Polemista protestante (Haseldorf 1812 - Rostock 1889); prof. a Rostock (1850), lottò per l'indipendenza della Chiesa luterana dai vincoli dello stato, per cui fu destituito dalla sua cattedra (1859). Divenuto [...] poi deputato al parlamento tedesco, aderì al partito progressista. ...
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Gli accordi di Villa Madama: dalla Costituente a Craxi
Alessandra Berto
Premesse
Sebbene il problema della revisione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Santa Sede sia stato affrontato solo [...] latta, Genova 1998, p. 46.
38 Cfr. A. Giovagnoli, Guido Gonella tra Chiesa e Stato (1969-1982), in Guido Gonella tra Governo, Parlamento e Partito, a cura di G. Bertagna, A. D’Angelo, A. Simoncini, 2 voll., Soveria Mennelli 2007, pp. 509-510.
39 Va ...
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Ecclesiastico e giurista (Nicosia 1704 - Monreale 1773), canonico della metropolitana di Palermo, poi vescovo di Siracusa (1748) e arcivescovo di Monreale (1754), ove costituì scuole fiorenti per le lettere [...] e per le scienze. Al parlamento di Sicilia fu capo del braccio ecclesiastico (1762) e uno dei deputati del Regno. Raccolse i Capitula Regni Siciliae (1741-43), ai quali G. Spata aggiunse i Capitula regni Siciliae recensioni Francisci Testa addenda ( ...
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Chiesa anglicana
La Chiesa d’Inghilterra, staccatasi da quella cattolica nel 1533, quando Enrico VIII, fatto pronunciare dall’arcivescovo Cranmer l’annullamento del matrimonio e il divorzio da Caterina [...] d’Aragona, fece approvare dal Parlamento una serie di misure che rompevano le relazioni con la Santa Sede e sottomettevano il clero alla Corona. Sotto Edoardo VI la C.a. accolse alcuni elementi del calvinismo (1552-53), pur conservando l’episcopato e ...
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Giuseppe Melchiorre Sarto (Riese 1835 - Roma 1914). Fu eletto papa nel 1903, in una situazione generale difficile per i rapporti tesi tra Chiesa e Stato in Francia e in Italia e per i fermenti sociali. [...] vita politica «per superiori motivi di pubblico bene»; ciò permise il primo ingresso di deputati cattolici (52) nel parlamento italiano. Sul terreno delle dottrine, P. X condusse una battaglia assai dura contrastante il modernismo, contro il quale ...
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Ecclesiastico (Versailles 1703 - Parigi 1788), figlio di Honoré-Charles. Abbandonò assai presto la vita militare per abbracciare lo stato ecclesiastico e fu vescovo di Bayeux (1729), arcivescovo di Sens [...] (1753) e cardinale (1756). Energico difensore dei diritti della Chiesa nei confronti del parlamento, firmò (1752) con altri venti vescovi delle rimostranze al re. Difensore dei gesuiti, scrisse un'opera contro la filosofia di P.-H. d'Holbach (1770). ...
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Riformatore inglese (Ardsley, Yorkshire, 1617 circa - Holme, Huntingdonshire, 1660). Servì nell'esercito parlamentare sotto Th. Fairfax e J. Lambert; entrato (1652) nella setta dei quaccheri, si procurò [...] molti discepoli, che finirono per onorarlo come un nuovo Cristo; arrestato sotto accusa di bestemmia (1656), fu condannato dal parlamento ad avere la lingua trafitta da un ferro rovente e la fronte marcata. ...
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BONSI, Domenico
Bernard Barbiche
Primogenito di Pietro e di Lucrezia Manelli, nacque a Firenze nel 1591 e giovanissimo fu mandato in Francia per abbracciare la carriera ecclesiastica.
Nel settembre [...] del 1602 Enrico IV gli concesse lettere di naturalizzazione che furono registrate nel Parlamento di Parigi l'8 marzo 1604 e nel Grand Conseil il 16 ott. 1619 (Parigi, Arch. Nat., X 1ª 8645, ff. 136v-138v, e V5 1229, ff. 67r-68v). Nel 1612 fu ...
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Teologo (Parigi 1611 circa - ivi 1661), fratello di Charles, Claude e Pierre. Per le sue idee gianseniste fu escluso (1656) dalla Sorbona con Arnauld; scrisse La morale des jésuites (post., 1667) accusando [...] i gesuiti di lassismo, sicché l'opera fu condannata dalla facoltà di teologia e dal parlamento di Parigi. Aveva collaborato con il fratello Charles al rifacimento burlesco del VI libro dell'Eneide. ...
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Il 'non expedit'
Saretta Marotta
Dopo la perdita delle Romagne
Si è spesso sostenuto che il non expedit non sia stato inizialmente sollevato dalla Curia romana, ma dalla prassi spontanea dei cattolici [...] e voto politico, cit., p. 59. Il documento a cui la Mellano fa riferimento è una lettera di cui in seguito si tornerà a parlare, inviata da Nina a monsignor Tortone, vescovo di Torino, il 19 ottobre 1878, conservata in ASV, AES II periodo, P.O. 335 ...
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parlamento
parlaménto s. m. [der. di parlare2]. – 1. ant. L’atto, il fatto di parlare, e quindi conversazione, discorso in genere: stare in p.; tener p.; vani, inutili p.; dopo breve, lungo p.; Lo Patre onnipotente ... Al so figliol fa dolce...
parlando
ger. (di parlare) e s. m., invar. – Nella musica vocale (soprattutto nell’opera buffa), didascalia con cui si prescrive un canto che si avvicini alla recitazione e al linguaggio parlato; più raram. usata nella musica strumentale al...