Filosofo italiano (Molfetta 1877 - Genova 1948). Prof. nelle univ. di Palermo (dal 1923) e Roma (dal 1930); socio nazionale dei Lincei (1935). In polemica con l'interpretazione soggettivistica del kantismo e con l'idealismo italiano contemporaneo il C. sostenne un ontologismo critico, per il quale l'essere, oggetto assoluto, unico, identificato con Dio, non è presupposto alla coscienza, ma, nella sua ...
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KANT, Immanuel
PantaleoCarabellese
Filosofo tedesco, nato in Königsberg (Prussia orientale) il 22 aprile 1724, quarto tra i nove nati in un ventennio dal matrimonio del sellaio Giovanni Giorgio di [...] Firenze 1926; La metafisica dei costumi, trad. di G. Vidari, Milano 1911-16 e Torino 1923; Prolegomeni, trad. di P. Carabellese, Bari 1925; trad. di P. Martinetti, Torino 1926; Antropologia, trad. di G. Vidari, Torino 1921; Scritti minori, trad. di P ...
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Nato nel villaggio di Rammenau (Lusazia sup.) il 19 maggio 1752, primo di otto figli, da Cristiano, tessitore di nastri, fu tolto a nove anni all'affettuosa amicizia paterna e all'altera severità materna dal barone Von Miltitz, che al promettente fanciullo, il quale aveva saputo ripetergli con fedeltà e calore una predica ascoltata la mattina, volle assicurata, a sue spese, una degna educazione. Fu ...
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JACOBI, Friedrich Heinrich
PantaleoCarabellese
Filosofo, fratello del poeta Johann Georg, nato a Düsseldorf il 25 gennaio 1743, morto a Monaco il 10 marzo 1819. Dal padre commerciante, fu anch'egli [...] avviato al commercio: ne fece pratica a Francoforte e a Ginevra, dove pur lesse opere di filosofia e trasse forse dalla lettura di alcune operette kantiane (L'unico argomento per la dimostrazione dell'esistenza ...
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. Col nome di criticismo si designa, in generale, la dottrina filosofica che prospetta il problema della possibilità della conoscenza e si oppone quindi tanto al dogmatismo quanto allo scetticismo, che [...] G. Cesca, Storia e dottrina del criticismo, Verona 1884. Per la concezione del criticismo svolta in questo articolo cfr. P. Carabellese, Critica del concreto, Pistoia 1921; id., La filosofia di Kant, Firenze 1927; id., Il problema della filosofia da ...
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L'opposizione dei concetti di concreto e astratto (v.) comincia ad apparire tipicamente nel linguaggio filosofico nei secoli XII e XIII, quando, con Gilberto Porretano e con Duns Scoto, essi furono usati [...] di concreto v. K. Prantl, Gesch. der Logik, II, Lipsia 1861, p. 218 e R. Eucken, Geschichte d. philosoph. Terminologie, Lipsia 1879, p. 68. Per il concetto di concreto sostenuto conclusivamente, v. P. Carabellese, Critica del concreto, Pistoia 1921. ...
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. L'idea tradizionale della "cosa in sé" può essere, con sufficiente esattezza, indicata con l'esse in re degli scolastici, in quanto esso si distingue dall'esse in intellectu. La cosa in sé è la cosa [...] sul pensiero kantiano e, in particolare, E. Adickes, Kant und das Ding an sich, Berlino 1924. Per uno sviluppo ulteriore del concetto, v. P. Carabellese, La filosofia di Kant, I, Firenze 1927; id., Il problema teologico come filosofia, Roma 1931. ...
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VARISCO, Bernardino
PantaleoCarabellese
Filosofo. Nato a Chiari (Brescia), il 20 aprile 1850, ivi morto il 21 ottobre 1933. La famiglia, "molto religiosa e aliena da ogni setta, era italianamente patriottica". [...] il V. pose il problema pedagogico e quello politico (La scuola per la vita, 1922, 1927; Discorsi politici, 1926).
Bibl.: P. Carabellese, L'Essere e il problema religioso (a proposito del Conosci te stesso, di B. V.), Bari 1914; E. De Negri, La ...
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Filosofia. - È un atto spirituale, il cui valore è soltanto soggettivo, e che invece è affermato come concreto. Quante sono le forme in cui l'attività spirituale si concretizza, tante le forme in cui l'errore si distingue: si ha perciò un errore conoscitivo, la falsità; un errore estetico, la bruttezza; un errore volitivo, la colpa. Chi sogna è in errore; chi narra il suo sogno è in un atto spirituale ...
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