Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dall’Unità al 1945
Roberto Pertici
Gli studi storici nell’Italia del Risorgimento
Anche per una storia della storiografia italiana, gli anni attorno al 1860 segnano una svolta: fu con la formazione [...] della storia a Pisa dalla metà degli anni Sessanta al 1885), Paolo Ferrari (storia moderna a Milano fino al 1870-71), Salvatore quotidiano di Albertini collaborò dal 1913 anche Francesco Ruffini, cattedratico a Torino di diritto ecclesiastico, ...
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I cattolici e la Costituente
Paolo Pombeni
I cattolici e il momento costituente: tra avveramento della profezia sul crollo dei regimi liberali e desiderio di partecipazione alla ‘nuova Italia’
L’apertura [...] personaggio di assoluto rilievo fu Amintore Fanfani; Paolo Emilio Taviani svolse alcuni interventi interessanti su questioni originario» (ancorandola a pensatori non ‘religiosi’ come Francesco Ruffini o Santi Romano) e fondava su questa sua natura la ...
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Il concilio Vaticano II e l'Italia
Giovanni Turbanti
Nel giugno 1966, davanti all’assemblea dei vescovi italiani riuniti per la prima volta pochi mesi dopo la conclusione del concilio,Paolo VI rilevava [...] era sorta nel 1952 su iniziativa del cardinale Ruffini, arcivescovo di Palermo, con il beneplacito della Santa pp. 702-743.
5 Cfr. G. Alberigo, La chiesa italiana tra Pio XII e Paolo VI, in Chiese italiane e concilio, a cura di G. Alberigo, cit., p. ...
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La diplomazia
Fabio Grassi Orsini
Gerardo Nicolosi
«Torneremo da capo e faremo meglio»: è con queste parole che il moderato Massimo d’Azeglio, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna dal 7 maggio [...] del nostro Risorgimento nazionale – come affermò Francesco Ruffini – incidendo in senso innovatore sull’azione diplomatica. di governo della Destra storica entrarono funzionari come Paolo Eugenio Bajnotti nella carriera consolare (1867), Federico ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] . Violi, Bologna 1997.
70 Cfr. A. Romano, Ernesto Ruffini, Caltanissetta 2002; F.M. Stabile, La chiesa nella società italiane e Concilio. Esperienze pastorali nella chiesa italiana tra Pio XII e Paolo VI, a cura di G. Alberigo, Genova 1988, pp. 217 ...
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1913. L’Italia e il XVI centenario dell’editto di Milano
Stefania De Nardis
Nel biennio 1912-1913 in tutta Europa si danno alle stampe centinaia fra libri, opuscoli, articoli di variegatissima natura [...] In particolare, gli articoli di Luigi Luzzatti e Francesco Ruffini, pubblicati il 2 dicembre sul Corriere della Sera, 1820, e Costantino in Arles, di Giuseppe Persiani su libretto di Paolo Pova, del 1830.
Ma l’opera più nota è indubbiamente Fausta ...
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Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] Francesco Scaduto e l’ecclesiasticista Francesco Ruffini. Alla scuola economica storicistica tedesca si l’impegno di personalità come Filippo Crispolti, Giuseppe Micheli, Paolo Pericoli, Carlo Zucchini, mentre Dino Secco Suardo avrebbe in ...
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La questione della liberta religiosa in Italia dalla reviviscenza concordataria del decennio freddo al dibattito conciliare
Silvia Scatena
‘Tesi’ cattolica, ‘nuova Italia’ e congelamento della Costituzione [...] De libertate. In quell’occasione, ricordando i desiderata di Paolo VI per il massimo di unanimità possibile, invitò anche i argomenti non riuscirono evidentemente a rassicurare chi – come Ruffini o il presidente uscente della Cei, il cardinale di ...
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Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia
Simon Levis Sullam
Introduzione
In Italia «il giudaismo impera signore», denunciava sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nell’ultimo decennio [...] e, molto esplicitamente antisemite, del cardinale Ernesto Ruffini, che dichiarava :
«A nessuno certo sfugge che rituale e di legami tra ebraismo e massoneria, e denuncia Giovanni Paolo II per i suoi rapporti con l’«ebraismo internazionale» (cfr. ...
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dialettofobia
s. f. Avversione nei confronti dei dialetti. ◆ «È terminata l’epoca in cui il nostro dialetto era considerato la marca del degrado e il simbolo dell’impossibilità di progredire la scala sociale», spiega Giovanni Ruffino, preside...