GIANSIMONI, Nicola
Giuseppe Bonaccorso
Figlio di Domenico, nacque verosimilmente a Roma nel 1727 circa (Roma, Arch. stor. del Vicariato, Ss. XII Apostoli, Stati delle anime, 1761-1800; Ibid., Arch. [...] Lelio Mannucci (Porro, p. 105).
Il G., che viveva dal 1761 con il fratello Giuseppe in un appartamento al secondo piano del palazzo Bolognetti in via dei Fornari, morì a Roma il 14 nov. del 1800 (Pancotto, p. 168).
Dotato di vasta cultura, secondo la ...
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Architetto (Londra 1743 - Lucan, Dublino, 1823). Allievo di W. Chambers, fu il più significativo esponente del neoclassicismo a Dublino: palazzo della Dogana (1781-91), ala orientale del palazzo del Parlamento [...] (1782-89: oggi Banca d'Irlanda). Progettò anche il municipio e la prigione di Nottingham. Con J. Woolfe pubblicò (1767-71) due volumi di supplemento al Vitruvius Britannicus di C. Campbell ...
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COCCETTI, Liborio
Vittorio Casale
Figlio di Giovan Battista e di Maria Lucia Camerini, nacque a Foligno il 23 luglio 1739 (Foligno, Arch. capitolare, Reg. battesimi della cattedrale, n. 1281bis., B [...] belle arti..., II, Roma 1805, p. 148) tra i pittori di "decorazione". Dal 1809 egli fu ospite del principe Gabrielli nell'odierno palazzo Taverna a Roma alla cui decorazione lavorò con l'aiuto di V. Macci, G. B. Colombi e Carmazzi. Ancora vi lavorava ...
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Architetto e disegnatore (Bologna 1723 - ivi 1805). Esponente del neoclassicismo palladiano, a Bologna diede progetti per il prospetto di palazzo Malvasia (1760), la facciata e la sagrestia di San Giovanni [...] dei Celestini (1765) e il timpano di San Pietro (1776). Fu attivo anche a Faenza (San Domenico, 1760-66; palazzo Laderchi, 1770-80). n Noti anche il fratello Petronio, scultore (Bologna 1727 - ivi 1813), suo collaboratore, autore anche di monete e ...
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Architetto pisano (sec. 16º); lavorò (1530-50) a Loreto alla costruzione, iniziata da A. Sansovino, del portico del Palazzo Apostolico e al rivestimento marmoreo della Santa Casa. ...
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Comune della Lombardia (64 km2 con 48.835 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È situata nella bassa Pianura Padana, nella parte interna di un’ansa del Mincio, circondata dall’acqua su tre lati; ciò [...] Romano, su progetto dell’artista; S. Francesco, gotica (15° sec.; restaurata dopo il 1944). Fuori di città è il celebre Palazzo del Te, grandiosa villa progettata per i Gonzaga e decorata da Giulio Romano (affreschi nelle sale di Psiche, dei Giganti ...
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Pittore (Venezia 1651 - ivi 1736). Allievo di S. Mazzoni, piegò poi verso l'accademismo marattesco. Opere a Venezia (Palazzo Ducale; Patriarcato; decorazione del soffitto di un salone di Ca' Pesaro, 1682; [...] S. Zaccaria), Bergamo, Udine, Padova ...
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BĪT KHILĀNI (variante assira: bīt khitlāni; detto pure bit hilani)
G. Castellino*
Designazione di un tipo di palazzo della Siria settentrionale, caratterizzato da un portico a colonne che immetteva in [...] recentemente emessa l'ipotesi, dal Frankfort, della sua origine nella Siria settentrionale, ove, fin dal XVIII sec. a. C., i palazzi reali di Alalakh mostrano elementi che si ritroveranno più tardi nei b. k. classici dell'inizio del I millennio a. C ...
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Amatore e scrittore d'arte inglese (Londra 1864 - Firenze 1916); raccolse nella sua casa di Firenze (un antico palazzo sangallesco) dipinti, disegni e oggetti antichi che donò, con l'edificio, allo stato [...] italiano; il prezioso complesso costituisce il Museo Horne. Scrisse un libro sul Botticelli (1908) ...
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Ebanista (Parabiago 1738 - ivi 1814). Attivo dal 1771 a Milano, dove partecipò con G. Piermarini al rinnovamento del Palazzo Reale, costruendo varî mobili ed eseguendo il mirabile pavimento intarsiato [...] della stanza detta di Napoleone. Ebbe come collaboratori e continuatori i figli, fra cui Carlo Francesco ...
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palazzo
s. m. [lat. palatium, in origine «palazzo imperiale» costruito sul colle Palatino a Roma, sign. acquisito per evoluzione del toponimo Palatium (v. l’etimologia di palatino2)]. – 1. a. Edificio di grandi dimensioni, solitamente di particolare...
anti-palazzo
(anti-Palazzo), agg. inv. Che si contrappone alle sedi del potere politico istituzionale. ◆ Alla fine del ’96 una vittima della rivoluzione, Michele Coiro, scriveva: «Con Mani pulite si è innescato un circolo vizioso: per avere...