FOSCARI, Marco
Giuseppe Gullino
Ultimogenito di Nicolò di Giovanni e di Caterina Michiel, nacque a Venezia, nella parrocchia di S. Simeon Piccolo, attorno al 1392.
Rimasto orfano del padre, nel novembre [...] giugno, vendeva una grande casa "da stazio", colà situata, a Ginevra, moglie di OstasiodaPolenta, signore di Ravenna, per la 50, 262, 366; E.A. Cicogna, Delle inscrizioni veneziane, Venezia 1830-1853, III, p. 363; IV, p. 604; V, p. 271; VI, p. 562 ...
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Mezzani, Menghino (meno esatte le forme da Mezzano, de Mezano, Meçanus; errate Michinus, Mengino)
Augusto Campana
Notaio e rimatore ravennate, vissuto tra il 1295 c. e il 1375-76, ammiratore di D. e [...] riformazioni, e come tale è legato a OstasiodaPolenta e roga allora e poi importanti atti pubblici 560 (terzine); C. Salutati, Epistolario, a c. di F. Novati, I, Roma 1890, 54-55; III, ibid. 1896, 371-375, 382-388, e cfr. " Bull. " IV (1897) 210, V ...
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MANFREDI, Ugolino
Armando Antonelli
Nacque a Faenza da Alberigo e da Beatrice, di cui non conosciamo il casato, probabilmente intorno alla metà del Duecento.
Appartenne a un'importante famiglia guelfa [...] fautori di Romagna. Il 7 ott. 1282 OstasiodaPolenta, podestà di Bagnacavallo, su decisione del Consiglio passim; G. Rossini, Il testamento di frate Alberigo Manfredi, in Studi romagnoli, III (1952), pp. 519-528; Poeti giocosi del tempo di Dante, a ...
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MEZZANI, Menghino
Saverio Bellomo
– Domenico, più noto con l’ipocoristico Menghino (o Minghino), nacque presumibilmente durante l’ultimo decennio del XIII secolo a Ravenna, dove il padre Ugolino, originario [...] al papa, mettendo fine alle tensioni che perduravano tra OstasiodaPolenta e la S. Sede dai tempi della legazione di ) e P. Vecchi Galli, Cultura di corte, in Storia di Ravenna, III, Dal Mille alla fine della signoria polentana, a cura di A. Vasina, ...
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GIUSTINIAN, Marco
Giorgio Ravegnani
Figlio di Pancrazio, che fu uno degli ambasciatori inviati presso gli Aragonesi nel 1301, appartenne al ramo di S. Moisè della nobile famiglia veneziana. La sua data [...] per il rinnovo della tregua con l'imperatore bizantino Andronico III Paleologo.
Il 17 luglio 1334 il G. fu eletto , nell'aprile del 1336, trattò con gli ambasciatori di OstasiodaPolenta signore di Cervia per un accordo sull'estrazione del sale e ...
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aquila (aguglia)
Fernando Salsano
Simonetta Saffiotti Bernardi
Le due forme si alternano nella Commedia, con netta prevalenza per ‛ aguglia ' (v.). L'a., in quanto uccello dotato di forze eccezionali, [...] dalla tradizione (Lucan. Phars. IX 902-905; cfr. B. Latini Tresor III 8) la credenza che l'a. sia avvezza a sostenere la vista del disco ci dà un'ulteriore edizione dell'arme dei daPolenta e precisamente di Bernardino, Lamberto e Ostasio signori di ...
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ORDELAFFI, Giovanni
Alma Poloni
ORDELAFFI, Giovanni. – Nacque a Forlì, intorno al 1350, da Ludovico Ordelaffi e da Caterina Malatesta, figlia di Malatesta detto Guastafamiglia, signore di Rimini.
Nonno [...] Giovanni, il fratello Tebaldo e i due cugini Cecco (Francesco III) e Pino ricevettero un’educazione militare. Fu probabilmente in quegli anni proprio Giovanni Ordelaffi, e con lui combattevano OstasiodaPolenta e i due fratelli Ugolino e Taddeo dal ...
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MANFREDI, Gian Galeazzo
Isabella Lazzarini
Quinto signore di Faenza della dinastia dei Manfredi, nacque da Astorgio (I) di Giovanni e da Leta di Guido daPolenta. Poiché sposò Gentile di Galeotto Malatesta [...] di Genova, e Ginevra, moglie di Ostasio di Obizzo daPolenta.
La breve signoria del M. si 84, 87, 89-91; Statuta civitatis Faventiae, a cura di G. Ballardini, ibid., pp. I, III, IX, XLIII-XLVI, XLVIII s., L, LII, LIV, LVIII, 27, 29, 359; M. Battagli ...
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MANFREDI, Alberghettino
Isabella Lazzarini
Nacque presumibilmente verso la fine del Duecento, secondogenito di Francesco di Alberghetto, signore di Faenza, e di Rengarda di Malatesta Malatesta detto [...] contare sull'alleanza esterna di Cecco Ordelaffi e di OstasiodaPolenta. L'ascesa del M. fornì al legato l religione, in Faenza nell'età dei Manfredi, Faenza 1990, pp. 18, 20; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, s.v. Manfredi di Faenza, tav. III. ...
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Tosinghi (della Tosa), Pino
Giorgio Baruffini
Membro della potente consorteria guelfa fiorentina fu, secondo il Villani, " il più sufficiente e valoroso cavaliere di Firenze, e il più leale a parte [...] il sarcastico epiteto di " cavalieri del filatoio " (Compagni III 38). Al tempo della calata imperiale pare che Pino 1965, 638-640) fu merito soprattutto di Pino e di OstasiodaPolenta se Bertrando del Poggetto non poté dar corso al suo disegno ...
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