. phòs "luce" e -gene deriva a sua volta dal fatto che si ottiene per azione, alla luce, del cloro [...] sull'ossido di carbonio] [GFS] Nella geologia, minerale, clorocarbonato di piombo, incolore o bruniccio, talora giallognolo, con lucentezza adamantina. ◆ [FSD] Classe della f.: nella cristallografia, altro nome della classe di simmetria trapezoedrica ...
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Fisico statunitense (n. Hendrum, Minnesota, 1880 - m. 1968); professore all'univ. di Wash ington, e poi alla Carnegie Institution, quindi direttore delle ricerche presso la Union switch and signal company. [...] È noto specialmente per l'ideazione del raddrizzatore a rame-ossido di rame, o a strato di sbarramento, del quale studiò in dettaglio le proprietà. ...
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Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] l’espulsione, o fanno diminuire la solubilità dei gas nel vetro. In questa fase si può anche decolorare il v. fuso, per es. ossidando i sali di ferro presenti a sali ferrici gialli, il cui colore è mascherato dall’aggiunta di un sale di manganese di ...
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Fisico norvegese (Oslo 1867 - Tokyo 1917). È noto per i suoi studî sul magnetismo terrestre e sulle aurore polari nelle regioni artiche (spedizioni del 1899-1900 e 1902-03). Il suo nome è anche legato [...] elettrodi generanti l'arco) prodotto da un elettromagnete alimentato con corrente alternata, con la formazione di quantitativi apprezzabili di ossido di azoto. Il processo rappresentò per varî anni l'unico metodo per la produzione dell'acido nitrico. ...
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Sigla di Fast Breeder Reactor, reattore nucleare autofertilizzante (➔ reattore) con la zona centrale, il nocciolo, costituita da elementi fissili (ossidi di uranio e plutonio o ossidi di uranio arricchito), [...] e quindi attiva, atta a generare potenza, e la zona periferica, il mantello, costituita da elementi fertili (ossido di uranio naturale o impoverito); nel mantello i materiali fertili si convertono in fissili catturando i neutroni di fuga dal nocciolo ...
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Termine attribuito nel 1620 dal chimico J.B. van Helmont alle sostanze che si trovano allo stato aeriforme e quindi prive di volume proprio. Lo stato gassoso, come ogni altro stato di aggregazione, dipende [...] combustibile sia il coke, sia ligniti, sia carboni fossili minuti.
Il g. d’acqua in genere ha la composizione: idrogeno 48-50%, ossido di carbonio 38-40%, azoto 2-4%, anidride carbonica 4-6%, tracce di metano ecc.; ha un potere calorifico di circa 10 ...
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FOTOCELLE
Gilberto Bernardini
Per l'effetto fotoelettrico, le sue leggi fondamentali e il significato preciso di certe denominazioni, come "soglia fotoelettrica", v. fotoelettricità (XV, p. 780).
Si [...] e metallo, l'ultimo dei quali monoatomico (alcalino puro attivo). Le celle al cesio sono a strati di argento, ossido di argento e ossido di cesio, coperti da uno strato sottile (assorbito) di cesio puro. Il campo di applicazione delle fotocelle si va ...
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ossido
òssido s. m. [dal fr. oxyde, comp. di oxy- «ossi-2» e del suff. -ide di acide «acido»]. – 1. In chimica inorganica, composto binario dell’ossigeno sia con un metallo (o. basico, che, reagendo con acqua, forma un idrossido basico o base),...
ossidabile
ossidàbile agg. [der. di ossidare]. – Di sostanza che ha attitudine a essere ossidata. In partic., nel linguaggio com., di metallo soggetto a ossidarsi: posate, maniglie facilmente ossidabili.