(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] della rethorica litteralis come in quelli della rethorica vulgaris. Perché si abbia rima è, insomma, necessario studiosi come E. B. Tylor, J. G. Frazer, oppure ancora A. N. Veselovskij, P. Rajna, F. de Saussure e, sia pure su di un altro piano e in un ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] l’audacia concettuale del giudizio che la locutio vulgaris, in quanto naturale, è più nobile della Alighieri, Dante (1979), De vulgari eloquentia, in Id., Opere minori, a cura di P.V. Mengaldo et al., Milano - Napoli, Ricciardi, vol. 2º, pp. 3-237 ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] non possediamo nulla che sia volutamente in sermo vulgaris, ma il sermo vulgaris affiora qua e là: se ne trovano le italiana, in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone,Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 3° (Le altre lingue), ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] , 2 voll.
Da Tempo, Antonio (1977), Summa artis rithimici vulgaris dictaminis, edizione critica a cura di R. Andrews, Bologna, Commissione in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 3º (Le ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] (1979), De vulgari eloquentia, in Id., Opere minori, a cura di P.V. Mengaldo et al., Milano - Napoli, Ricciardi, vol. 2º.
Da Tempo, Antonio (1977), Summa artis rithimici vulgaris dictaminis, edizione critica a cura di R. Andrews, Bologna, Commissione ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] (1234-1239?) "ad dandam doctrinam vulgaris provincialis et ad discernendum inter verum et Lombardia, ibid., pp. 153-212; Id., Emilia-Romagna, ibid., pp. 260-294; P. Tomasoni, Veneto, ibid., pp. 212-240; U. Vignuzzi, Il volgare nell'Italia mediana ...
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BESCHI, Costantino Giuseppe
Luciano Petech
Nato a Castìglione delle Stiviere (Mantova) l'8 nov. 1680 dalla famiglia dei conti Beschi, il 21 ott. 1698 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù a Novellara, [...] 1876; Saduragaradi, Madras 1824; Vulgaris Tamulicae linguae dictionnarium Tamulico-Latinum, I.(1680-1747), in Civiltà cattolica, III (1947), pp. 136-153; P. Ceyrac, Father B. Vira Mamunivar, in Indica, The Indian Historical Research Institute ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., condotto a termine, portato a compimento,...
primavera
primavèra s. f. [lat. pop. *primavera, rifacimento del lat. class. primo vere «all’inizio della primavera (ver veris)»]. – 1. La prima delle quattro stagioni dell’anno, fra l’inverno e l’estate, che va dal 21 marzo al 21 giugno nell’emisfero...