Letterato italiano (Vittorio Veneto 1868 - Corio Canavese 1944). Insegnò per molti anni lettere italiane nei licei di Torino, mentre come redattore (dal 1917) della Stampa trattò questioni politiche. Ostile [...] degli studî danteschi e francescani. Opere principali: Vita di Dante, 1930; L'ultima ascesa. Introduzione alla lettura del Paradiso, 1936; Con Madonna Povertà. Studi francescani, 1940; Con Dante attraverso il Seicento, post., 1946; Guida a Dante ...
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Nata verso il 1198 da Ezzelino II da Romano e da Adelaide di Mangona, morì intorno al 1279. Ebbe tre mariti e numerosi amanti tra i quali anche il trovatore Sordello. Negli ultimi anni, pentitasi dei suoi [...] trascorsi, condusse vita di mortificazione. Dante, che forse la conobbe (dopo il 1260 Cunizza abitò a Firenze) nella sua pia vecchiaia, la pone nel Paradiso (IX, 13-66), nel terzo cielo, tra gli spiriti amanti. ...
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Akin, Fatih. – Regista cinematografico e sceneggiatore tedesco (n. Amburgo 1973). Figlio di genitori turchi immigrati, ha raggiunto la notorietà nel 2004 con il film La sposa turca, premiato con l’Orso [...] . In seguito ha partecipato al film collettivo Crossing the bridge. The sounds of Istanbul (2005); ha girato Ai confini del paradiso (2006), Palma d’oro per la sceneggiatura al Festival di Cannes, Soul Kitchen (2009), insignito del Leone d’argento ...
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Tlaloc Divinità dell’antico Messico, signore delle acque, delle tempeste, delle piogge, delle nevi e della primavera, venerato soprattutto a Huejotzinco; gli si sacrificavano prevalentemente bambini. Si [...] alla distribuzione delle acque sulla terra. Altro suo nome è Tlalocaltecutli, «signore dei Tlaloc». Il Tlalocan è nella stessa mitologia il paradiso abitato dai morti per annegamento, idropisia o lebbra, o colpiti dal fulmine, e governato da Tlaloc. ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] questo caso il Salvatore è in piedi, nel gesto dell'adlocutio, e su di una sfera celeste o sul colle del paradiso. Questa scena, detta Traditio legis o Christus legem dat (la definizione deriva dall'iscrizione spesso presente sul rotulo), si ispirava ...
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dunque
Federigo Tollemache
È presente in tutte le opere dantesche in volgare.
1. Ha valore illativo e in tal caso sta normalmente al primo posto, anche nelle opere poetiche. È naturale che, con questo [...] significato, ricorra particolarmente nelle opere in cui abbonda il ragionamento e quindi nelle Rime allegoriche, nel Convivio e nel Paradiso. Merita rilievo il fatto che le due sole attestazioni nelle prose della Vita Nuova si trovano nei due ...
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Pili, Bettino de'
Eugenio Ragni
Copista (sec. XIV) di area lombarda. Sottoscritti da lui sono pervenuti tre codici della Commedia.
Il più antico, datato 30 agosto 1351 (" Betinus de Pilis, qui hic scripsit [...] 6), che contiene il testo della Commedia mutilo, per la caduta di due carte, di quasi tutto l'ultimo canto del Paradiso (18 versi soltanto su 145). Una nota al termine della prima cantica porterebbe a credere che il P. avesse esemplato questo codice ...
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schiarare (schiarire)
Alessandro Niccoli
Compare solo nella Commedia, con il valore di " render chiaro ", " illuminare " quando è transitivo, e di " divenire luminoso, splendente " nel costrutto intransitivo [...] solo nella perifrasi colui che 'l mondo schiara (If XXVI 26), usata per indicare il sole. Negli esempi del Paradiso è invece riferito allo splendore fulgido dei beati illuminati dalla luce divina in misura tanto più intensa quanto più profonda è ...
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divieto
Calogero Colicchi
Nel significato di " proibizione ", " impedimento ", è adoperato da D. due volte, con riferimento a disposizioni divine: in Pg III 144 è riferito alla prescrizione, per le [...] di sostare nell'Antipurgatorio trenta volte il tempo che rimasero fuori della comunione della Chiesa; in X 36 al decreto di chiusura del Paradiso dopo il peccato originale. In Pg XIV 87 o gente umana, perché poni 'l core / là 'v'è mestier di consorte ...
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ondeggiare
Antonio Lanci
Si registra una sola volta, nella forma dell'infinito sostantivato, in Pd IV 115 Cotal fu l'ondeggiar del santo rio / ch'uscì del fonte ond'ogne ver deriva, " espansio sermonis [...] cioè il fluire del discorso di Beatrice, che deriva da Dio.
" Presa l'imagine - nota l'Albini (Il c. IV del Paradiso, rist. in Lett. Dant. 1406) - che la verace sapienza scorre come ruscello dalla sorgente immensa, imagine schiettamente dantesca (e ...
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paradiso1
paradiṡo1 agg. [dal sost. seguente]. – 1. ant. o letter., raro. Che è proprio del paradiso celeste, così com’esso è tradizionalmente raffigurato; o che è degno del paradiso terrestre. 2. In agraria, attributo di alcune varietà di...
paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: cfr. avestico pairidaēza- «recinto...