quiddita
quiddità
Dal lat. mediev. quidditas, der. di quid «che cosa». Termine usato dalla filosofia scolastica per designare il carattere essenziale, il quid, che fa essere una cosa quella che è; così, [...] ., si legge in Dante: Fede è sustanza di cose sperate, Ed argomento delle non parventi; E questa pare a me sua quiditate (Paradiso, XXIV 64-66; in risposta alla domanda di s. Pietro: «Fede che è?»). La quidditas corrispondeva con ciò, in primo luogo ...
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. Ricorre una sola volta, in Pg XXX 74, nel rimprovero di Beatrice a D.: Come degnasti d'accedere al monte?; qui il verbo, più che genericamente "venire ", vale espressivamente " salire ": " [...] Come hai tu giudicato te essere degno d'accedere, cioè di venire al monte, quasi dica non essendo degno salir al monte nella cui sommità è el Paradiso " (Landino). ...
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Nome usato nell'Europa cristiana (le più antiche testimonianze se ne hanno in Francia nel sec. XII) per designare i seguaci del "Vecchio della montagna", misterioso personaggio vivente in un castello inaccessibile [...] dell'oppio, che si è detto essere serviti al Vecchio della montagna per fingere ai suoi fedeli le gioie del paradiso. Questo nome, che dovette essere usato popolarmente e che, nell'uso letterario, ha dato origine al vocabolo europeo Assassini, mentre ...
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HEYERDAHL, Hans Olaf
Astrid Schjoldager Bugge
Pittore, nato nel Dalarne in Svezia l'8 luglio 1857, morto a Cristiania il 10 ottobre 1913. Cominciò i suoi studî alla scuola pittorica di Morten Müller [...] 1874 si recò all'Accademia di Monaco. Acquistò qualifica di colorista eccellente, come già dimostra Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso (1877). Il suo successivo lavoro Bambino morente del 1882 fu comprato dal governo francese. Studiò a Firenze e le ...
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REVERENDO
Giuseppe De Luca
. Appellativo d'onore, oggi in uso soltanto per gli ecclesiastici, ma che risale ai primi secoli cristiani. Se nel latino aureo ed argenteo conservò un senso vago, già nel [...] consacrato l'uso ufficiale: "reverendissimi episcopi". In italiano, c'è segni d'uso incerto sino al Boccaccio; (Dante, Paradiso, XIX, 102, chiama "reverendi" i Romani); ma poi fu riservato quasi esclusivamente per le persone ecclesiastiche. Il Tasso ...
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Dio
Kenelm Foster
L'idea che D. ha di Dio riflette molte influenze convergenti, ma la sorgente immediata è un desiderio tenace di comprendere e valutare la realtà. Essa rappresenta le intuizioni più [...] 108). Lo ‛ stupore ' di D. (cioè di D. ‛ autore ') dinanzi a Dio non è suscitato - eccezion fatta per la fine del Paradiso - da un'esperienza di Dio ‛ in sé ', ma dai suoi effetti, e specialmente da certi tipici effetti, che sembrano mostrare in modo ...
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fallace
Guido Favati
Indica ciò che non mantiene le sue premesse (il Cavalcanti [La forte e nova 22] parla di " speranza ch'è stata fallace "), e si dice anche di quel che non costituisce un bene di [...] stabile possesso. In Pd X 125 il mondo è pertanto detto fallace in contrapposizione all'eterno ben del Paradiso, nella cui contemplazione gode / l'anima santa di Boezio; quanto fallaci siano le cose terrene anche quando sono perfette come le belle ...
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assenso
Vincenzo Laraia
Il termine a., nel significato filosofico originario, risale agli stoici ed è l'atto della mente che aderisce in modo immediato all'evidenza di un'impressione. L'a. è quindi [...] chiara, tanto più nasce la possibilità dell'errore.
Il termine è usato da D. una volta nel Purgatorio e due volte nel Paradiso. In Pg XVIII 63 assume uno specifico significato filosofico : Or perché a questa [voglia dei primi appetibili] ogn'altra si ...
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sei
Lucia Onder
L'aggettivo numerale compare frequentemente nelle figurazioni della Commedia (per il suo significato simbolico, v. NUMERO): in un serpente con sei piè (If XXV 50) si muta il ladro Cianfa [...] con sessanta sei / anni compiè che qui la via fu rotta (If XXI 113).
Il numerale è sostantivato in tre luoghi del Paradiso, dove ha sempre valore generico: V 60 ogne permutanza credi stolta, / se la cosa dimessa in la sorpresa / come 'l quattro nel ...
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orza
Luigi Blasucci
Termine marinaresco indicante il lato del naviglio verso il quale soffia il vento (lato di sopravvento; corrispondente termine opposto è ‛ poggia ', lato di sottovento). Di qui la [...] volta nella Commedia, in una similitudine marinaresca riferentesi al carro della Chiesa assalito dall'aquila nella rappresentazione allegorica del Paradiso terrestre: Pg XXXII 117 ond'el piegò come nave in fortuna, / vinta da l'onda, or da poggia, or ...
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paradiso1
paradiṡo1 agg. [dal sost. seguente]. – 1. ant. o letter., raro. Che è proprio del paradiso celeste, così com’esso è tradizionalmente raffigurato; o che è degno del paradiso terrestre. 2. In agraria, attributo di alcune varietà di...
paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: cfr. avestico pairidaēza- «recinto...