La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] sé scarsamente udibili. Tuttavia la pronuncia di una ➔ sillaba costituita da un’occlusiva sorda e da una vocale (ad es., [pa]) è un evento complesso, cui i due suoni, consonantico e vocalico, contribuiscono in maniera congiunta. Ciò che si crea dal ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] -] iniziale ([ˈbːuka] anziché [ˈvukːa] «bocca»), la conservazione dei nessi -nd- e -mb- ([ˈkwandu] «quando», [paˈlumba] «colomba», invece di [ˈkwanːu], [paˈlumːa]) e grecismi lessicali come [armaˈʧia] «muro a secco» < gr. ermakìa, [ˈkɔna] «edicola ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] molto antica (V-VI sec.), del tipo linguistico settentrionale.
La stessa origine andrà riconosciuta alla sonorizzazione della s intervocalica ([ˈmuːzo], [paˈeːze], [ˈviːzo], ecc., di contro a [ˈkaːsa], [ˈnaːso], suffisso -oso [ˈoːso], ecc.), con la ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] consonante nasale: ad es., pancia [ˈpãnʧa] > [ˈpãʧa] (Canepari 1979: 205). Le vocali intermedie /e/ ed posizione tonica ad essere realizzate ancora più aperte come p[æ]ne e [ˈpɐːlo] polo, mentre in posizione tonica in sillaba chiusa o in posizione ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] dell’eloquio; ➔ vocali; ➔ scevà); come a Firenze e a Roma è frequente la pronuncia fricativa dell’affricata palatale in parole come pa[ʃ]e per pace e simili. Nell’italiano delle aree interne si notano la sonorizzazione dopo nasale (can[d]are «cantare ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] , è da menzionare anche la ricorrenza di occlusive retroflesse nei nessi -tr- -dr- -str-: padre → [ˈpaːʈɽe] (o, a seconda dell’area geografica, [ˈpaːʈʂe]) e di occlusive palatali.
Le occlusive costituiscono una classe di suoni attestata in tutte le ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] allungamento del solo nucleo, occupato da una vocale, come nella sillaba tonica libera (ad es. la sillaba /ˈpa/ di pane si realizza [paː]), o tramite allungamento di nucleo e coda, come accade nella sillaba tonica implicata (ad es. la sillaba /ˈpar ...
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La regione Veneto, con una superficie di 18.380 km2, quasi cinque milioni di abitanti e sette province (il capoluogo Venezia, Belluno, Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo), costituisce la parte più [...] con curiosa regolarità muovendo dalla pianura al mare o verso nord. Nei dialetti centrali cadono solo la /e/ e la /o/ dopo /n/ ([paŋ] «pane», [boŋ] «buono»; ma non in [aŋˈkuzene] «incudine» e [ˈpano] «panno») e la /e/ resta quando è segno del plurale ...
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I nomi di parentela (detti anche, raramente, singenionimi, dal gr. syngenḗs «parente, consanguineo») sono nomi che indicano legami di parentela (ma non, necessariamente, di consanguineità) tra le persone, [...] grand-mère si ritroverebbero nel lig. paye e maye grande, lomb. pa grand e mamma granda, campano pat[ə] r[w]oss[ə] e mamma le forme si trovano in tutta l’area italiana (friul. pari, mari; piem. pa(y)re, ma(y)re, lomb. pader, mader; ven. pare, mare; ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] pːer ˈɔste ɔ pːer naˈviʎːo ɔ pːer ˈarme ɔ pːer torˈmento ɔ pːer reˈkar ˈʤεnte skaˈtːʃata in lor paˈeze ε pːer ˈaltre koˈtali ˈkɔse]
Come si vede, la pronuncia di questo passo è molto vicina a quella dell’italiano moderno di Firenze (non del vernacolo ...
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pa-kua
‹pa kua› s. cin. (propr. «otto simboli divinatorî»), usato in ital. al masch. plur. – Gli otto trigrammi usati in Cina nel sistema divinatorio dell’I-Ching («Libro dei mutamenti») e la cui invenzione è attribuita al mitico Fu Hsi: sono...