CASTELLO, Valerio (Valeriano)
Giuliana Biavati
Figlio del pittore Bernardo e della sua seconda moglie Cristofina (o Cristoforina) Campanella, nacque a Genova il 15 dic. 1624 (Labò, 1926; Alfonso, 1968, [...] chiara derivazione rubensiana. Sono ora perduti gli affreschi di palazzo Nascio con storie tratte dalle Metamorfosi di Ovidio, temi evocanti il clima della cultura letteraria che aveva già fornito argomenti alla decorazione cinquecentesca, anche per ...
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LIBERI, Pietro
Alberto Crispo
Nacque a Padova il 15 apr. 1614 da Giuseppe e da Maddalena Rossi, secondo Gualdo Priorato (1664, p. 1); ma se si dà credito all'atto di morte del 18 dic. 1687, in cui il [...] per la camera dell'Udienza e la camera dell'Amore nella residenza di Monaco, con soggetti tratti dall'Ars amatoria di Ovidio, di cui è rimasto soltanto l'Evadne e Capaneo dell'Alte Pinakothek della stessa città (Kultzen). Grazie ai ricchi proventi ...
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CHIARI, Giuseppe Bartolomeo
Giuseppe Scavizzi
Secondo alcune fonti (Pascoli, p. 210) nacque a Roma il 10 marzo 1654, secondo altre (Pio), invece, il 18 marzo di quell'anno a Lucca; nella sua tarda età [...] son levigate come in un sentore di neoclassicismo imminente. Secondo il Sestieri (1969) le quattro Favole d'Ovidio, o Metamorfosi, della Galleria Spada (commissionate nel 1708 dal cardinale Fabrizio Spada Veralli) aprono "precocemente la stagione ...
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DIOSCURI (epigr. Διόσκοροι, fonti Διόσκουροι)
V. Bianco
Castore e Polluce, figli del dio del Cielo, Zeus o, nel valore originario del nome, Tindareo (così in Esiodo, negli Inni omerici, ecc.; invece [...] di buoi.
Ratto delle Leucippidi. - Hilaira e Febe, figlie di Apollo (Ciprie) o di Leucippo, fratello di Afareo (Teocrito, Licofrone, Ovidio e altri) sono, secondo la tradizione tarda, promesse agli Afaridi. I D. le rapiscono e rubano anche le loro ...
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PAZZI, Arturo
Giovanni Duranti
PAZZI, Arturo. – Figlio di Roberto, commerciante, e di Luigia Germiniasi, nacque a San Martino dall’Argine, nel Mantovano, il 19 settembre 1867.
Terminati gli studi primari [...] e parimenti suggestionate dalle opere dei Wagnerschuler.
Nel 1909, nel palazzo compreso tra via Crescenzio e via Ovidio, trasfigurò le eco mitteleuropee con le suggestioni del barocco romano, accostando alle modanature e al sobrio lavoro ...
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PETTINE (κτείς, κτένιον, ξάνιον; pecten)
L. Vlad Borrelli
L'invenzione del p. risale a epoca remotissima. I primi esemplari che conosciamo provengono dalle stazioni scandinave (Ertbølle e Meilgaard) [...] preistorica nelle regioni del N dell'Europa.
Il materiale più comunemente usato era il legno, con maggiore frequenza di bosso (Ovid., Fasti, vi, 224) ma anche di ebano, tasso, cedro. Molto impiegati anche l'osso, il corno, l'avorio ed eccezionalmente ...
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NEMESI (Νέμεσις, Neměsis)
E. Paribeni
Divinità ellenica che insieme a Themis, Ate, Tyche, Heimarmene e le Moirai, impersona alcuni aspetti del senso di giustizia, della retribuzione e del destino degli [...] incoronante i vincitori negli agoni, e alle volte quasi si sostituisce ad Afrodite in numerose storie d'amore. Nelle Metamorfosi di Ovidio è N. che condanna Narciso a morir d'amore per la sua propria immagine. E ugualmente N. apparirebbe secondo L ...
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CALDARA, Polidoro (detto Polidoro da Caravaggio)
Giulietta Chelazzi Dini
M. G. Ciardi Dupré Dal Poggetto
Molto scarsi sono i dati biografici del C., di cui è incerta anche la data della nascita (cfr. [...] recens. di J. Shearman, in The Burlington Magazine, CI[1959], p. 459 n. 15, oltre che E. Vermeyen, Die Sala di Ovidio im Palazzo del Te, in Römisches Jahrb. f. Kunstgesch., XII [1969], pp. 168 s.). Il terzo ciclo è costituito dai "chiaroscuri" nello ...
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DEL CHIARO
Alessandro Guidotti
Patronimico assunto in epoca per il momento imprecisabile (ma certo già dal XVII secolo) quale cognome di almeno due stirpi ben distinte ed ampiamente documentate di orafi [...] tra le altre cose, sculture forse classiche, alabastri, libri per lo più in volgare (Dante, Salmi di David, Vangeli, Ovidio, Plutarco, storie e cronache), vetri, ceramiche, un'arpa.
Giovanni di Niccolò di Chiaro di Cennino. Figlio di orafo, inscritto ...
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LUTERI, Battista, detto Battista Dossi
Alessandro Serafini
Figlio di Nicolò di Alberto di Costantino e fratello minore di Giovanni, il famoso pittore Dosso Dossi, da cui prese il soprannome, nacque [...] , perduto.
La più bizzarra e originale di queste allegorie è senz'altro la Notte: ispirata a un passo delle Metamorfosi di Ovidio (XI, 592), in cui si descrive la casa del Sonno, e configurata sulla celebre incisione di Marcantonio Raimondi nota come ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...