Meir, Golda
Politica israeliana (Kiev 1898-Gerusalemme 1978). Nata Golda Mabovič, emigrò da bambina negli Stati Uniti, quindi, nel 1921, si trasferì in Palestina, dove iniziò una lunga carriera politica [...] e, in questa veste, partecipò a numerose iniziative internazionali di pace. Nel 1972 ordinò l’eliminazione dei terroristi palestinesi responsabili del massacro degli atleti israeliani a Monaco. A causa della sottovalutazione dell’attacco egiziano che ...
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Grandi, Filippo. – Diplomatico italiano (n. Milano 1957). Laureatosi presso l’Università Statale di Milano in Storia moderna e poi presso l’Università Gregoriana di Roma in Filosofia, prima di entrare [...] la carica di vice Commissario generale dell’UNRWA, Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente, e dal 2010 al 2014 quella di Commissario generale nella stessa Agenzia. Nel novembre 2015 è ...
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Sharett, Moshe
(propr. M. Shertok) Politico israeliano (Kherson 1894-Tel Aviv 1965). Di origine ucraina, trasferitosi in giovane età in Palestina, fu tra le personalità preminenti del movimento sionista; [...] poi più volte questo incarico fino al 1956. Nel 1953-55, dopo le dimissioni di Ben Gurion, fu primo ministro. Ottimo conoscitore della lingua e della cultura araba, S. fu noto per le sue posizioni moderate sul problema dei profughi palestinesi. ...
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Nome d’arte della cantante israeliana Achinoam Nini (n. Tel Aviv 1969). Cresciuta a New York, a diciassette anni è tornata in Israele e (dopo due anni di servizio militare) ha iniziato a farsi conoscere [...] (2000), Now (2002) e con i più recenti Noapolis (2011) e Love medicine (2014). Negli anni N. ha collaborato con i grandi nomi della musica (orientale e occidentale) e si è impegnata attivamente a sostegno del dialogo tra israeliani e palestinesi. ...
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Uomo politico israeliano (n. Binyamina 1945). Esponente del Partito conservatore Likūd, eletto nella Knesset, l'assemblea nazionale, nel 1973, ha avuto il suo primo incarico ministeriale nel 1988 ed è [...] e leader di Kadima, con cui ha vinto le elezioni nello stesso anno. Nel 2007 ha riavviato negoziati territoriali con palestinesi e siriani, ma la sua gestione della guerra in occasione del conflitto con la milizia armata Hezbollah in Libano (luglio ...
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Successore (m. Roma 824) di Stefano IV, divenne pontefice romano nell'817. Ottenne da Ludovico il Pio un diploma di conferma delle concessioni e dei privilegi già elargiti dai predecessori (Pactum Ludovicianum) [...] modelli paleocristiani nell'architettura e nell'iconografia, mentre stilisticamente attestano il maturarsi di una scuola romana, diversa dalle contemporanee scuole carolinge; in essa taluno riconosce apporti siriaci e palestinesi. Festa il 14 maggio. ...
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Uomo politico israeliano (n. Tel Aviv 1949). Leader del partito Likūd, nel 1996 divenne il più giovane primo ministro dello Stato di Israele. Come capo del governo si oppose alla nascita di uno stato palestinese [...] ha lanciato una violenta offensiva contro diverse città israeliane attraverso incursioni via terra e raid aerei dei miliziani palestinesi dalla Striscia di Gaza – supportati dal Libano con reiterati lanci di razzi di Hezbollah –, cui Israele ha ...
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Rabin, Yitzahak
Generale e politico israeliano (Gerusalemme 1922-Tel Aviv 1995). Nato in una famiglia di immigrati di origine russa, si diplomò presso la Scuola agraria di Kaduri a Kfar Tabor nel 1940. [...] ) che implicava il riconoscimento reciproco fra OLP e Israele e prevedeva l’avvio di una fase transitoria di autonomia palestinese nei territori occupati. Per questa volontà di pacificazione gli fu conferito nel 1994, assieme ad ‛Arafat e Peres, il ...
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Militare e uomo politico israeliano (Kfar Malal, Palestina, 1928 - Ramat Gan 2014). Giovanissimo (1942) aderì all'Hagānāh, la principale organizzazione militare clandestina sionista attiva in Palestina [...] del 1948 e all'invasione del Sinai nel 1956, si distinse in numerose azioni di rappresaglia contro il terrorismo palestinese. Nel 1966 fu promosso Maggiore Generale e nel 1967 partecipò alla guerra dei Sei giorni. Ritiratosi dall'esercito nel ...
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Drammaturgo, poeta e romanziere francese (Parigi 1910 - ivi 1986). Dopo un'adolescenza trascorsa tra orfanotrofio, riformatorio e prigione, iniziò (1940) nel penitenziario di Fresnes la sua attività letteraria [...] ). Abbandonata la letteratura, fu vicino a movimenti radicali di protesta e alle lotte di liberazione dei popoli del Terzo mondo, solidarizzando in particolare con i Palestinesi. Postumo è apparso il suo libro-testamento Le captif amoureux (1986). ...
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palestinese
palestinése agg. e s. m. e f. – Della Palestina, relativo alla Palestina, regione naturale e storica dell’Asia sud-occid., tra il mare Mediterraneo e il tavolato transgiordanico, che ha avuto nei secoli una storia molto travagliata,...
Nakba (nakba) s. f. Nome con cui, nella storiografia araba contemporanea, si indica l’esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana del 1948 e della guerra civile...