Mistico e poeta persiano (Maihana, Khorāsān, 967 - ivi 1049). Nella mistica musulmana, rappresenta la corrente panteistica persiana del sufismo; in poesia, è uno dei primi autori di quartine (rubā'iyyāt) [...] allegoriche, ove le effusioni mistiche sono presentate sotto immagini erotiche e bacchiche ...
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Scrittore (Norimberga 1800 - Würzburg 1875). Dedito agli studî religiosi, combatté il cristianesimo in nome di una panteistica religione dell'avvenire (Philosophie, Religion und Altertum, 1833; Die Religion [...] des neuen Weltalters, 1849), ma finì per riconciliarsi con esso (Meine Konversion, 1859). Continuando la tradizione di Goethe, Rückert e Platen, fu pregevolissimo traduttore del poeta persiano Ḥāfiẓ ...
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Monaco monofisita di lingua siriaca (n. Edessa fine sec. 5º). Influenzato dalle dottrine origeniste, sviluppò una concezione panteistica dell'universo di ispirazione neoplatonica. La sua dottrina suscitò [...] molto scalpore in Edessa, che dovette quindi lasciare. Delle sue opere (soprattutto esegetiche e teologiche) rimane il cosiddetto Libro di Ieroteo ...
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Scrittore giapponese (Tokyo 1923 - ivi 1996). Per volere della madre fu battezzato e questa scelta costituì uno degli elementi fondamentali della sua attività di saggista e narratore, tesa a individuare [...] possibile conciliazione tra la religione cattolica, rigidamente monoteistica, e la spiritualità giapponese, permeata da una visione panteistica del mondo.Dopo alcuni saggi (Kamigami to kami "Dei e Dio"; Katorikku sakka "Scrittori cattolici", entrambi ...
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Lirico danese (Langebaekgaard 1864 - Copenaghen 1943). Pubblicò poche raccolte di versi che sono tuttavia tra le più apprezzate della letteratura danese fra le due guerre (Mos og Muld "Muschio e terra", [...] 1917; Aebletid "La stagione delle mele", 1920; Spredte blade "Foglie sperse", 1942; Et minde "Un ricordo", 1943) per l'intuizione panteistica della vita in toni di eccezionale intensità ritmica e dialogica. ...
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Mistico musulmano egiziano (Il Cairo 1181 - ivi 1235). Autore di un diwān, di cui la parte più interessante è un poemetto rimante in ta (lettera araba) e detto per questo la "Tāiyya maggiore", at-Tā'iyya [...] della via mistica. La dottrina ed esperienza mistico-religiosa di I. F., nonostante alcune espressioni di apparenza panteistica dovute all'entusiasmo poetico, non oltrepassano i limiti dell'ortodossia, e gli elementi neoplatonici in lui ricorrenti ...
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Poeta sloveno (Vinice, Kočevje, 1878 - Lubiana 1949). Di famiglia agiata, visse a lungo all'estero; dal 1920 fu direttore del Teatro nazionale sloveno. Insieme a F. Prešeren, è tra le voci più importanti [...] plan "Attraverso il piano", 1904), inclinando poi a un forte pessimismo (Samogovori "Soliloqui", 1908). Approdato a una concezione panteistica di una superiore unità universale (V žarje Vidove "All'alba del giorno di San Vito", 1920, sulla caduta e ...
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ARNABOLDI, Alessandro
Umberto Coldagelli
Nacque a Milano il 19 dic. 1827. Laureatosi in legge a Pavia, entrò, ubbidendo alla volontà paterna, negli uffici dell'amministrazione comunale milanese. Si [...] positivismo e che considerava unico mezzo per riconquistare al mondo serenità e sicurezza. Una certa vena religiosa e panteistica, infatti, si ritrova sempre nella sua ispirazione, anche quando affronta i concreti e complessi problemi del suo tempo ...
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Rocha, Paulo
Bruno Roberti
Regista cinematografico portoghese, nato a Porto il 22 dicembre 1935. Tra i più significativi e rigorosi cineasti lusitani, R. ha realizzato un cinema intriso di cultura raffinata [...] , nei film di R., nel senso forte e misterioso del paesaggio, nell'orchestrazione degli attori e nell'esaltazione di una fisicità panteistica. Negli stessi anni fu anche assistente di Manoel de Oliveira per Acto de primavera (1963) e A caça (1964 ...
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Poeta spagnolo (Valladolid 1893 - Malaga 1984). Considerato iniziatore della poesia pura o, come egli stesso preferì definirla, simple ("semplice"), assommando le esperienze di J. R. Jiménez, P. Valéry, [...] dei Lincei (1977).
Opere
Il tema fondamentale a cui s'ispira compatta la produzione di G. è una sorta di gioia panteistica verso il creato, che implica fiducia nella vita e nella realtà, in una posizione di ostinato ottimismo anche quando sembra che ...
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panteista
s. m. e f. [dall’ingl. pantheist (comp. del gr. πᾶν «tutto» e ϑεός «dio»), termine coniato nel 1705 dal teologo irland. J. Toland] (pl. m. -i). – Seguace del panteismo. Anche agg., con il sign. di panteistico.
panteistico
panteìstico agg. [der. di panteismo, panteista] (pl. m. -ci). – Che concerne il panteismo o ha carattere di panteismo: concezioni p.; corrente, tendenza p.; religione p.; un amore p. della natura. ◆ Avv. panteisticaménte, secondo...