GIOTTO di Bondone
Miklos Boskovits
Nacque, secondo la tradizione, a Vespignano del Mugello (oggi frazione di Vicchio, presso Firenze) intorno al 1265. Già i contemporanei riconobbero la sua statura [...] di vita. Qui le scene sono tratte dalle Storie di Maria Maddalena e del Battista e sono integrate da raffigurazioni del Paradiso e dell'Inferno nonché da busti di angeli e figure allegoriche. La superficie dipinta è consunta e lacunosa, oltre che ...
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Psicofarmacologia
Giancarlo Pepeu
di Giancarlo Pepeu
sommario: 1. Introduzione: a) le origini della psicofarmacologia; b) definizione di psicofarmacologia. 2. Classificazione degli psicofarmaci. 3. [...] VIII, pp. 149-178.
Huxley, A., The doors of perception. Heaven and Hell, New York 1954 (tr. it.: Le porte della percezione. Paradiso e inferno, Verona 1958).
Lipton, M. A., Di Mascio, A., Killam, K. F. (a cura di), Psychopharmacology. A generation of ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] theologiae, Ia IIae, q. 28 a. 6), «agit quamcumque actionem ex aliquo amore», e Dante ne traduce il concetto in poesia sia al principio del Paradiso, in cui Dio è «colui che tutto move» (I, 1), sia alla fine, dove è «l’amor che move il sole e l’altre ...
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IMMANUEL da Roma (Immanuel Romano, 'Immanu'el ben Šelomoh, 'Immanu'el ha-Romi, Manoello Giudeo, Manoello Romano, Emanuele Romano)
Simona Foà
Nacque a Roma (più volte I., nelle sue opere, ricorda le proprie [...] , XIII (1994), 25-26, pp. 66 s.; II, Manoello Giudeo, ibid., XIV (1995), 27-28, pp. 35-69; III, Dante nel "Paradiso" di Manoello Giudeo, ibid., XVIII (1999), 35-36, pp. 41-80; M. Zonta, La filosofia antica nel Medioevo ebraico, Brescia 1996, ad ind ...
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BUZZACARINI, Ludovico (Lodovico Ongaro; Alvise)
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Nacque, probabilmente a Padova, nella seconda metà del sec. XIV - forse verso il 1360 - da Arcoano e dalla faentina Nobilia Manfredi.
Sposatosi due [...] Firenze il B., come altri fuorusciti padovani, filocarraresi, fu tra i membri della brigata letteraria che si riuniva nel "Paradiso" degli Alberti; in essa era stato forse introdotto dai conti Carlo e Simone Poppi, della famiglia dei conti Guidi, con ...
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Rand, Edward Kenneth
Dante Della Terza
Studioso nordamericano (1871-1945), allievo della Harvard University; più tardi (1898-1900) studia a Monaco, con L. Traube, cui deve una buona formazione di paleografo [...] in cui è caduto presso molti l'inciso del XII capitolo del primo libro in cui si allude a materia già trattata nel Paradiso, ma ne prova, con scaltrezza di analisi che il Rostagno ebbe forse torto a trascurare nella sua edizione del 1921, la piena ...
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fronte
Alessandro Niccoli
Vocabolo esclusivo della Commedia, a eccezione di Rime CXIII 9 e Detto 177.
In otto esempi la parola conserva il suo significato fondamentale: Pg IX 112 Sette P ne la fronte [...] la parte della testa di un animale nella quale spuntano le corna: delle sette teste del mostro comparso a D. nel Paradiso terrestre, quattro un sol corno avean per fronte (Pg XXXII 146). Con lo stesso valore fondamentale, il vocabolo è usato anche ...
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gioia (gio'))
Di uso piuttosto limitato nel D. canonico, il vocabolo ha invece numerose attestazioni nel Fiore. Ricorre spesso come termine tecnico lirico di origine provenzale, indicando il " piacere [...] CXLV 2, CCII 4, CCXXII 9, Detto 181, in rima equivoca (v. voce seguente).
La gio' del dolce viso, / a che niente par lo paradiso (Rime LXVIII 27) è il piacere che a D. derivava dal contemplare il volto di Beatrice, quella / che lo mio cor solea tener ...
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alterazione
Domenico Consoli
. Il termine appare sei volte nelle opere dantesche: una volta nella Commedia e le altre nel Convivio. Esso ha valore specificamente filosofico e si richiama al concetto [...] una sostanza. Così in Pg XXI 43 Libero è qui da ogne alterazione, si afferma l'assoluta incorruttibilità del Paradiso terrestre il quale, come i cieli, non patisce i mutamenti qualitativi (pioggia, vento, terremoti, ecc.) propri del mondo sublunare ...
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Gladstone, William Ewart
Enzo Esposito
Uomo politico britannico (Liverpool 1809 - Hawarden 1898), primo ministro (1868, 1880, 1886 e 1892); i suoi rapporti con l'Italia (vi trascorse lunghi periodi [...] , parte dell'episodio di Piccarda): in essa trovava la significazione più vera e poetica della Rivelazione, e in particolare nel Paradiso scorgeva le leggi sovrane e gli ultimi fini del mondo.
Per G. dunque D. era un filosofo completo, le cui ...
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paradiso1
paradiṡo1 agg. [dal sost. seguente]. – 1. ant. o letter., raro. Che è proprio del paradiso celeste, così com’esso è tradizionalmente raffigurato; o che è degno del paradiso terrestre. 2. In agraria, attributo di alcune varietà di...
paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: cfr. avestico pairidaēza- «recinto...