DELLE LANZE (De Lances), Carlo Vittorio Amedeo Ignazio
Pietro Stella
Nacque a Torino il 1º sett. 1712 da Carlo Francesco Agostino, conte di Sale e di Vinovo, figlio naturale di Carlo Emanuele II, e [...] confronti di sei vescovi (tra cui d'Orlié e Paolo Caissotti) che avevano inviato una lettera collettiva di protesta Santa Sede, Roma 1938, adInd.; E. Codignola, in F. Ruffini, I giansenisti piemontesi e la conversione della madre di Cavour, Firenze ...
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LANTERI, Pio Bruno (Brunone)
Giuseppe Griseri
Nacque a Cuneo il 12 maggio 1759 dal medico Pietro, originario di Briga Marittima, e da Margherita Fenoglio; a quattro anni rimase orfano della madre, deceduta [...] sacerdoti e chierici per portarvi la Pia Unione di S. Paolo, fondata a Roma nel 1790 dall'ex gesuita L. Felici 469-473, 485-489, 502-506, 534-539, 616-621, 644-650; F. Ruffini, La vita religiosa di Alessandro Manzoni, Bari 1931, I, pp. 315, 421; II, ...
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LAPI, Paolo
Marcello Moscone
Romano, appartenne all'Ordine dei frati minori. Non è possibile stabilire con sicurezza il suo cognome né la sua data di nascita, avvenuta probabilmente non oltre i primi [...] vescovo di Isernia, in seguito al trasferimento del domenicano Filippo Ruffini alla guida della diocesi di Tivoli. Tale incarico fu mantenuto , pp. 465 s.; A. Salinas, Di un preteso fra Paolo abbate di S. M. di Altofonte e arcivescovo di Monreale,nel ...
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CASATI, Michele
Pietro Stella
Di famiglia gentilizia, nacque a Milano da Giovanni Paolo e da Margherita Visconti il 29 ott. 1699. Vestì l'abito teatino in S. Antonio a Milano ed emise la professione [...] grazie anche all'amicizia del C. con il vescovo di Asti, Paolo Caissotti.
Tra il 1°sett. 1766 e il maggio 1769 il , Dalmazzo Franc. Vasco, Paris 1940, pp. 12, 50-53; F. Ruffini, Igiansenisti piem. e la conversione della madre di Cavour, a cura di E ...
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DORIA, Giannettino
Matteo Sanfilippo
Nacque a Genova nel 1573 da Giovanni Andrea, principe di Melfi, e Zenobia Del Carretto. Giovanissimo, fu inviato a studiare in Spagna, dove avrebbe compiuto anche [...] . Adriano.
Nel 1605 era a Roma per il conclave di Paolo V, dove si distinse nel partito spagnolo, come ricorda una Catania 1886, pp. 18, 52 s., 58 ss.; F. Ruffini, Perché Cesare Baronio non fupapa. Contributo alla storia della Monarchia Sicula ...
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PALLAVICINO, Lazzaro Opizio
Silvano Giordano
PALLAVICINO (Pallavicini), Lazzaro Opizio. – Nacque a Genova il 30 ottobre 1719 da Paolo Girolamo, senatore della Repubblica di Genova, e da Giovanna di [...] dei nunzi; Pallavicino fu così destinato alla Spagna. A metà novembre affidò l’amministrazione corrente all’uditore Giovanni Battista Ruffini, ma partì da Napoli solo verso la fine di dicembre. La nomina formale gli fu notificata con un breve ...
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CAISSOTTI DI CHIUSANO, Paolo Maurizio
Pietro Stella
Figlio di Francesco Antonio, conte di Chiusano, Cinaglio e Pontedassio, e Maria Teresa Orsini di Rivalta, nacque a Torino il 1º dic. 1726. Dopo essere [...] P. Savio, Devozione di mgr. A. Turchi alla Santa Sede, Roma 1938, passim;E. Codignola, Il giansenismo piemontese, in F. Ruffini, I giansenisti piemontesi e la conversione della madre di Cavour, Firenze 1942, pp. XXVII-XXXIV e passim;Id., Illuministi ...
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CRISPI, Tiberio
Luisa Bertoni
Nacque a Roma nel 1497 da Vincenzo e da Silvia Ruffini, concubina del cardinal Alessandro Farnese che nel 1534 salirà al soglio pontificio col nome di Paolo III le fonti [...] per il C. nutrì Costanza Farnese, figlia della stessa Ruffini e del cardinal Alessandro.
Compiuti a Roma gli studi ne siamo usciti dalle sue mani" (p. 395).
Infatti nel 1542 Paolo III aveva richiamato il C. da Perugia e lo aveva nominato castellano di ...
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FARNESE, Ranuccio
Roberto Zapperi
Nacque a Roma nel 1509, quartogenito del cardinale Alessandro Farnese, poi papa Paolo III.
Il nome della madre, Silvia Ruffini, non è mai indicato nei documenti, perché, [...] ancora gli ordini maggiori e non fosse prete a tutti gli effetti, non poteva però contrarre matrirnonio ed avere figli.
Il fratello Paolo, nato a Roma nel 1504, morì presto, probabilmente nei primi anni di vita, perché di lui non si fa menzione nel ...
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dialettofobia
s. f. Avversione nei confronti dei dialetti. ◆ «È terminata l’epoca in cui il nostro dialetto era considerato la marca del degrado e il simbolo dell’impossibilità di progredire la scala sociale», spiega Giovanni Ruffino, preside...