ROMA (Rüma; ῾Ρώμη)
Red.
F. Castagnoli,L. Cozza
G. Lugli
L. Franchi
R. A. Staccioli
N. Neuerburg
A. M. Sagripanti
J. B. Ward Perkins
A. M. Sagripanti
A. Terenzio
F. Magi
F. Magi
J. Ruysschaert
F. [...] Domna il tempio era stato più volte distrutto e rifatto; la tradizione ne attribuiva l'origine al re Numa e Ovidio ci rappresenta il primitivo tempio come una capanna rotonda coperta di vimini e paglia. Fu distrutto una prima volta nell'incendio ...
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FERRERO, Ermanno
Piero Treves
Nacque di doviziosa famiglia, da Nestore e da Sofia Vassalli, a Torino, il 27 ag. 1855. Fece a Torino tutti gli studi medi, quindi iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza [...] l'Accademia di Torino ricevette dagli eredi Ferrero i seimila "pezzi" della sua raccolta di opuscoli.
Fonti e Bibl.: Necrologi: E. d'Ovidio, in Attidella Acc. delle scienze di Torino, XLII (1906-1907), pp. 121-123; L. Valmaggi, in Riv. di filologia e ...
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DIOSCURI (epigr. Διόσκοροι, fonti Διόσκουροι)
V. Bianco
Castore e Polluce, figli del dio del Cielo, Zeus o, nel valore originario del nome, Tindareo (così in Esiodo, negli Inni omerici, ecc.; invece [...] di buoi.
Ratto delle Leucippidi. - Hilaira e Febe, figlie di Apollo (Ciprie) o di Leucippo, fratello di Afareo (Teocrito, Licofrone, Ovidio e altri) sono, secondo la tradizione tarda, promesse agli Afaridi. I D. le rapiscono e rubano anche le loro ...
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PETTINE (κτείς, κτένιον, ξάνιον; pecten)
L. Vlad Borrelli
L'invenzione del p. risale a epoca remotissima. I primi esemplari che conosciamo provengono dalle stazioni scandinave (Ertbølle e Meilgaard) [...] preistorica nelle regioni del N dell'Europa.
Il materiale più comunemente usato era il legno, con maggiore frequenza di bosso (Ovid., Fasti, vi, 224) ma anche di ebano, tasso, cedro. Molto impiegati anche l'osso, il corno, l'avorio ed eccezionalmente ...
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NEMESI (Νέμεσις, Neměsis)
E. Paribeni
Divinità ellenica che insieme a Themis, Ate, Tyche, Heimarmene e le Moirai, impersona alcuni aspetti del senso di giustizia, della retribuzione e del destino degli [...] incoronante i vincitori negli agoni, e alle volte quasi si sostituisce ad Afrodite in numerose storie d'amore. Nelle Metamorfosi di Ovidio è N. che condanna Narciso a morir d'amore per la sua propria immagine. E ugualmente N. apparirebbe secondo L ...
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DEMPSTER, Thomas
Massimo Ceresa
Nacque in Scozia, a Cliftbog, presso Aberdeen, il 23 ago. 1579, terzogenito maschio di Thomas e di Jeanne Leslie.
Il padre, barone o "laird" di Muresk, Auchterless e [...] febbri; riportato a Bologna vi mori il 6 sett. 1625.
Gli accademici della Notte gli tributarono grandi onori e Ovidio Montalbani recitò un Ragionamento funebre nella morte dell'eccell.mo Tomaso Dempstero scozzese..., poi pubblicato a Bologna nel 1626 ...
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Vedi ELORO dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
ELORO (v. vol. iii, p. 322)
G. Voza
Le campagne di scavo che P. Orsi condusse ad E. nel 1899 e nel 1927, ebbero come obiettivo principale, nel 1899, la individuazione [...] nell'isola, e principalmente in quei siti sacri della costa orientale, fra cui la Heloria Tempe, dove, a detta di Ovidio (Fasti, iv, 483-4), Demetra ‟..... modo "Persephone !" modo "filia" clamat/ clamat et alternis nomen utrumque ciet".
Resti di una ...
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MESI e CALENDARIO
E. Coche de La Ferté
L'iconografia dei mesi è legata a quella dei calendarî (v. stagioni), di cui costituisce anzi un elemento che nell'antichità e particolarmente verso la fine dell'antichità, [...] , un secchio di latte, ecc. Questi sono elementi che appartengono al fondo comune della poesia antica e alle descrizioni della primavera (cfr. Ovid., Fast., i, vv. 151-158). Un mosaico di Ostia del IV sec. (D. Levi, n. 10) e il Calendario del 354 ...
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STAGIONI
E. Simon
Le quattro Stagioni, (greco: ὦραι; lat. tempora anni), tema inesauribile della musica, delle arti figurative e della poesia fino all'evo moderno, sono creazioni relativamente tarde [...] atto di volare. Nel quadro di Fetonte della stessa domus esse circondano il trono del Sole a somiglianza della descrizione di Ovidio (Met., ii, 26 ss.). Se portassero degli attributi, e quali, non è più possibile distinguere nella copia disegnata. L ...
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TRITONE (Τρίτων, Triton)
E. Paribeni
Divinità marina a figura almeno a metà pisciforme, che nelle figurazioni più antiche è difficile distinguere con sicurezza da altre personalità di natura affine, [...] alla base di questo suo moltiplicarsi. Presto quindi viene a fissarsi l'idea del coro di T. - il chorus Phorci di Ovidio -. E già in questo aspetto corale o di thìasos che li figura un'anfora pontica dei Conservatori: e l'inaudita congiunzione di ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...